Campobasso

Consiglio comunale a un mese dall’inizio dell’emergenza. Sindaco: “Cardarelli hub covid scelta obbligata”

Informativa del sindaco su emergenza Covid all'assise che si riunisce per la prima volta nella storia in forma telematica. Gravina: “Abbiamo cercato di seguire alla lettera quanto prescritto e dare la precedenza a chi è a reddito zero con i buoni spesa. La gestione della Regione? Preferirei che, come autorità sanitaria della città, ricevessi informazioni dagli organi preposti prima che dalla stampa”. Tramontano (Lega): “Vorremmo che accogliesse le proposte delle opposizioni sia per la fase emergenziale che per la gestione della seconda fase che vada incontro ai bisogni molteplici che stiamo ravvisando”. L’ex sindaco Battista (La Sinistra): “Spero che con la ripresa delle attività anche grazie alle tecnologie si possa tornare a un minimo di normalità”.

Per la prima volta nella storia, il Consiglio comunale di Campobasso si è svolto in forma telematica. I cambiamenti profondi dovuti all’attuale emergenza legata alla pandemia che ha provocato decessi anche nel capoluogo, dove ci sono oltre 70 persone positive. Il primo caso è stato registrato un mese fa. Si è parlato del Covid, naturalmente, ma anche di variazione di bilancio grazie all’entrata di risorse fresche e di parcheggi e lottizzazioni. Insomma, una mattinata variegata e intensa che ha visto la partecipazione di quasi tutti i consiglieri.

L’Inno di Mameli ha aperto l’assise. La parola al sindaco, che ha esposto l’informativa relativa a questo mese di emergenza: “A partire dal 4 marzo, data del primo Dpcm, si sono susseguiti i provvedimenti. In prima istanza, a tutti i dipendenti è stato chiesto di rispettare le norme, abbiamo acquistato i primi 50 dip (dispositivi individuali di protezione, ndr) che sono stati consegnati subito. Poi abbiamo acquistato i dispenser per il liquido igienizzante, nel frattempo è stata chiusa anche la Bibliomediateca. Il 9 marzo è stata emanata l’ordinanza che specificava le attività autorizzate a restare aperte”.

Il primo cittadino prosegue con l’excursus: “Il 12 marzo c’è stato il primo caso positivo a Campobasso, mentre il 19 marzo sono state sospese le tasse e le rette comunali. Il 23 marzo è stato attivato il servizio sms e whatsapp. E ancora, il 1 aprile è stata decisa la chiusura dei cimiteri fino al 13 ma il Ministero della Salute li chiuderà probabilmente fino al 1 maggio. Il 2 aprile sono stati attivati i moduli per richiedere beni di prima necessità mentre il 7 avviata è stata avviata la consegna dei buoni spesa, consegnati tutti a domicilio, grazie alle associazioni e ai vigili del fuoco. Il 9 aprile è stato effettuato lo storno fondi per l’acquisto di 2mila mascherine da destinare al personale addetto e agli uffici del Comune”.

Il capogruppo della Lega, Alberto Tramontano, va dritto all’obiettivo: “Chiedo al sindaco quando riterrà di dover chiedere anche alle opposizioni di poter dare un contributo rispetto all’emergenza. Va bene essere aggiornati, ma vorremmo che accogliesse le proposte delle opposizioni sia per la fase emergenziale che per la gestione della seconda fase che vada incontro ai bisogni molteplici che stiamo ravvisando”. Gli fa eco il consigliere Alessandro Pascale (Lega): “Capiamo la situazione eccezionale, ma lei ha preferito farci vivere questi 40 giorni da spettatori. Ho una domanda da farle: quali sono i metodi per attribuire i fondi alle famiglie in difficoltà? Rispetto ai 300mila euro ricevuti, perché non si è scelto di soddisfare tutte le mille domande visto il periodo pasquale? Perché solo 500?”. La consigliera D’Alessandro (Lega): “Chiedo al sindaco quale sia la sua personale idea sulla gestione covid del Cardarelli”.

