Campobasso

I locali riaprono dopo il lockdown, nuove regole e “nessun limite alle superfici occupabili”

Tre settimane dopo la consegna simbolica delle chiavi dei loro locali e dopo quasi tre mesi di chiusura totale imposta nel lockdown, gli esercenti tornano a rialzare le saracinesche delle attività o ad aprire al pubblico come nel caso di bar, ristoranti e pizzerie che hanno potuto svolgere il servizio di asporto e di consegna a domicilio.

Qualche ora prima della riapertura ufficiale, si è svolto un incontro tra l’assessore al commercio del Comune di Campobasso Paola Felice e alcuni rappresentanti e titolari delle attività cittadine di somministrazione di alimenti e bevande, tanto duramente colpiti dalla crisi economica connessa all’epidemia da covid-19. Un confronto rigorosamente ‘virtuale’, svolto on line.

Si è parlato delle nuove regole previste nell’ultimo decreto del governo che gli esercenti dovranno attuare nel rispetto della nuova normativa come l’utilizzo della mascherina e il distanziamento sociale, i percorsi obbligatori.

“Inizia un periodo di cambiamenti per diversi settori commerciali e produttivi cittadini che l’Amministrazione comunale ha già deciso per tempo di accompagnare con una serie di misure. Per le attività di somministrazione di alimenti e bevande, siamo soprattutto intervenuti per concedere in modo semplificato l’ampliamento e la dislocazione all’aperto delle superfici commerciali dei locali interessati, – ha dichiarato al termine della riunione l’assessore Felice – attraverso un’apposita delibera di Giunta che ha reso ufficiale sia l’esonero di tasse quali Cosap e Tosap, per l’occupazione del suolo pubblico almeno fino al 31 ottobre 2020 e anche l’esonero, per l’intero periodo (decorrente dalla data di esecutività della delibera), di quanto dovuto dagli esercenti a titolo di indennizzo per il mancato utilizzo dei parcheggi a pagamento, per l’occupazione delle aree. Inoltre, ci stiamo già adoperando per verificare, a strettissimo giro, ogni utile iniziativa finalizzata a verificare la fattibilità e la sostenibilità di bilancio dell’esonero, con successivo atto, dal pagamento di questi stessi tributi anche per il periodo 1 novembre – 31 dicembre 2020”.

Ragionamento avviato anche sull’occupazione del suolo pubblico: per facilitare la ripresa delle attività di somministrazione non vi saranno, in linea generale, limiti quantitativi alle superfici occupabili. Ma nessuna ‘distesa selvaggia’ di gazebo. Bisognerà rispettare “i principi di ragionevolezza, proporzionalità, senso civico e buon senso rispondendo affermativamente anche alle richieste da parte dei gestori di rendere rapidi tutte le procedure amministrative connesse”, dicono dal Municipio.

“Lì dove ci sarà, nel prossimo futuro, da parte dei diversi gestori l’idea di voler utilizzare nuovi spazi in città per eventuali iniziative comuni – ha detto in conclusione l’assessore Felice – ci impegneremo come Amministrazione per non far pagare la tassa dell’occupazione di suolo pubblico. Le soluzioni, seppure non semplici ed immediate, si possono trovare lavorando insieme come insieme ripartiremo, per la nostra città e con la nostra città, con la responsabilità e il rispetto, ognuno per quanto è di propria competenza, di ciò che prevedono le linee guida nazionali e regionali.”

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