Periodo buio

Edilizia in crisi, grido d’allarme di professionisti e associazioni

“Non abbiamo più tempo per programmare e soprattutto per attendere – dicono i presidenti degli Ordini e dei Collegi – il Governatore e la sua squadra hanno avuto tutto il tempo per attivare quanto necessario per far ripartire il volano dell’edilizia di questa regione”. L’Acem-Ance: “Il settore che traina la regione vive il suo periodo più buio, servono risposte”.

“Rischiamo il collasso”. Il messaggio inviato da architetti, ingegneri, geometri e geologi al presidente Donato Toma, è chiaro e diretto. La manovra della Regione, ancora in fase di elaborazione, non rassicura gli esponenti delle professioni tecniche. In attesa della fase due che dovrebbe comprendere dei contributi anche per i professionisti i presidenti degli Ordini e dei Collegi di Campobasso e Isernia evidenziano ancora una volta le difficoltà del mondo delle professioni tecniche già in estrema sofferenza prima ancora del Covid 19.

 

“La salute dei concittadini molisani viene sicuramente prima di tutto – spiegano – ma è necessario non disperdere, ancor di più di quanto già accaduto negli anni addietro, nessuna risorsa di questa comunità. Una di questa risorsa, cui lei stesso appartiene – evidenziano i presidenti – è rappresentata dal mondo delle professioni intellettuali. Non preoccuparsi in questo delicatissimo momento, con azioni immediate e mirate, del destino di migliaia di tecnici, significherebbe produrre un ennesimo colpo, che potrebbe essere quello di grazia alla nostra regione. Significherebbe determinare la paralisi e quindi il blocco di qualunque attività. Sono ormai trascorsi quasi due anni dall’insediamento di Toma e i rappresentati degli Ordini e dei Collegi professionali, dopo essere stati pazientemente in attesa del tanto annunciato cambiamento, non possono più permettersi di aspettare e si affidano al pragmatismo di chi è alla guida della Regione”.

 

“Ora non abbiamo più tempo per programmare e soprattutto per attendere – aggiungono con forza i presidenti degli Ordini e dei Collegi – il Governatore e la sua squadra hanno avuto tutto il tempo per attivare quanto necessario per far ripartire il volano dell’edilizia di questa regione. Ora abbiamo bisogno, nel nostro comparto, di azioni atte a soddisfare quantomeno la sopravvivenza di tutti gli attori”.

 

Alla ricerca di risposte da parte del governo regionale anche il mondo dell’edilizia. “C’è la necessità di un confronto con il presidente della Giunta Regionale del Molise e organi regionali assente da mesi, oggi più che mai necessario per essere informati su cosa deve attendersi il settore edile nelle prossime settimane, settore trainante dell’economia regionale che vive il periodo più buio della storia, abbandonato a sé stesso”.

 

E’ questa la denuncia dell’Acem-Ance Molise che pur dichiarando “la prontezza delle imprese a riaprire i cantieri avverte sui danni irreparabili che scaturiranno da una mancata ripresa, soprattutto per i numerosi posti di lavoro che si perderanno e sulle difficoltà a riavviarsi a causa della grave crisi di liquidità in cui versano le aziende. Per far fronte a questa situazione, l’Associazione degli edili ritiene indispensabile innanzitutto il pagamento alle imprese di tutti i crediti maturati in passato per i lavori e pubblici e per la ricostruzione post sisma e  non onorati nei termini di legge, senza cui nessuna ripartenza potrà avvenire e poi invoca la garanzia che i pagamenti per il futuro avvengano nei 30/60 giorni stabiliti”.

 

“Stiamo vivendo un fase difficilissima – dichiara il presidente Danilo Martino – l’Associazione ha lavorato anche durante i festivi per supportare le imprese e dare consulenza, ma non veniamo ascoltati. Siamo ormai con le casse vuote, molte aziende hanno difficoltà ad accedere alle misure del decreto liquidità trovandosi in condizioni bancarie disastrose, siamo appesi a un filo, diciamo no agli indugi, occorre agire subito o i costruttori saranno spazzati via. Invochiamo l’utilizzo dei fondi europei per agevolare la ripartenza, vista la flessibilità assicurata, che però non potrà mai iniziare se non viene prima saldato il debito pregresso”.

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