La tecnica della marmotta

Fece saltare in aria il bancomat di Petacciato, arrestato 54enne latitante

L'uomo era latitante dopo aver compiuto un assalto armato e un identico colpo a Ruvo di Puglia. A incastrarlo lo spostamento della moglie da Andria a Diso, in provincia di Lecce, dove l'uomo si nascondeva

Era ricercato da tempo e adesso è finito in carcere. Il 54enne Giuseppe Magno di Andria è stato arrestato dai carabinieri del comando provinciale di Bari con l’aiuto dei militari del comando provinciale di Lecce nella notte di sabato scorso 18 aprile nella frazione marittima del comune di Diso, in provincia di Lecce.

L’uomo è accusato di far parte della banda che fece saltare in aria il bancomat della BCC di Petacciato il 4 luglio del 2018. Un colpo da poche migliaia di euro che venne effettuato da quattro persone. Una di loro finalmente è stata assicurata alla giustizia.

Esplode ancora il bancomat, rubati 6mila euro

Per il 54enne c’era già stata una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla Procura della Repubblica di Larino dopo le indagini svolte dalla compagnia Carabinieri di Termoli proprio per il furto avvenuto a Petacciato un anno e mezzo fa, quando attorno alle 2:30 del mattino lo sportello saltò in aria con un fortissimo boato.

I malviventi riuscirono a portare via circa 6000 euro in pochissimi minuti, ma i carabinieri trovarono elementi importanti per le indagini che portarono appunto all’individuazione di almeno uno dei quattro ladri. Da notare che dopo quel colpo, il secondo in pochi mesi, il bancomat della Banca di Credito Cooperativo di viale Pietravalle non è mai stato rimesso in funzione.

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Oltretutto Giuseppe Magno era ricercato dallo scorso 4 dicembre perché ritenuto tra i responsabili di una tentata rapina avvenuta nell’ottobre 2018 a Ruvo di Puglia, in provincia di Bari. Lo stesso malvivente è accusato di essere uno dei componenti di una banda armata che il 6 ottobre 2018 assaltò con la stessa tecnica, comunemente definita della marmotta, lo sportello ATM della Unicredit di Ruvo di Puglia.

In quel caso però l’arrivo di una guardia giurata mandò a monte il colpo e i malviventi spararono contro l’uomo, uscito per fortuna illeso. In quel caso però Magno venne identificato e le indagini della Procura della Repubblica di Trani portarono all’emissione di un fermo nei suoi confronti per i reati di tentata rapina in concorso, tentato omicidio aggravato e detenzione illegale di armi. Dopo un anno e mezzo di latitanza, l’arresto pochi giorni fa.

I carabinieri avevano infatti scoperto dove si rifugiava l’uomo, grazie a un servizio di osservazione, controllo e pedinamento nei confronti di sua moglie che nel pomeriggio di venerdì scorso 17 aprile aveva lasciato la propria residenza di Andria per raggiungere il marito in un appartamento di una struttura residenziale di Diso.

Il pedinamento ha portato i suoi frutti visto che è stato eseguito l’arresto con annessa multa per entrambi i coniugi per aver violato le disposizioni contro il coronavirus. Magno è ora rinchiuso nel carcere di Lecce.

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