L'Ospite

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Bandiera blu, progetto corale

di Angelo Sanzò

Presidente Comitato Scientifico Legambiente Molise

Vice/Presidente Sigea Campania/Molise

 

Sono 32 i criteri internazionali perché una spiaggia possa ottenere la tanto agognata Bandiera Blu. Quelli individuati sono di due tipi: Imperativi (I) e Suggeriti (S). Ne consegue che se è evidente l’essere in linea con i requisiti del primo tipo, rimane, comunque, importante non essere in contrasto col maggior numero possibile di quelli del secondo.

L’insieme dei criteri individuati è raccolto in quattro gruppi, ben distinti e separati: a) Educazione ambientale e informazione; b) Qualità delle acque; c) Gestione ambientale; d) Servizi e sicurezza.

L’importanza dei criteri appartenenti al primo gruppo risiede nel significare che siano pubblicamente affissi e ben illustrate tutte le informazioni sul Programma Bandiera Blu, sulla qualità delle acque di balneazione, sugli ecosistemi locali, gli elementi naturali e i siti culturali, senza dimenticare le indicazioni relative alla presenza dei servizi su una chiara e comprensibile mappa della spiaggia. Non può e non deve poi mancare la promozione di almeno 5 attività di educazione ambientale da condividere coi bagnanti e le popolazioni locali.

Come quelli del primo gruppo, anche i criteri appartenenti al gruppo Qualità delle acque, contrassegnati con la lettera (I), vanno tenuti in debita considerazione. Si tratta, nello specifico, di prestare, soprattutto, particolare attenzione alla frequenza dei campionamenti per le analisi della qualità delle acque di balneazione, al fine di osservarne a pieno gli standard ottimali previsti. Nello specifico, per la spiaggia devono essere rispettati i requisiti circa determinati parametri microbiologici, relativamente a Escherichia coli (Coliformi fecali) e agli Enterococchi intestinali (Streptococchi). Deve, altresì, il lido onorare i requisiti di Bandiera Blu per i parametri fisici e chimici (oli e materiale galleggiante), oltre a quelli previsti dalle Direttive sul trattamento delle acque reflue. È importante, per garantire la sicura qualità delle acque di balneazione, che nessuno scarico di acque inquinanti (urbane o industriali) possa interessare l’area della spiaggia.

La Gestione ambientale con l’eventuale supporto di un apposito Comitato di gestione obbliga l’Autorità Locale e/o l’Operatore balneare a rispettare tutte le normative relative all’ubicazione e al funzionamento della spiaggia.

In più, tutte le aree sensibili vicine ad una spiaggia Bandiera Blu, devono essere gestite in modo da poter garantire la conservazione e la biodiversità degli ecosistemi marini. È, in più, necessaria, sia la presenza di un numero adeguato e ben tenuto di cestini per i rifiuti, che quella di contenitori per la raccolta differenziata. Oltremodo importante è la presenza di servizi igienici puliti, in numero adeguato e con un sistema di scarico correttamente funzionante.

Sulla spiaggia non deve essere permesso il campeggio, la circolazione di veicoli a motore e proibito ogni tipo di discarica. Come pure va strettamente controllata la presenza di animali domestici e mantenuti in buono stato sia gli edifici che le attrezzature della spiaggia.

Sono da monitorare gli habitat sensibili presenti in prossimità della spiaggia e per quanto possibile, si raccomanda di promuovere il trasporto sostenibile.

Per il gruppo Servizi e sicurezza deve essere disponibile sia un adeguato numero di personale che di attrezzature; come pure è necessario quanto relativo al primo soccorso e per far fronte ad eventuali casi d’inquinamento o rischi per la sicurezza ambientale.

Deve essere, infine, previsto tutto quanto possa prevenire conflitti, incidenti e la sicurezza dei bagnanti, senza dimenticare il libero accesso dei disabili fisici.

Tutto quanto detto, si può concludere col dire che è il caso di mettere a punto un progetto, coralmente sostenuto da forze sociali, economiche e politiche, sia locali che regionali, che guardi alla nostra fascia costiera nella sua interezza, prima ancora che nelle specificità comunali. Solo una ricca pluralità di competenze, nei più diversi settori del vivere civile, può far nascere e sviluppare un insieme di azioni concrete, in grado di costruire un futuro che voglia guardare ad un livello più alto della qualità della vita per tutti.

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