Flop dei bandi

Chi prima arriva meglio alloggia, fondi della Regione assegnati col click-day: associazioni pronte a fare ricorso

Le associazioni di categoria criticano la scelta del 'click day' e la burocrazia che caratterizza i bandi regionali di sostegno alle imprese. "Frutto di mancato confronto e supponenza, valutiamo di rivolgerci al Tar"

Le associazioni di categoria di commercianti, artigiani e cooperative sferrano un duro attacco nei confronti della Regione Molise e dichiarano di stare valutando un ricorso al Tar. In una nota Confcommercio Molise, Casartigiani Molise, Cna Molise, Confartigianato Imprese Molise, Ura-Claai Molise e Confcooperative Molise mettono in discussione la bontà degli ultimi bandi regionali.

“Fanno discutere e non poco i recenti bandi per l’emergenza Covid-19 emessi nelle ultime settimane dalla Regione Molise. Sotto la lente di ingrandimento c’è il famigerato “click day” quel meccanismo mediante il quale chi per primo riesce ad inviare dalla piattaforma informatica regionale la domanda, ha la meglio su chi – invece – tarda nella presentazione”.

Un paradosso: non viene premiato chi dimostra di avere i maggiori requisiti per ottenere il credito, bensì chi è più veloce a presentare la domanda, o magari chi ha la migliore connessione Internet.

“Come più volte evidenziato al Presidente della Regione Donato Toma e all’intera struttura operativa da tutte le organizzazioni datoriali e anche tramite il Consiglio della Camera di Commercio del Molise nella sua unanimità, il problema è che in pochi minuti vengono esauriti tutti i fondi a disposizione (l’arco temporale di invio è un mese) cosicché, per numerose richieste di partecipazione –  per le quali magari si era faticosamente lavorato in fase progettuale – non c’è alcuna speranza, data anche l’esiguità dei fondi stessi. Le piccole imprese, tra l’altro le più penalizzate, sostengono dei costi per avanzare la loro richiesta e accedere al contributo, spesso con scarsissimi risultati”.

Ma non è l’unica critica indirizzata al governo regionale dal mondo del lavoro. Uno dei problemi è legato alla farraginosa burocrazia che di questi tempi è una sorta di condanna.  “Come già ampiamente evidenziato nelle missive condivise e sottoscritte dalle Organizzazioni presenti nella Camera di Commercio del nelle scorse settimane, gli Avvisi pubblici a valere sul Por Fesr-Fse Molise 2014-2020, sono sempre più complessi e particolareggiati, nonostante la situazione di criticità in atto chiedesse semmai velocità e semplificazione delle procedure. Il rammarico più grande è constatare, ancora una volta, come non siano state prese in considerazione le richieste di chi rappresenta le categorie produttive e commerciali, della ricettività turistica e del mondo del lavoro in generale; atto gravissimo, se si considera che è d’obbligo costruire il futuro di questa Regione in una rete d’insieme”.

Da tempo Confcommercio Molise, Casartigiani Molise, Cna Molise, Confartigianato Imprese Molise, Ura-Claai Molise e Confcooperative Molise criticano questo sistema per accedere ai contributi.

“Lo avevamo già detto in altre occasioni (per quanto riguarda altri finanziamenti per le stesse imprese) ma lo ribadiamo ancora più convinti oggi, con questo sistema adottato dalla Regione. Questi strumenti non premiano la bontà e la fattibilità delle richieste delle PMI in questa fase di emergenza né – come in altre occasioni – considerano i progetti imprenditoriali, ma premiano la velocità di connessione. A ciò si aggiunga – proprio in riferimento a quest’ultimo “avviso pubblico” per le sovvenzioni a fondo perduto di piccola entità rivolto alle PMI sospese o con grave calo di fatturato – l’obbligo per le stesse di dotarsi di dispositivo di firma digitale. È un dato certo che le piccole e piccolissime imprese artigiane e commerciali (ditte individuali), non hanno in dotazione tali dispositivi”.

start molise

Questo crea una sorta di cortocircuito. Primo, perché i piccoli imprenditori sono costretti a recarsi di persona negli uffici preposti, creando rischi di assembramento e secondo perché così intasano gli stessi uffici di richieste, rallentando ancora di più l’iter.

“Per dotarsene dovrebbero recarsi con urgenza presso le sedi di Campobasso e Isernia della Cciaa del Molise, già in crisi da diversi giorni per lo spropositato numero di richieste pervenute. Senza aver tantomeno avuto un confronto con la stessa Camera di Commercio, che è evidente non può aver una giacenza illimitata di dispositivi elettronici. Si consideri che siamo ancora in una fase di emergenza Covid, benché sotto controllo, e le disposizioni normative in atto non consentono la formazione di file e assembramenti di persone. Ciò detto, per evidenziare ancora una volta come chi decide o sceglie tali soluzioni non sia affatto sensibile né alla situazione in atto né alle esigenze del sistema imprenditoriale. Tra le altre cose, nel bando precedente – quello rivolto alle PMI con fatturato superiore a 200mila euro – nulla di questo era stato previsto. Dunque, nulla di più discriminante, dal momento che parliamo di una Regione dove la connettività non è uguale in tutto il territorio e le difficoltà delle PMI sono oltremodo palpabili”.

Quindi le associazioni fanno delle proposte. “Considerati i tempi davvero troppo stretti tra la richiesta dei dispositivi digitali e le proposte delle PMI da inserire sul portale della Regione (Mo.SEM), chiediamo con cortese sollecitudine di rivedere i meccanismi di presentazione delle domande, evitando la corsa all’acquisto delle chiavette di firma digitale e rendendo le procedure meno complesse, più accessibili, incrementando semmai le dotazioni finanziarie dei relativi fondi.

In una fase così critica, la Regione dovrebbe essere ancor più sensibile alle richieste delle scriventi organizzazioni che spesso vengono cestinate o lasciate miseramente inevase. La Regione Molise adotti perciò un sistema più pratico e semplificato nella gestione di tali fondi, scrivendo insieme alle organizzazioni di categoria le linee guida per procedimenti equi ed opportuni, senza obbligare le imprese a partecipare a questa sorta di ‘lotteria della fortuna’”.

È aspro il commento finale, con tanto di paventato ricorso. “È evidente che la responsabilità di tutto ciò è da addebitarsi esclusivamente al mancato confronto e alla supponenza della Regione Molise per aver gestito in modo cosi superficiale questa iniziativa a favore (?) delle imprese.

Le scriventi organizzazioni prendono quindi le distanze da queste procedure valutando, al contempo, l’eventualità di bloccare i due bandi attivati tramite ricorso al Giudice Amministrativo”.

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