Per l’Autorità garante della concorrenza e del mercato la legge regionale sui trasporti extraurbani va modificata. E’ il governatore Donato Toma, che nella riassegnazione delle deleghe ha deciso di tenere per sé questa competenza (prima affidata a Vincenzo Niro) ad annunciarlo al Consiglio regionale in riunione oggi (15 maggio) leggendo il documento con le osservazioni espresse dall’istituzione. Tutto è nato dopo le rilevazioni espresse dal direttore del Dipartimento Mobilità della Regione Molise sul testo (e in particolare l’articolo 2 della legge regionale numero 22 del 2019) che prevede l’affidamento del servizio di trasporto.
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La legge è stata impugnata lo scorso febbraio anche dal Governo.
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Ora l’Autorità critica la scelta del lotto unico: “La configurazione a due lotti configurava un costo di produzione del servizio di trasporto extraurbano inferiore rispetto ad una soluzione a lotto unico”.
E ancora, scandisce Toma leggendo il documento, “l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ritiene che sotto il profilo della concorrenza, anche dinamica e per il mercato, le modalità di affidamento del tpl e le relative procedure di gara non possano essere fissati per legge con l’individuazione del lotto unico ma debbano essere basati sulle condizioni concrete di domanda e offerta del servizio con l’obiettivo di condurre procedure di affidamento competitive e tali da minimizzare i costi del servizio unico“.
Per l’Autorità la legge va cambiata: “Si auspica la modifica della normativa regionale in modo da risolvere i profili di contrasto con la disciplina europea e nazionale in materia, a tutela dei principi della concorrenza”.
La segnalazione dell’Agcm spariglia di nuovo le carte e richiederà probabilmente l’approvazione di un nuovo testo in Aula perchè, a detta dello stesso presidente Toma, “comporterà un pericolo di impugnativa del bando se verrà approvato secondo la normativa approvata dal Consiglio regionale. Io porterò in Giunta le valutazioni e le eventuali modifiche a questa norma, dopo di che si riaprirà il dibattito a livello regionale”.
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