Termoli

Servizi educativi ‘a distanza’ per bambini e disabili, l’appello delle Donne Dem per non lasciarli soli

Che fine hanno fatto i servizi educativi per i bambini e i disabili? Le Donne Dem di Termoli si fanno portavoci dei più fragili e si rivolgono al Sindaco e all’Assessore all’istruzione e ai servizi sociali.

Rivolgono loro un appello per sensibilizzarli ad “attivare modalità educative a distanza per i fruitori dei servizi socio-educativi della Città. Ci riferiamo ai bambini che frequentano la scuola dell’infanzia comunale, i quali vivono in questi giorni una condizione di isolamento e distacco dalle loro maestre e dalla classe che potrebbe essere attenuata dalle attività educative online.

Tanti sono i piccoli che vivono con ansia l’interruzione brusca e forzata della loro quotidianità. Per la loro crescita è necessario non interrompere il percorso di apprendimento rappresentato dalla scuola dell’infanzia, pur nella sua dimensione più ludica e diretta. Da cittadine termolesi sentiamo di dover difendere la storica scuola dell’infanzia comunale,  la cui proposta educativa non deve essere inferiore a quella statale”.

E ancora: “Ci riferiamo ai servizi educativi per i disabili, fondamentali per la qualità della vita di chi si trova in condizione di “marginalità”, che trovano peraltro espressa previsione, pur con modalità specifiche, nell’art. 48 del Decreto Conte del 17 marzo, con riferimento a modalità di prestazione del servizio anche a distanza.

Pensiamo ai servizi educativi per i ragazzi “difficili”: non c’è disagio economico e sociale che privi di smartphone nessuno. Ebbene proprio il cellulare, spesso demonizzato, può essere un potente strumento di contatto e motivazione, per evitare che l’epidemia di Covid-19 penalizzi ragazzi o individui che già la vita o una famiglia negligente hanno reso ‘figli di un Dio minore'”.

Quindi la conclusione: “Non sappiamo per quanto tempo l’epidemia chiuderà tutti in casa, e quali effetti produrrà sul tessuto economico e sociale del paese e della nostra città, né quali saranno le conseguenze psicologiche.  Pensiamo però che sia un dovere delle Amministrazioni di provvedere  in tutte le forme possibili per attenuarne le conseguenze, soprattutto quando queste si riverberano sui più fragili”.

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