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PRIMO MAGGIO 2020 – i contributi

di Roberto Gravina (sindaco di Campobasso)

“Celebriamo la Festa del Lavoro in un momento nel quale proprio il lavoro si ritrova ad essere una tematica ampiamente toccata dalle conseguenze di questa emergenza sanitaria ed epidemiologica.

Le misure adottate nella nostra nazione in questi due mesi e che, è bene non dimenticarlo, hanno permesso di salvare tante vite umane, hanno inevitabilmente condizionato anche questo campo della nostra realtà sociale. È per questo che oggi il nostro augurio di un buon Primo maggio va a chi un lavoro ce l’ha ma, soprattutto, va a chi un lavoro lo ha perso o lo aveva e purtroppo si ritrova nella condizione di non poterlo esercitare secondo le normali consuetudini. 

Diritti e dignità vanno di pari passo e sono inscindibili come valori da garantire ad ogni cittadino, per permettere alla nostra società di stringersi e compattarsi dinanzi alle avversità che questa volta è la storia a porci davanti.

La solidarietà sociale che si è evidenziata in questo periodo in tanti atteggiamenti della nostra collettività, ha ora la giusta necessità di trovare una prosecuzione naturale nelle misure che le istituzioni, ognuna per quanto di propria competenza, sapranno costruire e ritagliare nel modo più preciso possibile a favore di chi aspetta un rilancio del sistema produttivo e lavorativo, tutto ciò partendo proprio dall’analisi delle situazioni di sofferenza e dalle domande senz’altro comprensibili di chi vuole avere l’opportunità di rimettersi in gioco.

La crisi che si è generata ha prodotto un processo di riflessione sulle modalità di lavoro da attuare per il presente come per il più immediato futuro, ma questa volta le innovazioni non possono restare circoscritte in una bolla, devono estendersi in favore di tutti e devono fungere da strumento concreto per garantire una ripartenza del mondo dell’occupazione che non perda di vista l’eguaglianza sociale. 

I fenomeni di sfruttamento che una crisi prima sanitaria e poi economica rischiano di innescare, devono essere debellati dalla coscienza istituzionale che una repubblica come la nostra ha dimostrato di possedere ben oltre ciò che qualche detrattore immaginava fosse possibile. Dovremo permettere a tutti i cittadini, attraverso una progressiva ripartenza delle opportunità lavorative, di essere i principali protagonisti di quella ripresa economica e sociale della quale il nostro sistema paese non può fare a meno, ma dovremo farlo mettendo ogni lavoratore al sicuro anche dal punto di vista sanitario, ovvero garantendogli di poter lavorare in condizioni di sicurezza adeguate e doverose. 

La Festa del Lavoro rappresenta, quest’anno più che mai, non solo un momento adatto ed opportuno per rinnovare un valore costituzionale, ma si contraddistingue come quell’orizzonte progettuale verso cui non dobbiamo limitarci a volgere un semplice sguardo ma bensì intraprendere, un passo alla volta, un cammino comune.”


di Bibiana Chierchia, Alessandra Salvatore, Giose Trivisonno

e Antonio Battista (Pd Campobasso)

 

Il primo maggio 2020 è una inimmaginabile pagina di Storia: condividere oggi i valori, i diritti conquistati, le rivendicazioni di lavoratrici e lavoratori ha un significato amplificato.

La violentissima pandemia che ci ha investiti rischia di travolgere, infatti, ciascuno dei principi fondamentali sanciti dalla nostra carta costituzionale: i diritti inviolabili degli uomini e delle donne, la pari dignità sociale, il diritto al lavoro.

Mentre il mondo della ricerca, della medicina, dell’università, della farmacologia contemporaneamente contrasta la malattia in atto e lavora al vaccino per il futuro immediato, al mondo della politica tocca trovare soluzioni, vaccini per l’emergenza occupazionale, imprenditoriale e professionale di oggi, ma tocca anche immaginare una cura universale, un modello di lavoro innovativo, solidale, sostenibile.

Nella nostra realtà cittadina, nella nostra dimensione di capoluogo di regione è fin troppo immediato rilevare lo stato del contagio della crisi e soprattutto il rischio concretissimo dell’emorragia occupazionale ed economica. Alcuni interventi di pronto soccorso, come la cassa integrazione in deroga già decretata dal governo centrale, necessitano di tempi realistici per l’erogazione: l’Ente Regione non può, assolutamente, causare nemmeno un giorno di attesa in più per i lavoratori da troppo senza reddito.

Molte proposte di prima cura e di inizio riabilitazione per la nostra realtà cittadina sono state da noi avanzate in seno al Consiglio Comunale: riabbracciAMO Campobasso con sostegno al reddito, all’occupazione, alla ripresa della comunità cittadina tutta.

