I consiglieri comunali della Lega Alberto Tramontano, Alessandro Pascale e Maria Domenica D’Alessandro chiedono al sindaco di Campobasso Roberto Gravina misure per circoscrivere il contagio per “non vanificare gli sforzi e i sacrifici di cittadini, imprese, attività commerciali e artigianali”.
Per gli esponenti del Carroccio, “ciò che è accaduto nella città di Campobasso è gravissimo”. Sotto accusa il governo cittadino a 5 Stelle: c’è stata “superficialità da parte dell’amministrazione comunale di Campobasso che non ha fatto tutto ciò che poteva e doveva fare per evitare un epilogo estremamente doloroso per la nostra comunità cittadina.
Il 30 aprile, e le immagini che circolano in queste ore lo testimoniano, decine e decine di persone si sono ritrovate nei pressi dell’abitazione di un defunto, appartenente alla comunità Rom, e al di fuori del cimitero cittadino: si ricorda che al 30 aprile non era consentito fare assembramenti neppure nelle abitazioni private, figurarsi all’aperto!
Una colpevole superficialità e una tendenza a minimizzare dell’Amministrazione comunale di Campobasso potrebbero minare le speranze di un ritorno alla normalità dei campobassani: il sindaco ha dichiarato di aver monitorato il funerale e di aver rilevato comportamenti non corretti.
Cosa è stato fatto per circoscrivere la situazione? Dal 30 aprile ad oggi cosa è stato fatto?”.
E ancora, l’affondo di Tramontano, Pascale e D’Alessandro: “Ansia, paura, rabbia sono i sentimenti che attraversano i nostri concittadini provati da mesi di clausura forzata e dall’impossibilità di lavorare o di incontrare i propri parenti: mentre alcuni, in virtù di chissà quale “libertà”, hanno potuto tranquillamente infischiarsene delle regole generali e della salute di tutti gli altri cittadini.
In Italia, negli ultimi mesi, migliaia di persone sono purtroppo decedute, senza l’ultimo conforto dei familiari: i figli non hanno potuto salutare i genitori e i genitori i figli; tanti nonni hanno lasciato questo mondo da soli: una tragedia nella tragedia.
Invece da noi, nonostante le restrizioni previste, vi sono stati comportamenti colpevolmente irresponsabili e forse sottovalutati dall’Amministrazione comunale che aveva il dovere di vigilare anche sulla comunità Rom di Campobasso, la quale ha uno stile di vita proprio e regole proprie che spesso non coincidono con quelle degli altri cittadini campobassani”.
La conclusione dei consiglieri comunali della Lega è pungente: “Al sindaco Gravina ricordiamo che l’emergenza sanitaria, sociale ed economica che sta investendo la nostra città non si combatte con video messaggi e sterili comunicati: la comunità Rom della città di Campobasso non la si scopre oggi! E soprattutto l’amministrazione comunale, in considerazione degli aiuti economici e assistenziali che garantisce da decenni ai componenti delle famiglie Rom, è ben consapevole di come vive, dove vive e di come si rapporta alle regole della convivenza civile.
Campobasso non merita di ripiombare nella paura e soprattutto non merita di vedere sfumati i tanti sacrifici dei cittadini onesti, rispettosi delle regole e degli altri.
Il gruppo della Lega si augura che il fenomeno esploso venga ora circoscritto e contenuto e che alla città di Campobasso venga ridonata la serenità perduta per tornare ad una graduale normalità”.
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