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La cooperazione fraterna e il covid-19, una esegesi rabbinica

di don Mario Colavita

In questi giorni di pandemia tutti sono costretti a stare a casa.

Le città sono semideserte, le attività bloccate, tutto sembra osservare un surreale silenzio.

Gerusalemme, la città delle tre religioni monoteiste si è fermata. Ebrei, cristiani e musulmani sono fermi nei loro culti, più o meno come lo è per noi cattolici in Italia.

Ma al di là del blocco cultuale (a Gerusalemme le sinagoghe, le chiese e le moschee sono chiuse), i rabbini non cessano la loro attività di insegnamento, di preghiera e di invito alla pace e fratellanza.

Nella interpretazione della parola KETER – כֶּתֶר (corona, l’ebraico si legge da destra a sinistra) i rabbini hanno trovato un fondamento per la cooperazione fraterna.

Secondo i mistici ebrei ogni lettera dell’alfabeto (sono 22 consonanti) ha un particolare significato. Per i kabbalisti (kabbalah vuol dire ricezione, insegnamento) ogni lettera nasconde significati esoterici e mistici che spiegano ogni cosa.

Con la Kabbalah la tradizione ebraica fa uso della ghematria è la “scienza” che attribuisce alle lettere un numero.

I rabbini di Gerusalemme hanno voluto interpretare il covid-19 secondo la loro esegesi applicando alla parola ebraica KETER (corona) la ghematria.

La somma dei numeri di KETER è di 620.

620 è la somma di 613 più 7.

613 sono i precetti della Torah, della legge a cui tutti gli ebrei devono osservanza, 7 sono i precetti a cui devono rispetto i non ebrei i così detti principi noachici.

Ci sono sette leggi fondamentali, conosciute come le “sette leggi dei figli di Noé”, che stanno alla base dei principi della moralità universale. Queste leggi proibiscono l’omicidio, il furto, le azioni crudeli con gli animali, l’immoralità sessuale, la bestemmia, e impegnano a riconoscere una valore alla Legge. Secondo la tradizione ebraica un non ebreo che rispetta questi 7 principi è ritenuto un giusto.

Quindi la parola KETER (corona) ha un valore numerico di 620 questo significa (qui l’interpretazione rabbinica) che la salvezza del mondo viene dalla cooperazione o unione degli ebrei con tutti gli altri popoli della terra.

C’è dunque bisogno di cooperazione e fraternità per affrontare bene questa terribile pandemia.

 

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