La denuncia

Dubbi sul consiglio comunale on line, opposizione: “Seduta poco trasparente”

I consiglieri comunali di minoranza di Montenero di Bisaccia Nicola Palombo, Margherita Rosati, Nicola D’Ascanio e Valentina Bozzelli accusano il sindaco Nicola Travaglini e la sua maggioranza di “nascondersi dietro l’emergenza Covid-19 per fare consigli comunali a porte chiuse”.

Secondo i quattro esponenti dell’opposizione “a seguito del Consiglio comunale di Montenero di Bisaccia del 28 maggio, devono essere stigmatizzate alcune condotte e irregolarità registrate nel corso di tale seduta che si è svolta per la seconda volta in modalità telematica. Trattasi di irregolarità gravissime che denotano ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, la mancanza di serietà e trasparenza dell’amministrazione Travaglini”.

I quattro consiglieri di opposizione riferiscono di aver preventivamente comuncato “con largo anticipo avevano comunicato la loro partecipazione ai lavori del Consiglio comunale utilizzando la sede naturale deputata a tale Consesso e cioè la sala consiliare.

Struttura, quindi, tranquillamente predisposta al rispetto delle norme di prevenzione Covid-19 e regolarmente funzionale anche con le annesse restrizioni per l’intero Consiglio Comunale composto da 13 componenti.

Tuttavia parte del gruppo consiliare di maggioranza (a nessuno è dato sapere con precisione) ha ritenuto di presenziare ai lavori arroccandosi presso il Municipio e connettendosi dalle postazioni dei vari Uffici comunali.

Al Presidente del Consiglio comunale, i consiglieri di minoranza avevano fatto pervenire anzitempo una nota nei termini indicati dalla Convocazione.

Appena giunti nella sala consiliare i consiglieri comunali di opposizione vi hanno trovato due agenti della Polizia Municipale che, incaricati dal sindaco, hanno allontanato alcuni cittadini intenti ad assistere alla seduta, come sarebbe stato loro diritto.

Per Regolamento (art.5) è il Presidente del Consiglio Comunale, non il sindaco, che “ne tutela la dignità del ruolo ed assicura l’esercizio delle funzioni allo stesso attribuite dalla legge e dallo statuto”.

L’opposizione ha immediatamente denunciato tale circostanza, facendo rilevare il suo disappunto a che le sedute del Consiglio comunale, “di norma sono pubbliche e solo con votazione a maggioranza di voti, si può deliberare il passaggio in seduta segreta per l’ulteriore dibattito e votazione” (art.38) e che quindi, con l’esecuzione del comando ricevuto dal sindaco, si stava consumando un atto grave ed inquietante.

Vi è, inoltre, che l’argomentazione del divieto di assembramento, al quale il Sindaco verosimilmente come pretesto aveva ricondotto l’intervento degli agenti di Polizia municipale, non si adattava proprio al caso di specie, attese le ampie dimensioni della sala consiliare e l’esiguo numero di persone presenti, le quali, insieme ai quattro consiglieri non arrivavano a 10 unità.

Come se non bastasse, anche altre irregolarità sono stare rinvenute e, nella fattispecie, la consigliera Rosati non aveva ricevuto il link di accesso alla riunione né a questo Consiglio né al precedente; a ciò ha fatto seguito la giustificazione strumentale che “il suo telefono non risultava dotato di WhatsApp” (sic), per cui la comunicazione era risultata impossibile”.

L’opposizione denuncia inoltre che “la consigliera di maggioranza Sandra Moroni non è mai comparsa in video: da dietro uno schermo nero ha risposto all’appello, ha votato il primo punto all’ordine del giorno solo dopo 3 o 4 chiamate e al secondo punto non ha proprio risposto. Per quanto risulta ai Consiglieri di opposizione, potrebbe esserci stato chiunque al suo posto, non essendo mai intervenuta nel dibattito e non essendosi mai mostrata, e tutto ciò che rimane sulla registrazione sono due “sì”.

Ed ancora, il consigliere Massimo Di Stefano, dissociatosi da qualche tempo da questa maggioranza, ha riferito di non essere stato avvisato della convocazione del Consiglio, tanto che si è visto costretto ad abbandonare la seduta per impegni lavorativi dai quali non ha potuto allontanarsi in quanto impossibilitato a richiedere il preventivo permesso.

In conclusione, a fronte di tale illegittima seduta consiliare, per i vari profili avanti richiamati ed in violazione delle più elementari regole di democrazia e di trasparenza, in segno di protesta tutti e quattro i Consiglieri di opposizione hanno abbandonato la seduta e, stante la dubbia presenza della consigliera Moroni, hanno richiesto al Presidente del Consiglio di verificare la sussistenza del numero legale (costituito da almeno 8 consiglieri) per proseguire la seduta”.

La minoranza denuncia quindi “la grave mancanza di trasparenza e la consistenza delle illegittimità consumate che inducono i consiglieri di opposizione a rivolgersi agli organismi competenti ed all’intera cittadinanza per tutte le decisioni amministrative e le riflessioni politiche che si rendono necessarie al fine di individuare responsabilità e per scongiurare la riedizione di simili contenuti e metodi amministrativi che contrastano stagioni di più elevato spessore che hanno contraddistinto la vicenda politica locale.

In ultimo intendiamo invitare il sindaco e la sua maggioranza a ripristinare lo svolgimento democratico del Consiglio comunale, luogo sovrano della rappresentanza popolare, riaprendo la sala consiliare con le dovute prescrizioni di legge per il contenimento dell’emergenza sanitaria, includendo lo streaming dello stesso, magari preceduto dalla dovuta pubblicità”.

commenta