Un pezzo di storia

Si chiude un’epoca alla Fiat di Termoli, prodotto oggi l’ultimo modello di motore Fire

L'avvio della produzione nel 1985 con l'arrivo in Molise di Gianni Agnelli e Sandro Pertini. Ora si attende l'avvio della nuova linea di propulsori ibridi

Si è chiusa a Termoli un’epoca lunga 35 anni. È stato prodotto infatti per l’ultima volta oggi 7 maggio il motore Fire, uno dei propulsori che ha fatto la storia della Fiat e che in particolare ha legato le sue vicende allo stabilimento di Termoli.

Alcuni operai hanno voluto condividere la notizia con tanto di foto dell’ultimo propulsore su Facebook. Un motore che prende il nome dalla dicitura Fully integrated robotized Engine (acronimo Fire), cioè motore robotizzato completamente integrato. La sua fine era nota da tempo e gli ultimi esemplari avrebbero dovuto essere prodotti a inizio febbraio, ma c’è stato uno slittamento legato forse anche alle vicende dell’epidemia da coronavirus.

Oggi quindi l’ultimo atto mentre i lavoratori di questo settore sono stati spostati al settore 16 valvole. Per molti è un momento che apre il libro dei ricordi e della nostalgia. Infatti l’inizio della produzione Fire è datato marzo 1985, quando addirittura il presidente Fiat Gianni Agnelli e il Capo dello Stato Sandro Pertini inaugurarono la terza ala dello stabilimento termolese di Rivolta del Re.

motore fire

Sono stati tantissimi gli operai che hanno avuto a che fare coi modelli Fire e oggi quasi tutti hanno un ricordo da condividere. La sua produzione ha sicuramente dato lavoro a migliaia di famiglie lungo tutto l’arco dei 35 anni.

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Da allora sono stati circa 23 milioni di pezzi prodotti a Termoli di un motore a benzina che è stato montato su tantissimi modelli della Casa automobilistica torinese, ormai diventata una multinazionale chiamata Fca, cioè Fiat Chrysler Automobiles.

Un segno dei tempi che cambiano, tant’è che al posto della produzione del Fire ci si attende da tempo che inizi la produzione di motori ibridi, dei quali però si conosce ancora pochissimo. Oggi quindi uno sguardo al passato con sempre un po’ di incertezza per il futuro.

 

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