Restate a casa

Divieti anticontagio, ma c’è l’assalto ai supermercati. Pasqua blindata: ovunque posti di blocco anti-fughe fotogallery

Dappertutto lunghe code per fare la spesa “ma - spiegano gli addetti ai lavori – è quasi tutti i giorni cosi”. Basta dare uno sguardo agli incassi del contante in alcuni dei supermercati: si parte dalle 20mila euro al giorno di guadagno per quelli più piccoli fino ad 80mila euro per quelli più grandi

Era prevedibile: con la settimana santa entrata nel vivo, alla spesa per le festività si è aggiunta quella delle necessità (?) e immediatamente sono arrivate le code. Che, però, non sono poi tanto più lunghe di quelle che si osservano quasi tutti i giorni.

In barba alle regole anticontagio, per molti, andare al supermercato è l’unico motivo per uscire di casa e incuranti degli appelli di medici, scienziati e autorità, anche se soltanto per un litro di latte, appena i negozi alzano la serranda, eccoli lì: guanti, mascherina e pazienza. Pronti a file lunghe anche un’ora (questa è l’attesa media prima di avere accesso al supermercato come mostrano le immagini), in sfregio al decreto anticontagio ma soprattutto ad ogni regola di buon senso.

Ciò che durante questa settimana ha insospettito finanche le autorità di pubblica sicurezza, sono stati i carrelli pieni all’inverosimile.

Per essere una Pasqua a casa, con una media di 3/4 persone per nucleo familiare in tutto il Molise, la spesa che usciva dai supermercati era alquanto sospetta. Chili di carne, pasta fresca, colombe, uova di cioccolato… per incassi giornalieri che nei piccoli market sono arrivati a 20mila euro, in quelli più grandi hanno sfiorato la quota degli 80mila euro. Cioè, pressappoco il guadagno dei giorni ordinari.  Ma questi giorni non sono affatto giorni ordinari, e dunque qualcosa che non funziona c’è. Che ci si stia organizzando per una Pasqua nelle case di campagna, quella al mare o per assembrarsi con i condomini dello stesso palazzo?

Ipotesi non trascurabili, finite anche sul tavolo dell’ultimo comitato  per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato dalla prefettura di Campobasso in videoconferenza come avviene ormai da diverse settimane.

Dall’incontro si è usciti con un obiettivo chiaro: Pasqua blindata doveva essere. E Pasqua blindata sarà.

Messi a punto gli ultimi dettagli del maxi piano di rafforzamento dei controlli in vista di questo fine settimana, si parte proprio da oggi. “Oltre cento uomini con personale arrivato anche dalle regioni vicine – ha spiegato il questore di Campobasso, Giancarlo Conticchio – si preoccuperanno di sorvegliare il flusso di auto e persone. Saremo intransigenti”.

Polizia Campobasso controlli covid

Giorni considerati particolarmente a rischio sul fronte della possibile diffusione del contagio da Covid-19, perché molti molisani potrebbero approfittare della festività (e della sospensione della didattica on line per i figli) per lasciare la città dirigendosi verso le seconde case al mare, in campagna o di fare assembramento nei condomini o addirittura di concedersi una ‘fuga’  fuori porta.

Per evitare che questo accada, Prefetto e questore hanno deciso di dare un’ulteriore stretta agli accertamenti in strada, già incrementati negli ultimi giorni per cercare di intercettare movimenti di auto e persone in aumento rispetto alla scorsa settimana. Quindi posti di blocco ovunque e non “nei soliti posti” come molti osano pensare scegliendo di imboccare stradine secondarie. Perché sono previsti controlli sistematici: tutte le macchine che passeranno in determinati punti verranno fermate; ai conducenti verrà chiesta l’autocertificazione che motivi la ragione dell’allontanamento dalla residenza, e in caso di spostamento ingiustificato scatterà la sanzione di 533 euro.

Attenzione verrà riservata anche alla mobilità interna alla città che sia in macchina o a piedi. L’obiettivo è far sì che le persone non si spostino da un’abitazione all’altra per trascorrere Pasqua o Pasquetta insieme a parenti o amici.

In sintesi: ognuno deve restare a casa, la sua, considerato che i numeri del contagio a Campobasso e provincia sono tornati ad essere un po’ sconfortanti.

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