“Venite, c’è un bambino che piange disperato”. Intorno alle 19, in un Venerdì santo triste e inedito, la chiamata di auto al centralino della Polizia di Campobasso. La richiesta di intervento dal cuore del centro storico, dove si trova una palazzina inserita all’interno del Sistema di protezione per migranti (Sprar) che ospita alcuni stranieri. Una di questi, una giovane donna, era uscita e aveva lasciato da solo il figlio di 3 anni che ad un certo punto, forse spaventato perchè non vedeva più la madre, ha iniziato a piangere.
Le urla hanno attirato l’attenzione degli operatori della struttura di accoglienza per stranieri. Anche per loro era impossibile intervenire: la stanza in cui il bambino si trovava era chiusa a chiave. E il piccolo non riusciva a calmarsi.
Per evitare che potesse farsi del male, uno dei dipendenti dello Sprar ha telefonato al 113 che ha attivato la macchina dei soccorsi inviando un equipaggio della Squadra Volante sul posto. I poliziotti, quando hanno capito la gravità della situazione che aveva messo in allarme anche i residenti della zona, secondo una prima ricostruzione dei fatti hanno sfondato la porta d’ingresso dell’appartamento in cui la donna abita e hanno trovato il piccolo, che ha 3 anni, da solo in condizioni igieniche precarie.
Dunque sono stati allertati i Servizi sociali del Comune di Campobasso e il sindaco di Campobasso Roberto Gravina, oltre che un laboratorio analisi del capoluogo per sottoporre il piccolo ad un test sierologico per accertare che non avesse contratto il covid-19. Quando il test che “legge” gli anticorpi al virus nel sangue è risultato negativo, è stato possibile procedere ad affidare il bambino ad una casa famiglia di Campobasso.
Intanto la Squadra Volante ha avviato gli accertamenti per risalire all’identità della madre del bambino, ospite del centro di accoglienza, che non era presente sul posto. Una volta rintracciata, la donna non ha saputo fornire valide giustificazioni sul suo allontanamento. Per questo è stata denunciata per abbandono di minore, mentre di questa terribile storia è stata informata anche la Procura dei Minori oltre che il Comune.
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