Campobasso

Esercizi commerciali chiusi il 25 aprile e il 1 maggio: pronta ordinanza comunale

L'amministrazione guidata da Roberto Gravina ha deciso di tenere chiuse tutte le attività anche per "far tirare il fiato ai lavoratori del settore". Chiusi il 23, il 25 aprile e il maggio anche i cimiteri di San Giovanni dei Gelsi e di Santo Stefano.

L’amministrazione comunale di Campobasso è pronta ad emettere un’ordinanza per la chiusura di tutti gli esercizi commerciali, attività di vendita al dettaglio alimentare e non alimentare nelle giornate del 25 aprile e del 1 maggio 2020.

 

“Oltre alla chiusura che reputiamo doverosa e imprescindibile del 1 maggio, Festa dei Lavoratori, per la quale già circa l’ottanta per cento degli esercizi commerciali avevano comunicato alla struttura del nostro assessorato alle Attività Produttive che avrebbero comunque osservato un giorno di chiusura, prevederemo con un’apposita ordinanza che sarà pubblicata all’inizio della prossima settimana, anche la chiusura di tutte le attività commerciali per la giornata del 25 aprile, Festa della Liberazione – ha dichiarato il sindaco di Campobasso, Roberto Gravina -.

 

Un modo per garantire ai lavoratori di questo settore, dopo un periodo davvero intenso di lavoro svolto in una situazione oggettivamente complessa legata al momento che attraversiamo, di poter tirare il fiato. Sarebbe auspicabile – ha aggiunto il sindaco – oltre però alle intenzioni dei singoli comuni come il nostro, un provvedimento in questo senso anche da parte della Regione per evitare di creare una disomogeneità nelle misure che verranno adottate e che potrebbero spingere a un fenomeno un po’ singolare, ovvero ad una migrazione da un comune all’altro motivata dalla necessità di andare a fare rifornimento di beni di prima necessità”.

 

Potranno restare aperti in quei giorni farmacie, parafarmacie, tabaccai ed edicole.

Per i giorni del 23 (San Giorgio), 25 aprile e del 1 maggio verrà emessa, sempre ad inizio settimana, anche un’analoga ordinanza di chiusura straordinaria di tutti i cimiteri cittadini che dal 14 aprile sono invece tornati aperti per permettere, con tutte le misure di sicurezza del caso, le visite ai defunti. Come accaduto per le festività pasquali, il Comune tenendo conto che nei giorni festivi del 23, 25 aprile e del 1° maggio si potrebbe verificare un notevole afflusso di visitatori presso i cimiteri cittadini in località San Giovanni e Santo Stefano, disporrà alcune limitazioni temporali in ordine all’accesso dei visitatori presso gli stessi cimiteri al fine di tutelare l’igiene e la salute pubblica in considerazione dell’emergenza sanitaria in atto e del conseguente divieto di assembramenti.

 

Nei giorni del 23, 25 aprile e del 1 maggio incluso, l’accesso ai cimiteri cittadini sarà consentito solo al personale deputato alla gestione dei servizi cimiteriali nonché ai soli familiari di congiunti per assistere allo svolgimento delle operazioni di tumulazione/inumazione e/o estumulazione ed in genere ad ogni attività connessa allo svolgimento delle operazioni di competenza del personale autorizzato, nel rispetto delle prescrizioni di cui ai provvedimenti legislativi.

 

Il sindaco di Campobasso si è voluto soffermare anche sulle misure che le amministrazioni comunali stanno sottoponendo al Governo in vista di una prossima futura ripresa graduale delle attività dopo la lunga chiusura: “Ci sono una serie di imposte che il Comune ha sospeso ma la decisione più importante ora spetterà al Governo che dovrà eventualmente stornare quelle imposte garantendo comunque ai comuni il proprio gettito. Dal momento in cui i comuni perderanno una parte di gettito va subito iniziato un ragionamento sulla necessità di garantire una liquidità alle amministrazioni comunali per non far ritrovare le stesse amministrazioni con dei problemi di cassa che renderebbero difficile garantire i servizi pubblici essenziali. Gli avanzi d’amministrazione, sia chiaro, – ha detto in conclusione il sindaco – sono quote sempre più limitate e vanno solitamente a coprire situazioni già in essere per cui non sarebbero sufficienti a garantire la liquidità necessaria”.

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