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Conte chiarisca funzioni e competenze in materia sanitaria in Molise

Per accedere ai fondi straordinari stanziati dal Governo sull’emergenza sanitaria con diversi provvedimenti, tra cui da ultimo il Decreto Rilancio che aggiunge ulteriori 3 miliardi e 250 milioni di euro per rafforzare le strutture sanitarie pubbliche territoriali, occorre seguire le procedure definite in Conferenza Stato-Regioni che prevedono il coinvolgimento delle Unità di Crisi insediate presso le Prefetture Regionali e la successiva istruttoria presso il Ministero della Salute.

Come giustamente ha rilevato il Capo Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, Angelo Borrelli, nella nota del 29 aprile scorso indirizzata al Governo, la Regione Molise risulta commissariata per le funzioni previste dall’art.116 della Costituzione dal 29 luglio 2009 e quindi non può predisporre proposte né direttamente come ha sancito il TAR Molise in una recente sentenza e né indirettamente per il tramite della Direzione Generale dell’Asrem a cui non spetta la programmazione sanitaria.

Vista l’imminente scadenza degli Organi Commissariali nominati dal primo Governo Conte in alleanza con la LEGA, e stante la confusione gestionale che si è determinata in questi mesi tra Regione Molise, Commissario ad Acta, Comuni, ASREM, primari del Cardarelli e strutture sanitarie pubbliche e private, serve porre termine con un atto istituzionale chiaro a questa situazione.

È inimmaginabile che il Molise si ritrovi escluso dagli interventi di rafforzamento del sistema sanitario pubblico per via di contrapposizioni e conflitti di competenze. Così come è assurdo che i fondi nazionali, anziché essere utilizzati per assumere personale medico specializzato, tecnici, infermieri ed operatori, e per acquistare macchinari e strumentazione diagnostica tesa ad aiutare i Medici di Base, i Distretti Sanitari, i Consultori, le postazioni del 118, le Unità Speciali Domiciliari per il COVID, e gli ospedali esistenti, finiscano nella costruzione di un’inutile torre panoramica.

L’unica cosa che non serve al Molise in sanità è la costruzione di ulteriori spazi fisici. Le attuali strutture ospedaliere pubbliche e private, a cominciare dal VIETRI di LARINO, sono più che sufficienti per accogliere investimenti in macchinari e personale.

Le forze politiche che esprimono la rappresentanza parlamentare, i Sindaci dei centri principali, gli ordini professionali e tutti coloro che hanno a cuore la salute della popolazione molisana, scelgano di intervenire con somma urgenza col Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte.

Spetta allo Stato approntare il Programma Operativo Sanitario 2019-2021 e non alla Regione Molise. Spetta allo Stato approntare il Programma per rafforzare la sanità pubblica regionale.

Si ponga fine alla farsa, altrimenti si azzeri il debito accumulato e si decida il ritorno in bonus con la fine del commissariamento ed il ripristino delle competenze in mano alla Regione. Lo si faccia alla luce del sole!

 

Associazione Giuseppe Tedeschi

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