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Tre molisani a Milano e i flashmob dal balcone per animare la ‘quarantena’

C’è sempre il rovescio della medaglia, come in ogni cosa. Anche in questo momento difficile legato all’emergenza sanitaria in atto i primi segnali in tal senso stanno arrivando, giorno dopo giorno. Noi di Primonumero, a cadenza quotidiana, vi proporremo una di queste iniziative di resilienza. Sono anche queste le storie da raccontare, quelle che davvero costituiscono un ‘antivirus’, appunto. Antidoti, intrisi di positività e – in molti casi – di creatività che ci aiuteranno a superare questo terribile incubo

C’erano due campobassani e un termolese che si erano stabiliti a Milano. È l’inizio di una bella storia che va raccontata con rispetto e leggerezza, ma non superficialità, perché qui di superficiale non c’è niente. Anzi. I tre molisani sono coinquilini in un’abitazione di via Amatore Antonio Sciesa 2, appunto nella capitale del Nord.

Succede che con l’emergenza legata al Coronavirus decidano di restare nella città che li ha accolti, dandogli una possibilità concreta di realizzarsi: “Facciamo parte di quella piccolissima percentuale di molisani che hanno deciso con responsabilità di rimanere qui a Milano” spiegano orgogliosi. E poi aggiungono anche con un pizzico di amarezza: “Tutti i molisani che conoscevamo qui a Milano sono andati via, non è rimasto praticamente nessuno. Anche se non sono scesi tutti negli ultimi due weekend ma anche nei precedenti”.

Flashmob Milano

Ma chi sono i tre ragazzi partiti con tante speranze dalla stazione di Termoli per emigrare e tentare di realizzare i propri sogni? Si tratta di due fratelli, Tiziano e Mattia Marano di Campobasso, e di Antonio De Gregorio di Termoli. Ora è periodo di quarantena forzata a casa: come si saranno organizzati i nostri corregionali? “Abbiamo deciso di animare da qualche giorno la nostra strada, prima tappezzandola di messaggi di incoraggiamento e poi, da tre sere, sempre alla stessa ora, vivacizzandola con degli spettacoli”.

L’idea è nata quasi per caso: “Come tutti, non sapevamo cosa fare, abbiamo iniziato a vedere che tutti i giorni c’erano questi flashmob sui balconi di tutta Italia e allora ci siamo organizzati. Noi siamo i più caciaroni, ci facciamo riconoscere diciamo, e quindi non potevamo proprio mancare. Cerchiamo di vivacizzare la strada ogni giorno con una selezione di sei-sette brani musicali, con dei quiz, una lettera motivazionale, insomma una mezz’ora di svago, diciamo di spettacolo. I vicini rispondono presente, anche attraverso la pagina instagram dove mettiamo le dirette. E riceviamo anche diverse richieste”.

Flashmob Milano

Un modo per restare vicini, ottimisti, carichi: “Ogni sera, oltre a intonare l’inno, scriviamo anche qualche parola più seria, di incoraggiamento, ma anche di ringraziamento per chi sta lavorando duramente dietro le quinte di questo momento epocale”. I tre hanno aperto inoltre una pagina instagram chiamata ‘viasciesa’, “dove teniamo dirette delle nostre ‘performance’ e dove tutti i ‘superstiti’ vicini di casa hanno trovato un posto per aggregarsi ma senza fare assembramento”.

Cosa fanno i tre nella vita? Due di loro, Mattia (22 anni) e Antonio (21), sono registi e hanno anche partecipato con il corto ‘Lilium’ al Festival MoliseCinema. Ora stanno lavorando con l’Apulia Film Commission per un bando europeo di produzione filmica con un corto sull’importanza delle radici, girato interamente in Molise: “Stiamo inoltre realizzando una sorta di documentario sulla nostra quarantena”. Tiziano (20 anni) invece studia economia alla Bocconi.

Flashmob Milano

È chiaro che la lontananza, sai, è come il vento, cantava Domenico Modugno, e che si sente pure la nostalgia di casa. Ecco perché in questo modo i genitori sentono i propri figli in qualche modo più vicini attraverso la tecnologia. Con una speranza di fondo: “Speriamo di riabbracciare i nostri cari al più presto”.

 

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