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Primo caso di Covid-19 a Campobasso: è un 32enne. Ricoverata anche una donna. San Timoteo, Toma: “Lunedì si riapre”- I NUMERI – L’EMERGENZA

Ha 51 anni la donna ricoverata stasera nel reparto di Malattie Infettive del Cardarelli, sarà sottoposta a tampone. Oggi a Campobasso il primo caso di contagio da Covid-19 con uno studente rientrato da Milano il 1° marzo scorso, quando l’obbligo di quarantena non c’era, che si è segnalato. “Abbiamo ricostruito i suoi contatti” dichiara il Governatore. “E stiamo monitorando la situazione”. Dal presidente anche un’anticipazione: “Lunedì riapre l’ospedale di Termoli, domani si parte con la sanificazione”.

Ore 21.15 – Donna di 51 anni ricoverata al Cardarelli per sospetto coronavirus

Ha 51 anni la donna trasportata e ricoverata stasera nel reparto di Malattie Infettive dell’ospedale Cardarelli. La signora, già in quarantena e sospettata di aver contratto il coronavirus, sarà sottoposta a tampone.

La 51enne arrivava da Termoli ed è originaria della Provincia di Foggia.

 

Ore 21 – Università chiude per due giorni per sanificazione

L’Università degli Studi del Molise – l’Unità di Coordinamento per la gestione emergenza Covid-19 – appreso della conferma di contagio da Coronavirus di uno studente del corso di laurea di medicina e chirurgia, dopo aver già disposto in merito alla chiusura delle sedi universitarie per ulteriori interventi di sanificazione, rende noto che nelle giornate di domani, giovedì 12 e venerdì 13 marzo 2020, sarà chiuso anche il Secondo Edificio Polifunzionale di via F. De Sanctis a Campobasso, per poter effettuare gli interventi straordinari di sanificazione certificata di tutti gli ambienti.

In ogni caso sarà garantita la continuità e la fruibilità della didattica a distanza.

 

Ore 20 – Studente con Covid-19: “Mi sono posto in isolamento”. 

Intorno alle 20 di sera, con un post pubblicato su Facebook e al termine di una giornata schizofrenica, durante la quale si sono rincorse le voci sull’identità del 32enne di Campobasso risultato positivo al Covid-19, è lui stesso a fare chiarezza pubblicando un lungo post su Facebook. “Sto bene”, dice lo studente, iscritto all’Università del Molise. “Il 1 marzo sono stato a Milano per motivi di assistenza ad un ammalato che doveva operarsi. Il 2 sono tornato perché l’intervento è stato annullato. Al rientro ho subito segnalato al numero predisposto e ho seguito il protocollo che è solo di segnalarsi e l’ho fatto, la chiamata è registrata peraltro, inoltre per precauzione personale, perché non è in protocollo ho ridotto al massimo i contatti che sono stati tutti ricostruiti. Inoltre da venerdì 6 sono stato totalmente isolato nella mia camera perché era tornato un mio familiare sempre da Milano. Dal 2 marzo ho ridotto al minimo i contatti con tutti. Ho solo prestato servizio di volontariato proprio per COVID-19. I contatti considerati stretti sono solo i miei famigliari che sono già in isolamento fiduciario. Ma ho segnalato anche contatti non diretti all’ufficio sanità e da domani sarà proposto a tutti l’isolamento fiduciario riprovo per precauzione. Specifico che non ho frequentato nessun locale e nessun ristorante e non sono stato in pubblico proprio per precauzione anche se non era in protocollo.

Ieri ho avvertito malessere e febbre, e prima ho chiamato il 118 che mi ha diagnosticato solo ansia, poi visto che avevo la frequenza cardiaca altissima sono andato in ospedale”. Infine, scrive, “i contatti stretti stanno tutti in isolamento stretto. I contatti indiretti stanno in isolamento fiduciario”.

 

ORE 19 – STUDENTE RICOVERATO CON COVID-19 IN BUONE CONDIZIONI

Toma: “Ricostruita rete contatti”

Lo studente rientrato da Milano il 1° marzo si era dichiarato alle autorità sanitarie, come da protocollo, ma non si trovava in regime di quarantena (obbligo di restare in casa) perché in quella circostanza Milano era ancora zona arancione e l’obbligo di restare a casa non vigeva. “Era in regime di sorveglianza ma voglio precisare che si tratta di una persona coscienziosa e assennata che ha limitato al massimo la sua rete di rapporti” dichiara Donato Toma, il Presidente della Giunta Regionale che sta coordinando in queste ore convulse l’emergenza coronavirus, da oggi ufficialmente dichiarata pandemia dall’organizzazione Mondiale della sanità. “Abbiamo ricostruito precisamente i suoi contati – aggiunge – senza difficoltà, in quanto il giovane conosce perfettamente la procedura e ha collaborato con una grande senso di responsabilità”.

