Il video di saluto

La rassegna Tempi Moderni e gli insegnamenti del cinema: “Con la cultura ripartiremo”

“Sembra trascorsa una vita ed invece era poco più di un mese fa, quando ci siamo dovuti separare. Quattro anni ininterrotti di emozioni al cinema Oddo di Termoli e il 5 marzo, per le vicende che tutti conosciamo, anche Tempi Moderni si è dovuta fermare. La nostra rassegna interrotta sul più bello. Stavamo portando “8  ½” e “Selfie”, al cinema Oddo di Termoli: un capolavoro classico e una piccola gemma contemporanea, le nostre due anime. Avevamo in serbo anche qualche piccola sorpresa per voi che ci seguite.

Sopraffatti dagli eventi, non ci siamo neanche salutati. Non vi abbiamo neanche salutato …

In questi mesi che hanno stravolto le nostre vite, le buone letture e i buoni film sono stati fidati compagni, che ci hanno aiutato ad affrontare l’isolamento forzato. Sarà strano cambiare abitudini, quando la città riaprirà. Forse, quando sarà possibile, anche al cinema dovremo guardare allo schermo stando più distanti tra noi.

Sappiamo bene che l’epidemia svelerà le tante disparità presenti nel mondo che viviamo. Ci facciamo spesso aiutare dal cinema per capire la nostra società, per evidenziarne i limiti, ma anche le bellezze che serba. Crediamo nel valore civico e sociale della cultura, che è cura di sé, degli altri, del proprio territorio. La cultura può ancora tenerci vicini, anche se fisicamente distanti.

Con la cultura possiamo ripartire: se sapremo affrontare la paura, come quella che monta dalla schiena davanti ad un film di Hitchcock. Se impareremo a stupirci dei mille colori del mondo, come il bambino protagonista del gioiello di Ale Abreu. Se non perderemo la voglia di essere felici nelle difficoltà come le donne libere, disobbedienti e innamorate nelle strade di Tel Aviv del film di Maysaloun Hamoud. Se le periferie abbandonate che Matteo Garrone e Jonas Carpignano hanno raccontato nei loro capolavori saranno al centro del cambiamento. Se ogni nuovo incontro sarà una formidabile scoperta, come quella tra un piccolo topolino curioso ed un grosso Gruffalò.

Ve lo ricordate il Chaplin del Grande Dittatore, quando danzava tenendo tra le mani un grande e leggero mappamondo? L’intero pianeta, in questa pandemia, è proprio così, come quel mappamondo: sospeso, fragile, fluttuante, in balia di molte intemperie. Può scivolare verso il disastro, o ritrovarsi, reinventarsi in un’altra forma, nei nuovi Tempi Moderni. Noi crediamo che ce la caveremo, se saremo attori protagonisti nella società che ci aspetta lì fuori. Siamo certi che in qualche modo torneremo a stare vicini, e a gustare insieme lo spettacolo narrato del mondo.

E adesso sì che ci siamo salutati!”

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