Diffusione del virus

13 anziani su 13 contagiati dal virus nella residenza di Agnone: si indaga per epidemia colposa

La Procura di Isernia ipotizza i reati di epidemia colposa e lesioni colpose dietro il contagio dei 13 ospiti di Tavola Osca di Agnone, uno dei quali deceduto con infezione da Covid.

I reati ipotizzati dalla Procura della Repubblica di Isernia, competente sul territorio, sono epidemia colposa e lesioni colpose. Il fascicolo al momento è a carico di ignoti, ma è chiaro che se verranno trovati riscontri e conferme i titolari della casa di riposo rischieranno un rinvio a giudizio e fino a 5 anni di reclusione.

Si sta parlando della Residenza Tavola Osca di Agnone, finita al centro di una storia drammatica che ha visto contagiati tutti e 13 gli anziani ospiti della struttura, uno dei quali deceduto con infezione da Covid. L’indagine giudiziaria aperta all’indomani del trasferimento degli ospiti al Santissimo Rosario di Venafro, la notte tra il 6 e il 7 aprile scorso, si arricchisce di nuovi particolar,  come appunto la tipologia di reati ipotizzati dal procuratore capo Fucci che ha parlato di “maggiore tutela per gli anziani” e condotte dubbie sulle quali stanno insistendo gli accertamenti dell’autorità giudiziaria.

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Sono state messe in atto condotte imprudenti che hanno favorito l’epidemia? Questa la domanda fondamentale alla quale le indagini dovranno trovare una risposta, con l’ausilio di analisi mediche, cartelle cliniche, accertamenti sui singoli ospiti che sarebbero stati inoltre abbandonati dalla gestione privata, che fa capo a un imprenditore isernino, in quanto tutti gli operatori della casa di riposo positivi al virus a loro volta e, come aveva spiegato in una nota stampa la proprietà, impossibilitati a recarsi sul posto di lavoro.

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Prima del trasferimento deciso dalla Asrem al Santissimo Rosario di Venafro, dove tuttora si trovano 12 anziani di Agnone insieme con altri 4 di Cercemaggiore che erano transitati per il Vietri di Larino, la proprietà aveva riconsegnato le chiavi della struttura all’azienda sanitaria, come aveva avuto modo di riferire lo stesso direttore generale Oreste Florenzano.

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Quel giorno, il 6 aprile scorso, gli ospiti non avevano nemmeno potuto fare colazione tanto che era intervenuto il commissario prefettizio del Comune alto molisano e la stessa Asrem con la Protezione Civile per garantire i pasti e un minimo di accudimento nell’attesa del trasferimento e della messa in sicurezza dei pazienti.

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