Alla piazza di oggi, alla piazza del Primo Maggio 2020, vuota di cittadine e cittadini, ma piena di domande per la ripresa e la ripartenza, noi auguriamo un carico di risposte, in solidarietà, concretezza, tempestività.

E a questo lavoriamo, in ascolto e con mani tese. Insieme.


 di Segreteria Territoriale Uilm- Uil

“Il Lavoro in sicurezza per costruire il futuro” Il 1° Maggio 2020 quest’anno si celebra in un contesto di un’Italia ancora impegnata a contrastare l’emergenza sanitaria , la più difficile e drammatica della sua storia. Oggi più che mai ci siamo resi conto di quanto sia indispensabile garantire la salute e la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori. Il nostro pensiero va innanzitutto alle migliaia di persone cadute vittima di questa pandemia, ai loro familiari, agli operatori sanitari che si  sono ammalati per poterci curare.
Il Sindacato dovrà lavorare affinché la ripresa delle attività lavorative avvenga nella massima sicurezza e nel rispetto dei protocolli condivisi a livello nazionale, per evitare il dramma di un ritorno dei contagi. Non possiamo abbassare la guardia. Siamo costretti a riconsiderare modelli di vita, a ripensare il nostro modello di sviluppo, ma al centro deve sempre esserci il Lavoro e la Sicurezza delle Lavoratrici e dei Lavoratori.
Buon 1° Maggio a Tutti.


di Paolo De Socio (SEGRETARIO GENERALE CGIL MOLISE)

PRIMO MAGGIO 2020 :   LAVORO, SICUREZZA, FUTURO

Primo maggio 2020. Quest’anno sarà sicuramente più difficile parlare di festa del lavoro e dei lavoratori considerata l’ennesima crisi, questa volta sanitaria e pandemica, che investe il tessuto economico e produttivo globale con pesanti ricadute su milioni e milioni di cittadini, famiglie, lavoratrici e lavoratori.

CGIL, CISL e UIL hanno scelto come slogan di questa giornata : IL LAVORO IN SICUREZZA PER COSTRUIRE IL FUTURO.

Rivolgiamo un pensiero immediato a quella parte di lavoratori che non si è fermata nemmeno durante l’emergenza : sicuramente medici, infermieri, operatori sanitari, addetti alle mense pulizie e manutenzione nei diversi presidi ospedalieri; ma anche a una platea più vasta di lavoratori dei settori dei trasporti, della distribuzione degli alimenti, del giornalismo e dell’informazione, forze dell’ordine, docenti etc… che tra mille difficoltà hanno garantito una parvenza di normalità in questa fase emergenziale. C’è anche chi ha perso il lavoro,  e chi teme di non ritrovarlo dopo queste inevitabili battute di arresto. C’è chi non ha certezza salariali nemmeno per la sopravvivenza: baristi, ristoratori, operatori turistici, artisti e musicisti… C’è chi purtroppo non potrà tornare né a lavorare né a vivere per aver pagato il prezzo più alto determinato da questo viscido e crudele nemico. Già nel 2019 i morti sul lavoro sono stati quasi mille. Con la crisi pandemica e sanitaria, il numero rischia di alzarsi drasticamente se non adottiamo le giuste e dovute misure immediate e per la necessaria ripartenza.

Ma dobbiamo necessariamente guardare al futuro. E allora che la festa si trasformi in giornata di riflessione con la consapevolezza che il lavoro è elemento fondamentale per affrontare l’emergenza e il presente ed è ancora una volta elemento dirimente per la costruzione del futuro e di un nuovo modello di società che sappia magari riappropriarsi di valori di fratellanza e equità per la costruzione di una società più giusta e solidale.

In questa giornata inedita, quindi, niente sfilate e niente cortei, ma un filo comune che deve necessariamente provare a tenere insieme decisori politici pro tempore, parti sociali, associazioni e semplici cittadini in una catena ideale che unisca le nostre paure ma anche le nostre speranze e le nostre prospettive per disegnare il futuro.

Il lavoro, la sua sicurezza, la dignità del singolo e delle comunità in cui opera, la qualità della vita devono essere elementi fondanti delle fasi di ripresa.

Questa ennesima crisi ci insegna che non esistono teoremi assoluti e sistemi infallibili. Non è, quindi, il tempo degli uomini soli al comando e dei tuttologi.

Uniti siamo più forti. Uniti ce la faremo e forse ne usciremo meglio.

IN ATTESA DI TORNARE,  NON SOLO TUTTI A LAVORARE MA ANCHE AD ABBRACCIARCI,  A CANTARE E BALLARE NELLE NOSTRE PIAZZE COME SIAMO ABITUATI A FARE IN QUESTA RICORRENZA,  BUON PRIMO MAGGIO A TUTTE E A TUTTI


 

 

 

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