La malattia e il lutto: esperti spiegano come affrontare la paura della morte, mai così incombente

Anche in Molise è attivo il numero verde verde 800893510 per ottenere un sostegno psicologico nella gestione dell’esperienza Covid-19. Il servizio gratuito si rivolge a personale sanitario, pazienti dimessi o in cura ma anche ai familiari delle persone decedute a causa del virus. Già diverse le telefonate di aiuto da parte della comunità rom la più colpita in regione dal Sars Cov-2.

L’immagine simbolo dell’emergenza Coronavirus che probabilmente troveremo anche sui libri di storia sono le bare di Bergamo scortate dall’Esercito fuori regione perché il cimitero della città lombarda era al collasso. Quella triste colonna di mezzi militari che la sera del 18 marzo si è diretta verso i forni crematori delle città e regioni vicine ha lasciato sgomento un paese intero (foto bergamonews.it).

La morte, il lutto, la malattia sono diventati in questi mesi argomenti quotidiani anche se affrontarli col giusto spirito, con le giuste parole, non è affatto semplice. E forse lo è ancora meno quanto più è diretta l’esperienza.

Appartengono alla comunità rom campobassana le prime due persone che hanno contattato il numero verde 800893510 per ottenere un sostegno psicologico nella gestione dell’esperienza Covid-19. Il servizio, attivo in Molise e in poche altre regioni italiane (Lombardia, Toscana, Lazio, Abruzzo e Sicilia) da lunedì 18 maggio, si rivolge ai familiari delle persone affette dal virus Sars Cov-2, al personale sanitario, ai malati, ma anche a chi ha contato almeno un morto nella propria cerchia familiare e oggi si trova a dover elaborare un lutto legato alla pandemia da Coronavirus.

Perché se è vero che tutti moriremo, non si può certo dire che moriremo tutti allo stesso modo. E questo, in un contesto pandemico come quello attuale, condiziona profondamente sia il trauma della perdita che la gestione della malattia da parte di quegli operatori, infermieri e medici che da mesi lavorano per salvare vite umane.

Al Cardarelli di Campobasso, attualmente unico ospedale Covid della regione, è stata attivata una convenzione con la fondazione Ania e l’Università La Sapienza di Roma per consultare gratuitamente (fino a 8 sedute in audio o video chiamata) esperti in psicotraumatologia in grado di aiutare quel personale sanitario impegnato in prima linea, i pazienti dimessi o in cura e i loro familiari a convivere meglio con i diversi aspetti della Covid e soprattutto con l’idea della morte che non è mai stata così incombente come in questo periodo. Esattamente come avvenuto in epoche passate, basti pensare ai conflitti bellici, quando il pensiero di morire invadeva le conversazioni nelle famiglie.

La paura del futuro, la tristezza, il senso di solitudine e smarrimento di fronte a un nemico che stavolta non riusciamo neppure a vedere sono state, ieri come oggi, le emozioni preminenti. Lo confermano le prime persone che si stanno rivolgendo alle due psicologhe-psicoterapeute che rispondono alle telefonate per il Molise (si tratta delle dottoresse Fiorella Masucci e Manuela D’Addario di Campobasso, entrambe nel team di Ania che conta circa cento esperti da nord a sud). E lo sintetizzava efficacemente in una intervista al direttore di Primonumero il paziente uno di Termoli, il dottor Gianni Serafini, il quale ha parlato di “malattia della solitudine” dopo essere sopravvissuto alla Covid 19.

Il servizio è attivo tutti i giorni dalle 7 alle 21.

Generico maggio 2020
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