Appello a toma

Spaventa la seconda ondata di rientri dal Nord. Fanelli: “Imporre obbligo di quarantena”

Dal 4 maggio, con l'entrata in vigore del nuovo decreto del Governo, chi studia o lavora a Milano, Bologna o nelle altre città del Settentrione potrà rientrare a casa. Il capogruppo del Pd chiede interventi al presidente della Regione: "Bisogna sancire l’obbligo di quarantena per quattordici giorni a tutti coloro che rientreranno in Molise nei propri domicili, abitazioni o residenze, dandone comunicazione alle autorità competenti".

Sui treni e sugli autobus per tornare al Sud pare che si sia il tutto esaurito. Sold out, direbbero gli inglesi. Chi è diretto a Napoli, Bari o Lecce e partirà dal Nord del Paese non troverà probabilmente più posti.

In queste ore i biglietti sono andati a ruba grazie all’allentamento delle misure restrittive previste nel decreto del Governo del 26 aprile che da una parte limita gli spostamenti da una regione all’altra se non per comprovati motivi di salute e di lavoro, ma dall’altra sancisce che “è in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza”. Insomma una sorta di ‘tana libera tutti’ per coloro che al Settentrione hanno un impiego ma ufficialmente risiedono al Sud.

Il secondo esodo scatterà il 4 maggio, quando il dpcm entrerà in vigore, circa due mesi dopo la prima grande fuga di massa di sabato 7 marzo. Poche ore dopo sarebbe entrato in vigore il decreto che ha dichiarato l’Italia ‘zona rossa’ e vietato gli spostamenti. Quell’esodo ha preoccupato molto chi al Sud abita e gli stessi presidenti delle Regioni: si temeva un’impennata di contagi da covid-19 (come stava avvenendo già al Nord) e il conseguente collasso del sistema sanitario nel Mezzogiorno, molto più fragile di quello di Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna solo per fare qualche esempio.

Il boom di contagi poi per fortuna non si è verificato grazie anche a misure restrittive che imposero la segnalazione e la quarantena obbligatoria a chi rientrava dal Nord. Ma se è stato scampato la prima volta, non vuol dire che il pericolo verrà scampato la seconda. Per questo in vista del rientro da Milano, Bologna e dalle altre regioni del Nord di centinaia di molisani torna ad invocare interventi il Partito democratico. Per Micaela Fanelli, capogruppo dem in Consiglio regionale, il presidente Donato Toma dovrebbe firmare un nuova ordinanza. 

Micaela Fanelli Pd Consiglio regionale

“Al fine di evitare il rischio di nuovi contagi da covid 19 – sottolinea la consigliera regionale del Pd – sarebbe quanto mai opportuno che anche la nostra Regione, sulla scorta di quanto deciso nella vicina Puglia, imponesse l’obbligo di quarantena per quattordici giorni a tutti coloro che rientreranno in Molise nei propri domicili, abitazioni o residenze, dandone comunicazione alle autorità competenti. Una ulteriore misura di contenimento sociale certamente afflittiva, ma indispensabile per tutelare la salute e l’incolumità pubblica, alla luce dell’alto numero di contagi che continuano a registrarsi soprattutto in alcune regioni del Nord Italia”. Certo, bisogna ricordare che non sempre dal virus si guarisce in due settimane: ci sono malati che si negativizzano anche dopo due mesi.

In secondo luogo, la Fanelli chiede al governatore interventi urgenti per i cercatori di tartufo molisani: “Sarebe necessario dare loro la possibilità di poter riprendere la propria attività all’inizio della stagione, in base a quanto disposto dal calendario ordinario. Chiaramente, rispettando tutte le attuali disposizioni di sicurezza e di distanziamento legate all’emergenza Covid. Una chance economica di fondamentale importanza per tante famiglie, che garantirebbe la certezza di reddito aggiuntivo, in un momento di profondo bisogno di liquidità immediata, che gioverebbe non poco anche al tessuto economico della nostra Regione”.

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