La ripresa del contagio

21 casi positivi fra i Rom, nuovo cluster a Campobasso. Sotto accusa un rito funebre al cimitero

Ci sono nuovi casi positivi all'interno della comunità rom: 28 persone ieri sono state sottoposte a tampone orofaringeo e di queste 21 hanno contratto il virus, ma per fortuna le loro condizioni di salute non destano preoccupazione. L'Asrem, dopo aver ricostruito la mappa dei contatti a rischio, ha individuato in un rito funebre la fonte del contagio. Intanto è partito lo screening della Asrem con i test veloci: 600 sono riservati alle persone rientrate dal nord, molti altre alle forze dell'ordine.

Ci sono altre 21 persone della comunità rom ad essere risultate positive al covid-19: stamattina, 8 maggio, l’esito dei 28 tamponi svolti ieri su casi sospetti dopo che una donna residente nel capoluogo ha contratto l’infezione ed è stata ricoverata nel reparto di Malattie Infettive dell’ospedale Cardarelli di Campobasso.

Come da protocollo l’Asrem ha dunque avviato gli accertamenti per ricostruire la catena epidemiologica indagando le dinamiche relazionali. Per fortuna i 21 nuovi positivi della comunità rom (alcuni dei quali componenti della stessa famiglia) stanno bene, sono pauci sintomatici come si dice in gergo tecnico e quindi per ora sono in isolamento domiciliare.

Il sospetto dell’autorità sanitaria è che il nuovo focolaio sia dovuto ad un rito funebre celebrato all’esterno del cimitero nei giorni scorsi (in foto), quando erano ancora in vigore le norme del lockdown. Il Governo aveva vietato i funerali e limitato le celebrazioni per i defunti alla benedizione e alla tumulazione della salma alla presenza dei parenti più stretti. 

In quell’occasione, stando alle prime informazioni fornite dall’Asrem, ci sarebbe stato uno scambio di condoglianze che avrebbe favorito il diffondersi del virus. L’allarme è suonato ieri, quando è stato necessario ricoverare una donna rom che pare avesse partecipato a quel rito.

Stamattina dunque la conferma del nuovo cluster nella città capoluogo agli sgoccioli della prima settimana della fase due, quella della graduale ripartenza delle attività dopo quasi due mesi di lockdown. Il focolaio potrebbe mandare in fumo tutte le ipotesi sulle riaperture anticipate di negozi e altre attività (i saloni dei parrucchieri e i ristoranti ad esempio) chieste dalle Regioni (Molise compreso) al Governo.

Test sierologico Villa Maria CB

Intanto, dopo aver ricevuto i 5000 test dal Ministero, Asrem ha acquistato in proprio altri 2mila test sierologici “abbiamo pensato di destinare innanzitutto ad un screening sui rientri perché si sono segnalate circa 600 persone”, ha dichiarato a Primonumero il direttore generale dell’Asrem Oreste Florenzano. E stamattina il via alla campagna di screening sulle persone rientrate dal Nord, in particolare sui giovani, sia studenti che lavoratori.

“Uno degli elementi che ci induce preoccupazione è il rientro da altre regioni dove, al di là del valore di R0, il numero dei positivi è più elevato. Ovviamente il test sierologico – le parole del vertice Asrem – non è come il tampone molecolare. Ma noi faremo a tappeto questi test e qualora dovessimo riscontrare criticità, procederemo col tampone molecolare”.

Altri mille test saranno utilizzati per condurre uno screening sul personale delle forze dell’ordine, anch’esso a rischio, e per pianificare intervento c’è stata un’interlocuzione del presidente della Regione con i prefetti di Campobasso e Isernia. I restanti test veloci rimarranno in dotazione all’Azienda sanitaria per effettuare ulteriori screening in tempo rapido, quando occorre una risposta immediata.

Infine, l’annuncio di Florenzano, “abbiamo acquistato – ma ci devono ancora arrivare – altri i tamponi molecolari a risposta rapida”.

L’obiettivo è chiaro: “Abbiamo necessità di capire l’impatto sulla popolazione derivante dall’incremento dei contagi: hanno ripreso le attività, la gente circola e c’è un maggiore pericolo di diffusione del virus che è correlato anche all’elevato tasso di R0. Purtroppo ci preoccupano i nuovi contagi nella comunità rom”.

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