Termoli

Buoni spesa solo ai residenti, la Città Invisibile non ci sta: “Così si esclude chi è già ai margini”

La Città Invisibile di Termoli contesta l’assegnazione dei buoni spesa che ha come criterio quello della residenza nel Comune. Considerano l’avviso comunale “selettivo ed escludente” e chiedono all’amministrazione di rivedere i criteri di accesso, così che la misura divenga universale.

“Mentre tutto intorno è fermo (o quasi), il lavoro di noi operatori e volontari è frenetico, faticoso e impegnativo, orientato come sempre a far valere i diritti e tutelare la dignità di chi, per le vicissitudini della vita e di un sistema costruito sull’abbandono dei più deboli, è finito ai margini della società.

Sono circa dieci le persone senza dimora che vivono al momento nel nuovo dormitorio straordinario allestito dal Comune nella palestra della scuola Schweitzer e gestito con la collaborazione gratuita e volontaria di diverse associazioni e gruppi. Almeno altrettante sono le persone che nella nostra cittadina vivono ai limiti della strada, trascorrendo la notte riparate dal tettuccio di una macchina o di una delle tante strutture abbandonate nella nostra città. Anche queste persone, come è ovvio, si rivolgono ai nostri servizi.

Iniziamo inoltre a ricevere le visite e le telefonate di ancora altre persone, che vivono in sistemazioni abitative inadeguate: giovani espulsi a causa delle leggi recenti dal sistema di accoglienza e condannati all’irregolarità, singoli e/o nuclei familiari che hanno perso il lavoro irregolare o in nero, persone con lavori precari che faticano ad arrivare a pagare l’affitto.

Molte di queste persone, che rappresentano una fascia debole della nostra popolazione locale, non sono per vari motivi residenti a Termoli o non sono regolari in Italia. Per questo consideriamo selettiva ed escludente la recente delibera comunale che individua solo i residenti nel nostro Comune come beneficiari dei bonus predisposti dal governo. E non perché vengono inclusi tra i potenziali beneficiari anche i percettori del reddito di cittadinanza (come hanno rimarcato alcune forze politiche locali): come se avere accesso al reddito di cittadinanza fosse un privilegio.

Così come siamo favorevoli all’introduzione di un reddito di emergenza, e di un reddito di base universale, allo stesso modo riteniamo che l’accesso ai bonus in oggetto dovrebbe essere aperto a tutti, a prescindere dal criterio della regolarità dei documenti e della residenza nel nostro Comune. Proprio come avviene al nuovo dormitorio.

Forse non è chiara a tutti la portata delle conseguenze sociali ed economiche dell’attuale crisi da Covid-19. Quella che viviamo è insieme una crisi sanitaria, economica, sociale, politica, antropologica: è un tassello ulteriore della crisi sistemica capitalistica in atto già da tempo.

Nessuno ce la può fare da solo a fronteggiare tali conseguenze: non ce la faranno da sole l’amministrazione comunale di Termoli e la Regione Molise; non ce la farà da solo lo Stato e neppure l’Europa; le associazioni di Terzo Settore e le imprese; non ce la faranno da soli i cittadini benestanti e tanto più i singoli e le famiglie in difficoltà.

Ogni misura di sostegno deve essere pertanto partecipata e resa universale; altrimenti alcuni resteranno ancora più indietro. Con il rischio che alcune persone finiscano per chiedere sostegno alle reti criminali e illegali. Invitiamo pertanto l’amministrazione comunale a ravvedersi, e a definire in senso universalistico l’accesso a questa e alle future eventuali misure di protezione sociale”.

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