Le verifiche e i controlli

Chi c’era al corteo funebre? Chi è andato a dare le condoglianze, anche da altri comuni? Indagini in corso, multe a rom ma non solo

Sarebbero stati numerosi a recarsi presso la famiglia del defunto per porgere le condoglianze. Rom, principalmente, ma anche persone non di etnia rom, molisani in generale e campobassani. Potrebbero aver contratto il virus? Se da un lato la Asrem sta svolgendo una indagine a tappeto, la polizia si sta occupando di ricostruire puntualmente l’accaduto schedando uno per uno i cittadini che hanno preso parte all’assembramento nonché quanti hanno avuto contatti ravvicinati con i rom nei giorni del lutto e in quelli successivi, e oggi potrebbero essere portatori di contagio.

La domanda fondamentale, quella alla quale bisogna dare una risposta tempestiva e sicura, è questa: chi c’era il 30 aprile al corteo funebre di via Liguria, a Campobasso? Ma le indagini della squadra mobile devono necessariamente andare oltre, visto che sono finalizzate da un lato a punire i responsabili di comportamenti illeciti e dall’altro a salvaguardare la salute pubblica, perché al centro di tutto c’è il contagio da Covid. E dunque si sta procedendo anche a ricostruire le ore e i giorni precedenti. Pare infatti – ed è questo l’oggetto delle verifiche in Questura – che a Campobasso si siano recati rom residenti in BassoMolise e Isernia, violando il lockdown e l’obbligo di non allontanarsi dalla propria residenza. Era infatti il 30 aprile, prima dell’allentamento delle misure, e le norme di “confinamento” erano rigide.

Polizia reparti da Napoli Campobasso

Eppure sarebbero stati numerosi a recarsi presso la famiglia del defunto per porgere le condoglianze. Rom, principalmente, ma anche persone non di etnia rom, molisani in generale e soprattutto campobassani. Potrebbero aver contratto il virus? Se da un lato la Asrem sta svolgendo una indagine a tappeto, con i tamponi a tutti i partecipanti, i loro congiunti stretti, i parenti e quanti hanno avuto relazioni dirette nei giorni successivi, la polizia si sta occupando di ricostruire puntualmente l’accaduto schedando uno per uno i cittadini che hanno preso parte all’assembramento nonché quanti hanno avuto contatti ravvicinati con i rom nei giorni del lutto e in quelli successivi, e oggi potrebbero essere portatori di contagio.

Funerale rom Campobasso covid

Resta infatti aperta un’altra domanda: tutti i soggetti a rischio si sono messi in isolamento? O magari ce n’è più di qualcuno che sta ignorando una norma di sicurezza pubblica e fa finta di nulla, continuando ad avere normali frequentazioni? Anche questo è un pericolo concreto allo stato attuale.

Il sindaco di Isernia Giacomo d’Apollonio, vista la “preoccupante recrudescenza dei casi di contagio del Coronavirus, dovuta, a quanto pare, ai numerosi contatti interpersonali avutisi lo scorso 30 aprile a Campobasso in occasione di una cerimonia funebre”, ha disposto con ordinanza che tutti quelli che hanno partecipato alla cerimonia restino a casa e si segnalino alla Asrem. La stessa cosa dovrebbero farla i sindaci di altri Comuni interessati, come Santa Croce, Guglionesi, Termoli, centri dai quali pare sia partito qualcuno per raggiungere Campobasso. Ma al momento di certezze non ce ne sono perché ammettere la presenza al funerale o anche solo a stringere la mano ai parenti colpiti dal lutto equivale a riconoscere di aver violato la legge. Quanti lo farebbero, sapendo di incorrere oltre che in denunce penali anche in sanzioni salate?

Le sanzioni, in ogni caso, stanno arrivando. Molti rom sono stati già identificati e a breve verranno sanzionati. Tra questi la squadra mobile di Campobasso provvederà a sanzionare e eventualmente anche a denunciare i due rom arrivati da Vasto a Campobasso. Uno di loro, una donna, è ricoverata in malattie Infettive all’ospedale San Pio. Il sindaco di vasto Menna fa sapere che anche nella sua città è stata avviata una approfondita indagine epidemiologica.

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