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L’ultima corsa dell’eroe gentile, l’immortalità del suo ricordo: Campobasso piange Tonino Bussone

di Luigi Albiniano

Scomparso questa mattina – 24 aprile – il padre dell’atletica del capoluogo, un “maestro” per intere generazioni di atleti e volto conosciutissimo in città: aveva 80 anni. Il suo sorriso, i suoi insegnamenti, il suo resteranno scolpiti nei ricordi di quanti hanno avuto la fortuna e il privilegio di conoscerlo. 

 

Il sole c’è, questa mattina. Eppure non riesce a scaldarci. A mitigarne i raggi una nebbia sottile, un’aura di improvvisa tristezza. Un lampo di sconforto, un pianto garrulo che bagna i ricordi, stridendo nel cuore. Tonino Bussone non c’è più.

Uno dei volti gentili di questa città, figura amatissima nel capoluogo e “padre” dell’atletica campobassana, è scomparso questa mattina (24 aprile) all’età di ottant’anni. Una ferita scavata nell’alba.

Perché Tonino Bussone, per la “sua” gente, era un’istituzione, il filo conduttore di intere generazioni: la sua passione per lo sport, la consacrazione ai valori nobili della disciplina e dell’impegno hanno tracciato il sentiero di una carriera mirabile. Ai suoi atleti ha sempre chiesto il massimo, perché lui era il massimo.

Un sorriso e una buona parola per tutti, sempre; anche quando ci si incrociava frettolosamente tra i vicoli di questa città, che adesso culla il suo nome, piangendone l’addio.

Appena pochi giorni fa era riuscito a vincere la “battaglia” contro un avversario ostico, il Covid-19: una notizia accolta da tutti con un fiero sospiro di sollievo, dopo tanta preoccupazione. Ora, però, come per un beffardo scherzo del destino, giunge il momento più buio, la pagina più difficile da scrivere.

Ci mancherà, Tonino. Ci mancherà la sua saggezza, ci mancherà quello sguardo capace di guardare al mondo e alle sue prove con gli occhi di un bambino. Ci mancheranno quella gioia spontanea e l’educazione illuminante. Ci mancherà il suo esempio, la sua determinazione. Ci mancherà quel sorriso.

Eppure, siamo certi di ritrovarne spirito e insegnamenti. Saranno i ricordi a parlarci ancora di lui; saranno queste strade, queste piazze, questi monumenti a celebrarne ancora il senso, a raccontarci di mille giorni e mille corse, di traguardi tagliati e sfide combattute. E ricorderemo, allora, persino le lacrime di oggi. Ma saremo certi di trovare, in fondo a così tanto pianto, la ragione per sorridere di nuovo.

Buongiorno, Tonì. Arrivederci.

 

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