Gli interventi online si sono susseguiti. Queste le parole di Domenico Esposito, capogruppo di Forza Italia: “Capisco la modalità della videoconferenza ma mi sarei aspettato un’informativa più dettagliata. Gestire la crisi non è facile, esprimiamo gratitudine per l’impegno. Ma allo stesso tempo la richiamiamo all’ordine sul coinvolgimento del consiglio comunale. Dobbiamo lavorare insieme per affrontare questo momento epocale. Sui 200 dipendenti del Comune sono rimasti in servizio solo 50, che ringrazio. Ma non si può mantenere una macchina in funzione al 30 percento. C’è la necessità di tornare a lavorare nelle commissioni e considerare nuove indennità da rischio di contagio per Polizia municipale e nostri operatori”.

Per La Sinistra, a prendere la parola è l’ex sindaco Antonio Battista: “Noi continueremo nello spirito di collaborazione, ci rendiamo conto delle difficoltà. Non faremo polemiche, rimanderemo un dibattito più approfondito nel futuro. Ora serve coesione sociale, non ci interessano critiche, deve uscire fuori una città coesa. La gestione tocca al sindaco e alla maggioranza, nessuna cogestione. Però non c’è stato coinvolgimento, spero che con la ripresa delle attività anche grazie alle tecnologie si possa tornare a un minimo di normalità. Dico che la grande distribuzione ha bisogno forse di tirare il fiato, bisogna disinfettare, effettuare una pulizia straordinaria, magari pensare a un orario diverso rispetto all’attuale. Chiedo di assumere una posizione precisa nei confronti della Regione, chiedendo lo screening di tutta la popolazione campobassana”.

Questa la replica del sindaco rispetto agli interventi dei consiglieri: “E’ chiaro che la collaborazione con le opposizioni è auspicabile, ma non era possibile fare prima le commissioni, che annuncio che saranno di nuovo convocate dalla prossima settimana. Il contributo o la proposta si può fare anche con un messaggio al sindaco, capisco che si debba farlo in sede istituzionale, l’unico è stato Battista a darmi un consiglio tramite messaggio”.

Sui buoni spesa distribuiti: “Noi non vogliamo escludere nessuno: abbiamo avuto 300mila euro più 70mila euro con una variazione di bilancio. Abbiamo voluto usare prudenza nell’erogazione di buoni spesa perché c’è gente che è a zero reddito, privilegiare loro e fare anche una previsione per i prossimi 20 giorni. A questo si aggiunge il reddito di cittadinanza che sta dando una grande mano alle persone in difficoltà”.

Impossibile non aprire il capitolo ‘Cardarelli-covid’: l’ospedale del capoluogo è il centro di riferimento della rete ospedaliera regionale impegnata nell’emergenza, l’unico presidio nel quale sono ricoverati i malati di covid. “Io non ho voluto fare neanche un briciolo di polemica – le parole del primo cittadino – sebbene forse ce ne fosse bisogno. Le sbavature, come le ho fatte io le hanno fatte anche altri, valuteremo quali sono stati gli errori, ma non voglio creare problemi. Mi sarebbe piaciuto che il sindaco ricevesse informazioni prima che dalla stampa dagli organi interessati, come autorità sanitaria sarebbe giusto avere informazioni prima. Sul Cardarelli covid, forse era la scelta obbligata dettata dalla vicinanza tra terapia intensiva e malattie infettive che consente la velocità nelle cure”.

Infine, l’intervento di Trivisonno (Pd): “Se, durante la prima fase, abbiamo scelto di non far polemiche sulla gestione dell’emergenza di Sindaco e Giunta, oggi in consiglio abbiamo posto quesiti e cominciato a fare proposte utili alla ripartenza post emergenza. Abbiamo chiesto di fornire mascherine ed equipaggiamenti di sicurezza a tutto il personale Comunale, dell’ATS e della SEA, obbligato a svolgere attività ad alto rischio. Abbiamo chiesto di effettuare gli screening presso la casa di riposo Pistilli e le case di riposo private. Non solo, andrebbero approfonditi i criteri per la scelta dei nuclei familiari destinatari dei buoni alimentari e bisognerebbe trovare opportunità di aiuto anche a chi è semplicemente domiciliato a Campobasso e non può allontanarsi. Abbiamo, infine, proposto una urgente ricognizione sul bilancio (uscite e spese mancate) per reperire fondi da destinare alla emergenza: le nostre proposte vanno nella direzione di aiutare tutti i campobassani che hanno perso reddito e che vanno aiutati a far ripartire la propria attività, senza mollare”.

FdS

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