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Decapitati i clan del Molise: signori della coca investita in night e pellet. In manette un boss della camorra, sequestri per 1 milione di euro

I NUMERI - LA RICOSTRUZIONE - LE ACCUSE - LA DROGA E IL RICICLAGGIO - 250 uomini di carabinieri e finanza hanno eseguito le misure cautelari all'alba con cani antidroga e un elicottero. In arresto l'uomo considerato al vertice di un clan di stampo camorristico, un napoletano residente a Bojano. Tre organizzazioni criminali operative fra Molise e Campania smantellate dopo 2 anni di indagini serrate che hanno trovato le prove del sodalizio che reimpiegava il denaro della droga in attività illecite in provincia di Campobasso.

SCACCO AI CLAN CHE VOLEVANO CONQUISTARE IL MOLISE

Associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio di droga, estorsioni, anche con l’aggravante del “metodo mafioso”, trasferimento fraudolento di valori, impiego di denaro beni o utilità di provenienza illecita, autoriciclaggio e porto abusivo di armi. Una sfilza di reati quella che grava sugli indagati dell’operazione Piazza Pulita, condotta oggi congiuntamente da carabinieri e finanza dopo due anni di indagini coordinate dalla Procura Distrettuale Antimafia di Campobasso.

I NUMERI DI PIAZZA PULITA

Eseguite 39 misure cautelari. 20 custodie in carcere, 7 agli arresti domiciliari, 4 divieti di dimora in Molise e Campania, 6 divieti di dimora in Molise, 1 obbligo di dimora a Campobasso e 1 obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Emesso anche un mandato di Arresto Europeo nei confronti di un cittadino rumeno attualmente residente in Germania.

Diverse le regioni interessate e i comuni coinvolti dal blitz, nel quale sono tate messe a segno anche 61 perquisizioni in abitazioni e locali commerciali. Bojano, Campobasso e Isernia in Molise, Napoli, Afragola, Benevento in Campania, Torremaggiore in Puglia.

Piazza Pulita è il nome scelto dagli investigatori dell’Arma e delle Fiamme Gialle per attestare la costante attenzione ai fenomeni criminali posta quotidianamente in essere con il controllo del territorio che ha consentito di scoprire il tentativo di infiltrazione della criminalità organizzata di stampo mafioso nella provincia di Campobasso e nella sua sana economia.

Operazione carabinieri e finanza tra Campobasso e Bojano

GLI OBIETTIVI: CONTRASTARE IL TRAFFICO DI DROGA E ARGINARE LE INFILTRAZIONI MALAVITOSE

Sotto la direzione del Procuratore Distrettuale Antimafia Nicola D’Angelo e del Sostituto Procuratore Vittorio Gallucci, l’attività di indagine condotta da carabinieri e finanzieri ha avuto come obiettivo sia quello di arginare la recrudescenza del fenomeno del traffico di sostanze stupefacenti nella provincia di Campobasso, sia di ostacolare il processo di espansione e radicamento di attività criminali provenienti dall’hinterland napoletano.

L’articolata attività d’indagine, condotta dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Campobasso, dai finanzieri del Gico del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Campobasso in collaborazione con lo Scico di Roma, ha permesso di individuare tre sodalizi, consentendo di accertare condotte legate al traffico ed al commercio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, eroina e hashish destinate al territorio della provincia di Campobasso e al riciclaggio di denaro di provenienza illecita.

Operazione droga Piazza Pulita conferenza stampa

LA RICOSTRUZIONE: IL RICICLAGGIO DEI SOLDI DELLA COCA NEL PELLET A BASSO COSTO

I proventi dello spaccio di sostanze stupefacenti finivano all’interno di due imprese molisane che operano nel settore della commercializzazione di pellet che, potendo così contare su sempre maggiore liquidità, hanno potuto vendere il combustibile domestico a prezzi bassi e fuori mercato, realizzando così una concorrenza sleale che ha consentito loro di diventare, giorno dopo giorno, i monopolisti assoluti.

Di fatto, gli investigatori hanno scoperto pregiudicati campani, già affiliati a clan camorristici, che vivono in Molise, che si erano stabilmente insediati nella provincia di Campobasso avvalendosi di altri soggetti del luogo coinvolti nel mercato degli stupefacenti.

Nel corso delle indagini sono stati individuati inizialmente due gruppi malavitosi, capeggiati da 2 pregiudicati molisani, entrambi con una propria redditizia piazza di spaccio, che interagivano tra loro per l’approvvigionamento dello stupefacente.

