Turismo

Agenzie viaggio e tour operator, è crisi nera. Grido d’aiuto di 44 imprese a 0 fatturato

E' il comparto che sta soffrendo di più e che nella Fase 2 non potrà ripartire, almeno nell'immediato. "Le misure assunte finora sono insufficienti, serve ben altro". Il delegato regionale di Confesercenti Assoturismo chiede tavolo permanente e impegno a impegno per una strategia di sostegno reale e cambio del Piano.

C’è un settore della economia, importante sia a livello nazionale che regionale, che ha risentito più di altri della crisi innescata dalla pandemia. È quello delle agenzie di viaggio, che sono sempre più in crisi e che denunciano come i provvedimenti finora adottati dal Governo siano inefficaci e insufficienti.

Per le agenzie di viaggio la fase 2, auspicata da più parti, rischia di essere solo un miraggio. Assoviaggi Nazionale ha già chiesto al governo di aumentare l’indennità di 600 euro e di prevederla per tutto il periodo di blocco. Ma non solo: “bisogna anche estendere la cassa integrazione in deroga almeno fino al 31 dicembre”, dal momento che viaggiare per la seconda metà dell’anno è puramente utopistico.

Anche il credito d’imposta sugli affitti deve proseguire, dice Assoviaggi, per tutto il periodo della crisi. E bisogna cancellare tasse – locali e nazionali – e contributi per l’intero 2020 nonché dimezzarle per il 2021.

In Molise sono 44 le agenzie di viaggio e tour operator. Assoviaggi Confesercenti Molise, rappresentata dal delegato regionale Gabriella Falcone, componente anche dell’ufficio di presidenza nazionale, in una lettera congiunta con Assoturismo denuncia alla Regione Molise quello che sta accadendo alle imprese del comparto, i cui fatturati in questo momento sono letteralmente azzerati e le perdite si attestano al 100%. Chiede misure diverse e più efficaci nonché un impegno a trovare soluzioni valide.

“E’ utile attivare il tavolo tecnico permanente per assicurare che tutte le categorie coinvolte possano intervenire prontamente sulla base dell’evoluzione dello scenario nazionale e internazionale, nel quale vengano concertate le misure necessarie per il rilancio del settore, senza disperdere tutte le risorse economiche derivanti da fonti europee, nazionali e regionali” afferma Gabriella Faccone, aggiungendo che  questo cambiamento “potrebbe risultare positivo e utile per la nostra regione, il percorso partecipativo condotto nell’ambito della definizione del Piano Strategico Regionale per lo sviluppo del turismo, è stato caratterizzato da una fase di confronto e di discussione all’interno dei tavoli di lavoro nei quali le imprese ed i soggetti interessati hanno contribuito, attraverso esperienza e conoscenza, a sostenere l’iniziativa”.

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