Campomarino

Luigi Florio, ucciso dal covid. Aveva solo 60 anni. È la 18esima vittima molisana

Non c’è stato nulla da fare per lui. Malgrado 4 settimane di ossigeno e ventilazione, una terapia intensiva seguita giorno e notte dall’equipe del dottor Flocco. Oggi pomeriggio, domenica 19 aprile, il sessantenne residente a Campomarino ricoverato al Cardarelli di Campobasso è morto.

Le sue condizioni – confermano dalla Asrem dopo l’espletamento delle procedure burocratiche e la comunicazione dolorosa alla famiglia – si erano aggravate sempre di più e a nulla sono valsi i tentativi da parte dei medici di tenerlo in vita. I suoi parametri vitali si sono abbassati irrimediabilmente e il quadro clinico è precipitato.

Luigi Florio era stato ricoverato il 21 marzo con i sintomi dell’infezione. Febbre, tosse e problemi respiratori. Il tampone cui era stato sottoposto appena arrivato nel nosocomio campobassano, trasferito da un’ambulanza equipaggiata per i casi covid, ha confermato la positività. Purtroppo il decorso della malattia non è andato migliorando e a distanza di un mese i sanitari sono stati costretti a certificarne il decesso.

È la diciottesima vittima molisana con infezione ma sicuramente il suo è uno dei casi più gravi è quello che desta maggiore sconcerto. Prima di tutto per l’età, solo 60 anni. La forma di polmonite che lo ha colpito si è rivelata particolarmente aggressiva, come purtroppo talvolta accade con il nuovo coronavirus.

A Campomarino, dove nel frattempo non è stato registrato nessun altro caso di positività, sono momenti di dolore profondo e anche shock fra la comunità, che si trova ad affrontare una morte che diventa anche una tragedia collettiva. Luigi Florio, padre di tre figli, era molto conosciuto non soltanto nel suo comune di residenza ma anche nei centri limitrofi e in tutto il basso Molise. Dipendente di Molise Acque, era impegnato da tempo con una associazione di volontariato che si occupa di sociale e sicurezza.

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