Un settore bloccato

Spettacoli in streaming ed eventi ‘sicuri’: gli autori lanciano il manifesto ‘La cultura non si ferma’

Gli operatori culturali di diverse manifestazioni regionali chiedono sostegno alla Regione: "Serve tavolo di crisi: saldare i contributi degli eventi 2019 e modificare il bando 2020 secondo quanto previsto dalle norme anti covid-19"

Un manifesto chiamato ‘La cultura non si ferma’. Così gli operatori culturali fanno sentire la propria voce per chiedere alcuni fondamentali provvedimenti. Ripensare gli eventi culturali, per evitare di annullarli e svolgerli almeno parzialmente trasmettendoli in streaming. Modificare i regolamenti pensati prima dell’emergenza epidemiologica e fare presto con l’erogazione dei contributi economici già previsti. Sono queste le richieste che il mondo della cultura molisana pone al Governo regionale, per far sì che la stagione 2020 non sia completamente da buttare, dopo mesi di rinvii e annullamenti.

Richieste che arrivano tramite una lettera aperta firmata da Federico Pommier di MoliseCinema Film Festival, Stefano Sabelli del Teatro del Loto di Teatrimolisani, Paolo Borrelli di Limiti inchiusi Arti Visive, Brunella Santoli di Ti racconto un libro, Roberto Napoletano di Matese Friend Festival, Valentina Fauzia dell’Aut Aut Festival, Roberto Faccenda, William Mussini, Francesco Vitale di Incas produzioni, Simone Sala dell’Oratino MAC e Giulio Costanzo di Percussioni Ketoniche.

molisecinema 2019

L’emergenza Covid-19 sta avendo un effetto devastante sulle attività culturali e rischia di compromettere gravemente il futuro di un settore altamente strategico per il nostro Paese – scrivono autori e ideatori culturali -. Anche in Molise gli operatori culturali vivono una fase di incertezza e inquietudine e le conseguenze dell’epidemia possono vanificare il grande lavoro che è stato svolto negli ultimi anni, per promuovere la cultura di qualità, mettendo a rischio progetti, attività e posti di lavoro. Come esponenti di realtà consolidate della regione, che operano nell’ambito del cinema, del teatro, delle arti visive, della musica e della letteratura, vogliamo contribuire alla rinascita economica e sociale del Molise, dare un segnale di speranza e fiducia ai cittadini e rilanciare l’attrattività del nostro territorio, affermando con determinazione che ‘la cultura non si ferma’. Chiediamo quindi alla Presidenza della Regione e all’Assessorato alla Cultura di attivare subito un “tavolo di crisi”, per affrontare l’emergenza e definire la strategia per il rilancio del settore culturale”.

Quindi le richieste e le proposte. “Per le attività realizzate nel 2019 e comprese nella programmazione di “Turismo è cultura 2019” chiediamo di favorire l’erogazione dei finanziamenti per gli aventi diritto e di accelerare i pagamenti applicando a tutti i procedimenti, anche con carattere retroattivo, i principi e gli strumenti di semplificazione, ottimizzazione ed accelerazione procedurali, prevedendo la liquidazione dei pagamenti entro e non oltre 30 giorni dalla data di presentazione della richiesta.

Per le attività del 2020: dare continuità alle manifestazioni e alle attività culturali consolidate della Regione, confermando le risorse già stanziate per il Bando “Turismo è Cultura 2020”; Modificare il Bando 2020, anche attraverso circolari interpretative, adattandolo alle nuove esigenze determinate dall’emergenza Coronavirus; prevedere uno slittamento delle scadenze di svolgimento, spesa e rendicontazione delle manifestazioni dell’annualità 2020. Questa previsione sarà utile anche ai fini dei necessari spostamenti di date di svolgimento che interesseranno molti eventi e per evitare la sovrapposizione di eventi. Eliminare la previsione che annulla il contributo in caso di scostamento superiore al 20% tra preventivo e consuntivo”.

Loto spettacolo virtuale

Gli operatori culturali suggeriscono poi di guardare oltre e di ripensare gli eventi tramite Internet. Per questo prospettano di “inserire nel bando 2020 modifiche ai criteri di svolgimento che prevedano di svolgere le manifestazioni, interamente o in parte, attraverso la Rete. Si potranno così valorizzare le esibizioni, spettacoli, proiezioni cinematografiche, mostre, incontri, in formato streaming, raggiungendo potenzialmente un pubblico anche più ampio di quello “fisico”, definendo strumenti, criteri e pratiche che garantiscano comunque la qualità della proposta culturale. Tali attività online potranno anche svolgersi in forma “ibrida”, ovvero in parte a distanza, in parte in presenza. Si richiede a tal fine anche la rendicontabilità delle spese per l’acquisto di beni strumentali e software per l’adeguamento alla nuova realizzazione dei festival e/o delle programmazioni previste; elevare all’80% la percentuale di contributo regionale concedibile sul totale delle spese; sostenere il mantenimento delle strutture culturali (teatri, cinema, librerie) attraverso contributi, sconti ed esenzioni fiscali e con la possibilità di accedere a crediti agevolati; definire le misure di distanziamento sociale e le regole di comportamento affinché gli eventi, sia all’aperto che all’interno, possano eventualmente svolgersi con la massima sicurezza; prevedere interventi di indennizzo e contributi a fondo perduto alle imprese e ai lavoratori autonomi che abbiano subito danni in termini di mancati incassi, stabilendo un criterio parametrato sul fatturato dell’annualità precedente per porzione di anno considerato; prevedere l’assegnazione di quote ulteriori del Fondo di Sviluppo e Coesione 2014-2020 nella disponibilità dei Ministeri e non ancora assegnate agli Enti territoriali, ovvero attivazione sin da subito del FSC 2021-2027. definire una progettazione triennale in 2021/2023 che sia in linea con la pianificazione triennale di operatori già qualificati a livello nazionale, stabilendo punteggi ulteriori e dunque premianti per i soggetti già qualificati a livello nazionale, garantendo uniformità sia nei criteri di definizione delle graduatorie, sia nelle modalità di rendicontazione delle attività”.

In chiusura, la richiesta non certo scontata di “promuovere e diffondere un’attenta alfabetizzazione digitale, ovvero la formazione all’uso di strumenti di apprendimento per l’uso corretto e sicuro del web. In questo modo la popolazione, in cui vi è una forte incidenza di persone adulte e anziane e non “native digitali”, potrà essere meglio predisposta alla fruizione dei prodotti culturali che gli operatori culturali intendono proporre”.

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