La scoperta

Due studiosi ‘riscrivono’ la storia di Campobasso. Ritrovato atto del ‘500: esisteva la terza confraternita

Oltre a quella dei Trinitari e dei Crociati, nel capoluogo esisteva una terza confraternita religiosa: quella del Santissimo Rosario, aveva una cappella all'interno della Cattedrale. A scoprirlo, al termine delle ricerche svolte all'Archivio di Stato Libero Cutrone e Gioele di Renzo che hanno rinvenuto un atto notarile cinquecentesco. Un ulteriore tassello sulla storia della chiesa della Santissima Trinità, uno dei luoghi simbolo del capoluogo.

Per i campobassani è la Cattedrale, attualmente chiusa per i lavori di ristrutturazione. In realtà il vero nome di uno degli edifici sacri simbolo del capoluogo, fatta erigere nel 1504 dal conte Andrea di Capua, è chiesa della Santissima Trinità. Chi conosce la storia della città sa che era il luogo di riferimento della confraternita dei Trinitari, che riuniva le famiglie nobili del capoluogo, a lungo rivale di quella dei Crociati che “aggregava le maestranze”, come scrive l’arciprete Angelo Tirabasso nel volume ‘Campobasso sacra’.

In realtà, a Campobasso esisteva una terza confraternita: quella del Santissimo Rosario. Ad attestarne l’esistenza un atto notarile risalente al Cinquecento scoperto da due giovani studiosi molisani, Libero Cutrone e Gioele di Renzo. Il primo si è laureato all’Università del Molise con una tesi in Storia dell’Arte Moderna, il secondo sta per concludere il percorso di studi: è laureando al corso di Lettere e Beni Culturali sempre nell’Ateneo molisano.

Durante alcune ricerche svolte all’interno dell’Archivio di Stato, Cutrone e di Renzo hanno rinvenuto il documento redatto dal notaio Francesco Prunauro nel 1573 relativo all’edificazione della cappella e alla fondazione della confraternita del Santissimo Rosario nella chiesa della Santissima Trinità di Campobasso. Una scoperta che si potrebbe definire rivoluzionaria, che di sicuro costituisce un importante elemento di novità nella storia del capoluogo dell’epoca: Campobasso iniziava un profondo cambiamento sociale ed economico.

“Le ricerche che abbiamo condotto presso l’Archivio di Stato di Campobasso hanno portato alla scoperta di un atto notarile cinquecentesco davvero importante per la comunità campobassana”, riferiscono a Primonumero i due giovani ricercatori. Si tratta di “un atto inedito che neanche il Gasdìa nella sua “Storia di Campobasso” cita. Nell’atto notarile sono nominate personalità importanti del clero cinquecentesco ed è descritto tutto il rituale della fondazione della cappella e della confraternita. Addirittura il notaio afferma che in processione cantarono l’Ave Maris Stella, un canto antichissimo, di fronte alla cappella del Santissimo Rosario”.

Il frutto delle loro ricerche è stato racchiuso in un interessante saggio storico che fornisce ulteriori dettagli sulla storia cinquecentesca di Campobasso. La confraternita del Santissimo Rosario venne fondata nel 1572 e trae origine dalla devozione per la Vergine del Rosario: si pensava che i cristiani avessero vinto la famosa battaglia di Lepanto dell’anno prima (1571) contro i musulmani grazie all’intercessione della Madonna del Rosario. Per questo, ricostruiscono i due studiosi Cutrone e di Renzo, venne istituita la festa liturgica dedicata alla Vergine del Rosario e “i fedeli campobassani non attesero molto per fondare la loro confraternita”.

saggio confraternita Campobasso

Avvenne l‘8 marzo del 1573. “Il notaio Francesco Prunauro, originario di Ferrazzano (CB) ma operante a Campobasso, il giorno 8 marzo del 1573 redige un atto relativo alla fondazione della confraternita del Santissimo Rosario, con sede presso la chiesa della SS. Trinità. Si tratta – scrivono i due ricercatori nel saggio – di un atto estremamente importante per la comunità campobassana, simbolo della forte fede che legava questa popolazione verso la figura della Madonna del Rosario”. 

Circa cinquanta persone aderirono alla confraternita, fra cui anche personalità di spicco come il barone di Molise e Duronia Prospero de Attellis, che ha poi ottenuto il permesso di erigere una cappella dedicata alla Vergine del Rosario all’interno della Cattedrale. Anche questo dettaglio emerge dalla preziosa scoperta di Cutrone e di Renzo.

Dunque, l’atto di fondazione della confraternita del Santissimo Rosario offre uno spaccato della Campobasso della fine del ‘500 ed è ricco di informazioni sulla società dell’epoca che è possibile conoscere leggendo il saggio dei due studiosi, scaricabile gratuitamente sul sito Academia.edu (al seguente link: https://www.academia.edu/42654748/CAMPOBASSO_1573_La_nuova_confraternita_del_Santissimo_Rosario?source=swp_share).

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