Isernia

Veneziale, Tac assente nella tenda filtro. Pastore: “Ecco cos’è successo al pronto soccorso”

Il dottor Lucio Pastore, primario del pronto soccorso del Veneziale, spiega la situazione dopo il primo caso accertato di Covid-19 registrato nella provincia di Isernia ieri, 18 marzo: “La paziente di ieri veniva da una situazione di allettamento di alcune settimane, non aveva febbre e il collega l’ha portata qui direttamente perché c’era un quadro di polmonite da chiarire, e per farlo bisogna effettuare per forza una Tac che non è presente però nella tenda pre-triage. Da oggi abbiamo una sezione separata in cui possiamo allocare i pazienti sospetti, per cui è molto più facile poterli gestire. Ma rimane il problema per una diagnosi della Tac, per farla dovremo sempre passare nei locali all’interno dell’ospedale”.

Alcuni medici e operatori sanitari sono entrati in contatto con la signora poi risultata positiva: “Non siamo in quarantena perché seguendo le norme, continuiamo a lavorare, io sono bardato con doppia mascherina per evitare eventuali contagi, ma se non compaiono sintomi di Covid io continuo a lavorare come se non avessi niente. Posso soltanto avere precauzioni, misuro la febbre tutte le mattine e valuto da medico se ci siano segni che possono far pensare alla malattia. Se non ci sono, continuo a lavorare”.

Sull’esplosione di casi in provincia di Isernia: “Mi pare evidente che c’è un focolaio, se andiamo a vedere quello che sta succedendo improvvisamente si apre un insieme di casi che stanno uscendo fuori, molti dei quali nella struttura della Neuromed. Il problema è capire se c’è qualcosa che determina un’alterazione della situazione locale rispetto ai pazienti che vengono da fuori regione”. Infine Pastore aggiunge: “Campobasso è ospedale Covid quindi Isernia riceve tutti i pazienti pediatrici in questo momento”.

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