Sanità

Cardarelli al collasso, il documento dei medici: “Seconda Terapia intensiva o altro ospedale covid”

Ecco il contenuto dell'atto firmato da sette primari dell'ospedale di Campobasso e inviato al governatore, al direttore Asrem e al commissario alla sanità

Sono sette i primari dell’ospedale Cardarelli ad aver firmato il documento inviato al direttore generale dell’Asrem Oreste Florenzano, al governatore Donato Toma e al commissario ad acta Angelo Giustini per denunciare la possibile paralisi dei reparti che accolgono malati che non hanno contratto il covid-19. Ne abbiamo parlato ieri (16 aprile) perchè a farsi portavoce di quelle difficoltà è stato il consigliere regionale del Pd Vittorino Facciolla. 

In calce all’atto le firme dei dottori Cecere (direttore dell’Unità Operativa di Chirurgia generale), La Floresta (direttore dell’Unità Operativa Ortopedia), Cuscunà (direttore dell’Unità Operativa di Urologia), Della Valle (direttore della Senologia), Iorio (direttore della Chirurgia vascolare), Polistena (direttore di Oculistica) e Doganiero (direttore di Ginecologia). Tutti in servizio al Cardarelli.

Nel documento inviato all’Asrem e alla Regione, pubblicato sui social dal giornalista Giovanni Minicozzi, sottolineano “le progressive difficoltà e l’attuale impossibilità di gestione delle innumerevoli situazioni emergenziali connesse alle Unità operative di propria competenza” che ora “rischiano la paralisi”.

Ad esempio, “la Terapia intensiva è attualmente dedicata esclusivamente ai pazienti covid-19″ e quindi “non usufruibile da altri malati con patologie diverse”. Inoltre “la sala operatoria è disponibile per un singolo turno di personale di anestesisti e infermieri che svolgono turni di 12 ore”, mentre “i ricoveri non si sono interrotti nonostante l’impossibilità di utilizzo della terapia terapia intensiva e la sottoutilizzazione delle sale operatorie”.

Un altro problema è legato ai pazienti oncologici bisognosi di una trattamento chirurgico non differibile che “non possono essere operati nelle attuali sale operatorie e non possono usufruire di una terapia intensiva”. Tali circostanze hanno determinato “una paralisi delle attività chirurgiche di sala operatoria del Cardarelli”. Dunque, secondo i primari, “è urgente e improcrastinabile porre rimedio a tale situazione” che potrebbe causare “inevitabili interruzioni nella gestione di altri servizi sanitari di prioritaria necessità”.

Queste le proposte dei medici: creare all’interno dello stesso presidio di contrada Tappino, l’unico nel quale sono ricoverati i pazienti affetti dal coronavirus, una seconda Terapia intensiva e riprendere la normale attività chirurgica; destinare alla terapia per i pazienti non covid (il 99,5% delle utenze) un’altra struttura ospedaliera dove spostare temporaneamente parte degli operatori. Infine per i dottori occorre definire il ruolo del Cardarelli: se è ospedale hub per tutti i pazienti (sia coloro che hanno contratto il virus sia coloro che soffrono di altre patologie), altrimenti è necessario creare un’altra struttura ospedaliera come centro covid-19.

 

 

leggi anche
Ospedale Cardarelli Campobasso percorso covid
Sanità
Ospedale Cardarelli al collasso, allarme dei medici: “Serve presidio solo per pazienti Covid”
commenta