Mozione in consiglio

Giunta regionale senza donne, il Pd torna alla carica: “Nessuna attenzione da Toma”

Riprende la battaglia del capogruppo Micaela Fanelli: "Il Consiglio ‘più rosa’ della storia del Molise, purtroppo, unica Regione d’Italia, esprime una Giunta tutta al maschil"

La ‘nuova’ Giunta regionale resta tutta muscoli e testosterone. Tutti uomini, nessuna donna. Zero attenzione ai diritti delle donne, zero attenzione per la parità di genere: il commento del Partito democratico che, dopo aver promosso anche un ricorso al Tar Molise, torna alla carica e accusa il governatore Donato Toma di confermare le “vecchie logiche”.

I democratici in Consiglio regionale hanno deciso di presentare due specifici atti: una mozione per chiedere che almeno una donna entri a far parte della Giunta regionale ed una interpellanza urgente per sollecitare il ricostituirsi della Commissione per le Pari Opportunità.

La battaglia sul rispetto della parità di genere riprende perchè “nonostante le promesse e le parole celebrative e di circostanza, per la seconda volta consecutiva, infatti, il Presidente Toma ha nominato un esecutivo tutto al maschile. Offrendo così una triste immagine di un Molise che resta ancorato al palo dei diritti storicamente negati, fermo nella volontà di non garantire la piena attuazione della parità tra uomini e donne nella vita sociale, culturale, economica, politica e istituzionale”.

Dopo aver proposto, ad inizio mandato, la legge di riforma dello Statuto Regionale per sancire l’obbligo di prevedere almeno una donna in Giunta – bocciata in Consiglio dalla maggioranza di centrodestra – dopo la presentazione nel 2018 di uno specifico ricorso al Tar per chiedere l’annullamento del decreto di nomina del primo Esecutivo composto da soli uomini, che in due anni non ha visto arrivare alla discussione la giustizia amministrativa, il Gruppo Consiliare del Partito Democratico torna ad indicare la strada principale della politica, sollevando nuovamente la necessità del rispetto delle leggi e della equilibrata rappresentanza di entrambi i generi all’interno della massima istituzione regionale, chiedendo al contempo di far funzionare la relativa Commissione.

“Ancora una volta – il commento del capogruppo Micaela Fanelli – ci stiamo caratterizzando a livello nazionale con un guinness negativo. Il Consiglio ‘più rosa’ della storia del Molise, purtroppo, unica Regione d’Italia, esprime una Giunta tutta al maschile. Non si può continuare a tacere e riporteremo al centro della discussione pubblica questo grande e grave limite, tentando di raccogliere il massimo consenso dell’Assise, soprattutto delle colleghe donne, sempre nel rispetto delle reciproche differenze partitiche e politiche.

Torneremo, dunque, ad avanzare una proposta che raccoglie l’interesse trasversale di partiti (il PD per primo, con la propria dirigenza rosa in prima fila!), associazioni, comitati e cittadini, che chiedono al Presidente Toma di superare l’anacronistico vulnus giuridico e istituzione che impedisce la partecipazione femminile al governo della nostra regione, chiedendo conto anche dell’ingiustificato ritardo nel rinominare la decaduta Commissione Regionale Pari Opportunità.

Perché restiamo profondamente convinti che, soprattutto oggi, serve garantire il pieno esercizio dei diritti ed eliminare le disuguaglianze di tutti i tipi, a partire da quelle di genere – ha concluso Micaela Fanelli – Ma anche perché il treno della politica e dell’uguaglianza non può più deragliare dai binari della legalità e del rispetto. Dunque, non sprechiamo anche questa occasione”.

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