Campobasso

Il covid non ferma lo spaccio di droga: in manette giovane pusher

Dopo colpo al traffico di sostanze stupefacenti in città: dopo l'arresto dell'artigiano del capoluogo avvenuto ieri sera, oggi è finito in carcere uno spacciatore incastrato dai Carabinieri con notevoli quantità di cocaina.

Nel giro di poco meno di 24 ore è stato assestato un doppio colpo al traffico di droga che evidentemente non si ferma neppure con l’epidemia in atto. Ieri sera, a Campobasso, l’arresto di un artigiano. Oggi in manette è finito un giovane pusher incastrato dai Carabinieri del capoluogo che continuano i controlli anti-droga in città in piena emergenza Covid-19.

Lo spacciatore è un volto già noto ai militari che lo hanno beccato con una consistente quantità di sostanza stupefacente destinata allo spaccio. Nel primo pomeriggio di ieri (8 aprile) era in giro in centro quanto è stato notato dalla pattuglia che stava transitando nella zona e che ha deciso di fermarlo per sottoposto ad un controllo che ha dato inizialmente esito negativo. Ma i militari non si sono voluti fermare qui intuendo che probabilmente il ragazzo nascondesse della droga. Un’intuizione che si è rivelata giusta.

Dunque, grazie alle loro abilità operative ed investigative, i militari hanno accuratamente perquisito il pusher che aveva nascosto tra gli indumenti una notevole quantità di cocaina. 

Da qui col supporto della Sezione Operativa il controllo dell’abitazione dello spacciatore, dove è stata ritrovata altra sostanza stupefacente e strumenti collegati all’attività di spaccio.

Generico aprile 2020

E’ dunque scattato l’arresto per l’uomo, condotto nel carcere di Campobasso, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

“I militari, già impegnati nei controlli quotidiani finalizzati all’osservanza del DPCM in materia di coronavirus, non distolgono lo sguardo da uno dei principali drammi del Capoluogo molisano, ovvero il traffico di sostanze stupefacenti che a quanto pare non conosce misure di restrizioni da quarantena”, il commento dell’Arma. “Sebbene le restrizioni messe in atto dal Governo per arginare la diffusione del virus abbiano inferto un colpo significativo alla criminalità, sembra continuare senza sosta questa particolare attività delittuosa, che subdolamente si insinua fra i giovani, la parte di società più suscettibile e vulnerabile”.

 

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