La lettera

“Troppi termolesi in giro. Ma in questo gioco il premio è la vita”

La lettera che vi proponiamo è stata scritta da un lettore al direttore di Primonumero.it. In essa il termolese ammonisce i suoi tanti concittadini che continuano a non rispettare le regole, "anche a danno di quelle tante persone che come me hanno deciso di limitare la propria libertà sia per se stessi che per gli altri". Attenzione però, in questo caso "stiamo giocando con la morte"

Buon pomeriggio caro Direttore, sono un tuo affezionatissimo lettore da anni e prima di tutto voglio ringraziare te e il tuo staff giornalistico, perché è grazie a voi che l’intera cittadinanza viene a conoscenza di tutte quelle cose che ci riguardano in modo significativo e non.

Oggi ho deciso di scriverti due righe perché ritengo sia doveroso segnalare che molta gente non si attiene a quelle che sono le restrizioni governative in atto in merito al killer invisibile, il Covid-19.
In base a tutta quella che è la catastrofe sanitaria che vediamo e sentiamo in televisione e che viviamo in prima persona tutti noi, che sta toccando in modo marcato la regione Lombardia e la regione Emilia Romagna, possiamo di certo dire che noi a Termoli, corna facendo e per il momento, abbiamo un numero di contagi ancora abbastanza contenuto.

Questa cosa però, non ci deve far cullare sugli allori, perché trattandosi di un killer invisibile senza pietà, questo virus è talmente insidioso al punto che può far crescere il numero di contagiati in modo esponenziale in meno di 24 ore.

Ora, con questo voglio dire che non mi sembra giusto che tantissime persone rispettino le regole in modo maniacale stile militare e tanti altri invece se ne freghino o prendano la triste vicenda in modo estremamente superficiale e comunque anche a danno di quelle tante persone che hanno deciso di limitare la propria libertà sia per se stessi che per gli altri.

Io sono cittadino termolese ed esco di casa con i dovuti presidi protettivi e solo per necessità (spesa per mangiare, velocissima evitando gente, medico, farmacia, carburante auto per potermi muovere in caso di bisogno).
Mi sono tolto lo sfizio di capire se la gente facesse come me e chi mi sta attorno, andando con l’auto a vedere la situazione giù al Lungomare Nord e non solo.

Ebbene, la realtà è ben diversa dalla mia e da quella delle altre persone rispettose delle regole imposte, perché giù al mare la gente continua ad andare a passeggio e a correre fregandosene di tutti quelli come me che, torno a ripetere, rispettano le regole.
Stamattina 18 marzo 2020, presso Eurospin zona cimitero, il parcheggio era pieno di automobili come attestano le mie foto scattate.

parcheggio eurospin

Se consideriamo che tutte le auto erano dei clienti e che a questi si andavano a sommare i clienti appiedati, è facile desumere quale significativo numero di clientela ci potesse essere all’interno, considerando che parliamo di un Market di ridotte dimensioni.

La mia domanda è la seguente: ma come pretendiamo di stare tranquilli, se tutti non ci comportiamo allo stesso modo? A me personalmente il cappotto di legno non piace, preferisco quello di pelle per continuare a uscire nella mia amata città di Termoli.

E poi, a tutti quelli che non riescono a stare a casa tranquilli, dico questo: in questo momento di estrema emergenza sanitaria mondiale, non solo dobbiamo usare tutti la massima prudenza a 360°, ma abbiamo la possibilità di goderci le nostre famiglie, i nostri cari, figli, nipoti, nonni, fratelli, sorelle, mogli, mariti, compagni/e e i genitori che, considerata l’età anagrafica, una volta che vanno via non tornano più e chi scrive ne sa qualcosa. Non dimentichiamoci dei nostri cani, animali affettuosissimi.

Ricordiamoci che, mai come in questa occasione, la tecnologia di casa ci fa sentire più vicini, pensiamo alle videochiamate prive di contagi, pensiamo a Skipe, Whatsapp, tv, radio, internet, ecc.
Quindi ogni momento che trascorrete a casa con i vostri cari, qualunque essi siano, è più prezioso di qualsiasi altra cosa.

Diamo valore alle nostra vita e alla vita degli altri.

Ci sono ancora troppe persone in giro per la città e non va bene! Diamo dimostrazione, a tutta l’Italia, che Termoli sa e vuole rispettare le regole. Facciamolo adesso, prima che sia troppo tardi.

In Lombardia vogliono monitorare gli spostamenti delle persone tramite il telefonino e fanno bene.
Oggi a Bergamo sono morte 45 persone. C’è difficoltà nel trovare le bare. Riflettete termolesi.
Se usciamo per necessità, facciamolo con tutte le dovute cautele del caso perché stiamo giocando una partita contro la morte. Il premio per chi vince, è la VITA!

Quella vita che verrà a mancare se non si rispettano le regole che il Governo Italiano ci ha imposto.
Altrimenti, cantare dal balcone non serve a nulla perché l’orgoglio nazionale deve essere associato al buon senso civico e al rispetto delle regole.
Facciamo tutti questo sacrificio, tutti e adesso!

Vinceremo noi contro il Covid-19 che sembra il nome di una squadra di calcio ma che, in questo caso, presto prenderà tantissimi gol dall’intelligenza umana.
Vinceremo noi e torneremo a impossessarci delle nostre vite sempre però con molta attenzione, non abbassando mai la guardia.

L’esperienza insegna, soprattutto quella negativa.
Esiste un detto che dice: il morto insegna a piangere. Quando ognuno di noi viene toccato in tal senso, capisce il significato. Tutti quei morti al nord e non solo, appartengono a ognuno di noi, a noi italiani!
Possiamo insegnare a tutto il mondo chi siamo. Forza!!!

Mi rivolgo al Sindaco che di certo gode della mia stima e che ringrazio per le misure restrittive applicate. Bene così, ma credo che debbano essere anche aumentate a scopo preventivo. Aumentiamo anche l’organico della Polizia Locale, perché il Corpo ha bisogno di un incremento di personale proprio per la sicurezza dei cittadini e dell’intera città.

Con affetto e stima a te Direttore.

Un lettore

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