LE TRE ASSOCIAZIONI A DELINQUERE SMANTELLATE

Sono tre i gruppi criminali individuali e smantellati dagli investigatori. Una prima associazione (composta da 7 persone) aveva la base operativa a Bojano. Una seconda associazione, formata da 10 membri, si è dimostrata più attiva tanto che attraverso la gestione del night club “Luxuria” (nel comune di San Massimo) – aveva creato un vero e proprio smercio di droga fra i clienti e operava anche a Campobasso.

A questi due gruppi si deve aggiungere un nuovo sodalizio, di estrazione camorristica, capeggiato da un pregiudicato campano, capace di assicurare un ottimo canale di rifornimento e ingenti quantità di stupefacente. Un sodalizio formato da 10 persone con al vertice un elemento di spicco della camorra napoletana. Minacce di gravi ritorsioni nei confronti dei soggetti debitori di somme di denaro per l’acquisto di partite di droga, intimidazioni con un chiaro, inequivocabile metodo mafioso.

IL VERTICE DEL SODALIZIO CRIMINALE: UN UOMO DEL CLAN REGA

Gli investigatori sono arrivati rapidamente a inquadrare il vertice dell’associazione malavitosa. E’ un pluripregiudicato campano, legato al clan Rega operante in Pomigliano D’Arco e Castello di Cisterna, che a seguito del divieto di dimora in Campania aveva spostato il centro dei propri interessi illeciti a Bojano, dove ha messo in piedi due società con l’intento di farvi confluire i proventi dei propri affari. Il clan Rega opera da anni alla periferia di Napoli, principalmente nei comuni di Brusciano e Castello di Cisterna. Il capo era Giovanni Rega, poi arrestato e condannato all’ergastolo. Negli ultimi anni il comando è passato al figlio Tommaso Rega, 29 anni, arrestato nel gennaio 2020 assieme a un altro boss del clan rivale dei Palermo, in seguito a una sparatoria avvenuta nell’aprile 2019.

 

LE INDAGINI

Durante le indagini, condotte a partire dall’estate del 2018 con intercettazioni telefoniche e ambientali, perquisizioni e sequestri, acquisizione di documentazione contabile e bancaria, audizione di numerosissime persone informate sui fatti, attività di osservazione, pedinamento e controllo, sono stati fatti 6 arresti e 13 denunce in stato di libertà, rilevate circa 2.500 episodi di cessione e di detenzione di stupefacente, con sequestri di sostanza stupefacente per un totale di circa 400 grammi di cocaina, 70 di eroina e 3 chili di hashish.

A conclusione delle indagini sono stati denunciati complessivamente 58 soggetti (italiani e stranieri) per i reati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, riciclaggio ed autoriciclaggio, nonché per i reati di minaccia ed estorsione, detenzione abusiva di armi e trasferimento fraudolento di valori. 5 persone sono state denunciate per il reato di favoreggiamento.

Operazione droga Piazza Pulita conferenza stampa

IL BLITZ DEL 20 MAGGIO 2020

Oggi circa 250 uomini e donne dei Comandi Provinciali dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza di Campobasso e dello S.C.I.C.O. di Roma, coadiuvati dai carabinieri e finanzieri dei Comandi Provinciali di Napoli, Benevento, Cosenza, Isernia e Foggia con l’ausilio di 5 unità cinofile della Legione Carabinieri Abruzzo e Molise, di 4 unità cinofile dei Comandi Regionali Puglia e Molise della Guardia di Finanza, degli elicotteri del 5° Nec e del ROAN di Pescara, nonché del Servizio Centrale Investigazioni Criminalità Organizzata della Guardia di Finanza, hanno dato esecuzione alle predette misure cautelari eseguendo oltre 60 perquisizioni.

SEQUESTRI E CONFISCHE DI BENI PER UN MILIONE DI EURO

Nel corso dell’operazione sono state svolte articolate indagini patrimoniali, al cui esito il Gip del Tribunale di Campobasso Teresina Pepe ha emesso un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla successiva confisca di abitazioni, autovetture, quote societarie di due imprese molisane per un valore di oltre 1 milione di euro.

In particolare è stato accertato come il denaro proveniente dallo spaccio di sostanze stupefacenti confluisse nelle società dove gli indagati impiegavano quelle somme nella gestione ordinaria delle attività, come ad esempio il pagamento degli affitti e delle forniture di pellet.

Allo stato tutte le misure sono state eseguite ad eccezione di un soggetto di nazionalità straniera attivamente ricercato. Durante le perquisizioni sono state rinvenute modiche quantità di sostanze stupefacenti, quali hashish e cocaina. Sono tuttora in corso i sequestri di beni e delle aziende riconducibili ai soggetti arrestati.

 

 

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