Termoli

Chimiche aperte, solo 59 su 422 in cassa integrazione. Longobardi ringrazia i lavoratori

Ora che è iniziata la cassa integrazione anche alla Momentive il presidente di Confindustria Molise, Vincenzo Longobardi, fornisce i numeri ribadendo che “gli impianti delle fabbriche chimiche di Termoli sono tutti aperti”. Su un numero complessivo di occupati nelle tre aziende pari a 422 unità sono al lavoro 363 addetti, mentre i sospesi in cassa integrazione da Covid19 sono complessivamente 59 dipendenti.

“Ho voluto comunicare questi dati – ha proseguito Longobardi – non certo per alimentare una sterile polemica priva di significato, quanto per esaltare lo spirito di sacrificio delle nostre persone che, pur in una condizione oggettivamente molto complicata, si stanno rimboccando le maniche per consentire alle nostre Aziende di continuare a fornire filiere essenziali al combattimento dell’epidemia e a non uscire dalle filiere internazionali e sostenere il mercato nazionale. A tutti questi nostri collaboratori, ai quali vanno aggiunti tutti i dipendenti delle altre aziende molisane le cui attività non sono state sospese  dalle disposizioni governative, va il più sentito ringraziamento di tutti gli imprenditori molisani che insieme a queste persone sono oggi in prima linea.

Tutte le guerre sono state vinte dalla nazione che è stata in grado di mettere in campo un sistema di logistica ed approvvigionamenti poderoso e questa non lo è da meno. Per questo vanno ringraziati ed apprezzati, perché con il loro impegno e la loro abnegazione stanno contribuendo in maniera fattiva ad evitare danni irreparabili al nostro sistema economico e sociale.

Ripeto, nei confronti di costoro dobbiamo manifestare la più convinta gratitudine come imprenditori e come cittadini. Di fronte all’impegno che i lavoratori molisani stanno profondendo per le loro aziende, noi imprenditori ci dobbiamo sentire obbligati a mettere in campo ogni iniziativa, ogni sforzo, al di là di quello che viene indicato dalle normative emanate sull’argomento Covid 19, per garantire loro le migliori condizioni di lavoro per evitare ogni forma di rischio di contagio. Non è un dovere che viene solo da leggi, ma è soprattutto il dovere morale del buon padre di famiglia che abbiamo sempre applicato.

Grazie ai capiturno, agli operatori, agli analisti, ai carrellisti, agli impiegati e a tutti coloro con i quali, insieme, ce la faremo!”

 

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