Fase 2

Fiat verso la riapertura graduale, da lunedì possibile rientro al lavoro per 100 operai

Ufficiale il riavvio della produzione alla Sevel da lunedì 27 aprile cui è collegato il lavoro di un reparto motori della Fca di Termoli, per il quale è atteso il via libera dalla Prefettura

Un centinaio di dipendenti della Fca Fiat di Termoli potrebbero tornare al lavoro a partire da lunedì 27 aprile. La decisione spetta alla Prefettura di Campobasso, cui è stata inoltrata dall’azienda la richiesta di poter tornare a produrre nel reparto motori direttamente collegato alla produzione del Ducato Fiat alla Sevel di Atessa.

Nella fabbrica di Val di Sangro infatti a partire da lunedì 27 aprile si ricomincerà a lavorare. L’ufficialità della ripresa produttiva è arrivata nelle scorse ore, dopo che la direzione aziendale aveva fatto richiesta al prefetto di Chieti. Il riavvio è previsto a partire da lunedì sul secondo turno mentre nella mattinata, per il riavvio impianti, saranno contattati solo i comandati.

La Fca, nel comunicare la ripartenza della Sevel, aveva fatto sapere che lo stesso provvedimento interessa anche reparti di stampaggio degli stabilimenti di Pomigliano, Cassino e Mirafiori, oltre allo stabilimento dei motori di Termoli.

Si è tenuta stamane quindi la riunione tra il Comitato esecutivo e le Rls con la direzione dello stabilimento Fca di Termoli. È stato effettuato un sopralluogo nelle officine per verificare l’attivazione di tutti gli strumenti previsti dal protocollo firmato nelle scorse settimane da azienda e sindacati per i sistemi di sicurezza per la gestione della crisi sanitaria.

È stata quindi verificata la corretta applicazione delle misure messe in campo e i rappresentanti sindacali per la sicurezza hanno formulato anche una serie di proposte ulteriori “sempre nell’ottica di un elevato grado di sicurezza all’interno dei luoghi di lavoro” come riferiscono le segreterie territoriali di Uilm, Fim, Ugl e Fismic.

Ci saranno ulteriori incontri e verifiche in ogni nuova fase di avanzamento delle attività ed è stato richiesto fin da subito un tavolo tecnico tra azienda, sindacati e assessorato regionale ai Trasporti per risolvere la problematica dei lavoratori pendolari.

Quindi l’azienda ha comunicato di aver richiesto alla Prefettura di poter riaprire la filiera produttiva legata a Sevel, dal 27 aprile e si attendono conferme.

Queste le principali misure di sicurezza richieste alla Fiat: Igienizzazione e sanificazione di tutti gli ambienti di lavoro ivi compresi uffici a cura del fornitore dei servizi di pulizia. Servizi igienici frequenza di pulizia 4 volte al giorno. Informazione a tutti i lavoratori prima del rientro in fabbrica tramite tutti i canali disponibili (whatsapp, mail) e successiva formazione in merito a tutte le misure messe in atto per fronteggiare l’emergenza Coronavirus e i comportamenti da tenere in azienda.

Misurazione della temperatura in ingresso a tutte le persone che entreranno in fabbrica tramite termo scanner. Se la temperatura risulterà superiore ai 37,5°, la persona dovrà recarsi in spazi specifici dove avverrà una seconda misurazione della temperatura con termometro tradizionale da parte del personale incaricato. In ogni caso, a seguito di temperatura superiore ai 37,5°, alla persona non verrà consentito l’ingresso in fabbrica.

Mascherine chirurgiche a tutti i lavoratori ne verranno consegnate due per turno di lavoro, una volta al mese un paio di occhiali di protezione. I guanti in nitrile e gli occhiali protettivi serviranno solo per effettuare la pulizia disinfettante degli attrezzi e del proprio posto di lavoro. Previsti appositi raccoglitori per la raccolta e smaltimento di mascherine e guanti. Dispenser gel igienizzanti presso aree relax, mensa. Ingresso ed uscita, per evitare assembramenti separazione dei percorsi

Timbratura di presenza, verrà effettuata solo in entrata e non in uscita, sarà certificata dai capi Ute. Aree relax e mensa, creazione di percorsi di ingresso ed uscita. Aggiornamento del dvr e integrazione del piano di emergenza in merito alle misure connesse al rischio di contagio da Covid-19.

operai sevel per strada

Nella giornata di ieri invece si sono svolte le verifiche all’interno dello stabilimento Sevel e la direzione aziendale ha illustrato ai rappresentanti dei lavoratori e al Comitato esecutivo tutte le attività svolte come da Protocollo d’Intesa per la sicurezza.

Sono stati verificati tutti gli ingressi aziendali dove oltre la segnaletica a terra per rispettare le distanze tra lavoratori sono stati installati dei termo scanner per rilevare la temperatura. Nella zona di ingresso verrà consegnato al lavoratore un kit giornaliero che conterrà due mascherine chirurgiche, occhiali, Amuchina e guanti. A ogni inizio turno verrà igienizzata la postazione ritardando l’avvio delle linee di 10 minuti.

Inoltre per permettere il rispetto della distanza di un metro, verranno abbassate le linee e la forza lavoro impiegata sarà di circa il 70% mentre per ridurre gli afflussi si continuerà con il lavoro agile da casa. I lavoratori Sevel non dovranno timbrare in uscita per evitare assembramenti e nelle aree Comuni sono stati distanziati possedere oltre le segnaletiche verticali per il rispetto delle distanze. Infine i lavoratori con patologie suscettibili devono obbligatoriamente considerarsi in malattia oppure verrà valutata la Cassa Integrazione.

La Fim Cisl ha chiesto alle regioni Abruzzo e Molise “visto l’alto rischio di contagio che potrebbe verificarsi all’interno dei mezzi di trasporto se non verrà rispettato il distanziamento sociale, un sistema del garantisca la mobilità in piena sicurezza dei lavoratori aggiungendo altri mezzi di trasporto”.

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