L'intervento

Sant’Alfonso de’ Liguori nella carestia del coronavirus: don Mario Colavita sull’Osservatore Romano

Un modello di vita non solo spirituale in tempi di coronavirus. Quando all’emergenza sanitaria si accompagna anche quella economica e sociale tra dubbi e incertezze di quello che sarà il futuro del territorio. È quello offerto da Sant’Alfonso Maria de’ Liguori.

Don Mario Colavita, parroco di Petacciato e già parroco di Colletorto dove è presente una chiesa dedicata al santo, ne ha tracciato un profilo significativo cogliendo alcuni aspetti che si riflettono nella piena attualità. Lo ha fatto con un ampio articolo pubblicato sull’edizione del 26 aprile dell’Osservatore Romano, storica testata pubblicata dalla Santa Sede, di recente solo in formato digitale.

Il contributo, che si inserisce in diverse pubblicazioni e ricerche personali su Sant’Alfonso, è stato inserito nello spazio dedicato alla “Chiesa come ospedale da campo”, tema tanto caro a Papa Francesco nel momento in cui la “cultura dello scarto” rischia di farsi ancora più spazio in un tempo che si può paragonare, in sostanza, anche a una “carestia”. Proprio in un periodo come questo, all’epoca di Sant’Alfonso – parliamo del 1764 – quando il Santo era stato nominato Vescovo di Sant’Agata dei Goti.

Allora una grave carestia sconvolse tutto il Paese ma proprio nel mezzo di una grande crisi Sant’Alfonso, con una profonda fede in Dio e senso di prossimità, si mise a disposizione della collettività favorendo tutte le possibili iniziative, riuscendo a far calmierare i prezzi del pane, solo per fare un esempio, per dare aiuto alla popolazione e a ogni forma di povertà.

Un impegno talmente vivo e riconosciuto che riuscì anche a “convincere” gli usurai del tempo e a tanti altri a non approfittare di una situazione così dolorosa.

Il Santo così legato al principio di equità che “durante la carestia lottava contro gli usurai” – questo il titolo dell’articolo – è dunque un modello anche per la Chiesa di oggi, a tutti i livelli. “Una testimonianza di vera vicinanza al popolo – scrive don Mario Colavita – esempio  di  genuina carità, possibile  pista  da  intraprendere in questo tempo di ‘nuova carestia’ che porta il nome di coronavirus”. L’articolo si può leggere gratuitamente sul sito dell’Osservatore Romano, diretto da Andrea Monda, cliccando qui.

 

In foto S.Alfonso e i poveri: G.Lomuscio

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