 

AUMENTANO I CONTAGIATI, VIRUS ARRIVA NEL CAPOLUOGO

E’ lui il primo caso positivo della città capoluogo del Molise, ricoverato nel reparto di Malattie Infettive del Cardarelli. Il numero dei contagiati in regione sale a 16, anche se verosimilmente si tratta di un numero ridotto rispetto alla realtà perché nuovi casi, come era prevedibile, potrebbero essere riscontrati in queste ore con l’esito di alcuni tamponi cui sono stati sottoposti residenti molisani.

Per ora la mappa segna 16 persone, oltre all’anziano di Sesto Campano deceduto allo Spallanzani. Di questi 9 sono seguiti a casa e sono in buone condizioni con sintomi blandi, 4 in Infettive e 3 in Rianimazione o terapia intensiva, ventilati meccanicamente per polmonite.

 

TOMA: FONDAMENTALE ARGINARE IL CONTAGIO, OGNUNO SIA RESPONSABILE

Chiunque rientri dal nord Italia e dalle aree dei focolai, dove il Coronavirus registra migliaia di casi, è tenuto a dichiarare la sua presenza in Molise e mettersi in quarantena. Ora è un obbligo di legge per il quale si rischia anche penalmente, ma Toma ricorda che “già nella mia ordinanza, sospettando che potesse succedere questo, ero ricorso all’obbligo di autosegnalazione. Torno a dirlo, perché sono state migliaia le persone rientrate dal nord nelle regioni meridionali e anche in Molise, man mano che passano i giorni, elaboriamo dati che ci danno centinaia di rientri. Siamo già a quota 400 e stiamo contattando tutti quelli tornati da Milano e dalle cittadine del nord prima che diventassero zone rosse”.

Lo studente positivo, sebbene ricoverato, sta bene. Ha accusato febbre e tosse, ma le sue condizioni sono buone e la famiglia si trova in quarantena, come pure le persone con le quali ha avuto i contatti più stretti, quelli considerati “diretti”. Per il momento, nella cerchia dei suoi rapporti, non ci sarebbero persone con i sintomi.

Arginare il contagio – continua Toma – “è essenziale perché reggeremo benissimo fino a quando il numero dei contagiati sarà compatibile con la diponibilità del nostro sistema sanitario. In caso contrario adotteremo un piano B, è ovvio che dobbiamo poter prevedere ogni scenario non sapendo quando arriverà il picco, ma stiamo prospettando ogni strada”.

ospedale san timoteo coronavirus

SAN TIMOTEO RIAPRE LUNEDI’

Intanto una notizia a chiarimento delle tante richieste di tempistica circa la riapertura dell’ospedale di Termoli. “Il San Timoteo lunedì potrà riaprire e il Pronto soccorso toornerà attivo” dice ancora a Primonumero.it il Governatore. La sanificazione inizierà domani, i pazienti ricoverati sono stati quasi tutti trasferiti in altre strutture. “I medici sono tutti negativi, non abbiamo fortunatamente registrato altri casi – conclude – e torneranno al lavoro”.

 

Ore 18 – I CONTAGI DA CORONAVIRUS SALGONO A 16

Salgono a 16 i contagi da coronavirus in Molise, 17 se si considera anche l’anziano di 89 anni di Sesto campano deceduto allo Spallanzani di Roma. L’ultimo caso positivo è di un ragazzo di Campobasso rientrato dalla Lombardia e che si era segnalato alle autorità preposte.

“Tra le 400 persone che si sono denunciare anche un giovane di Campobasso rientrato da Milano e risultato positivo. Stiamo ricostruendo la catena dei contatti”. A dirlo il presidente della Regione Donato Toma in un videomessaggio diramato oggi pomeriggio (11 marzo). Il governatore ha rilanciato l’appello alla responsabilità: “Siamo stati tra i primi ad adottare misure per proteggere in maniera capillare il territorio”, ha ricordato. “Applichiamo alla lettera tutte le restrizioni, possiamo dare vita a tutte le azioni di coordinamento sanitario e di protezione, possiamo mettere in campo tutte le azioni formative possibili ma – ha incalzato – se ognuno di noi non capisce che ogni propria azione può contribuire alla diffusione o al rallentamento del contagio, tutto ciò potrebbe risultare vano. Dobbiamo essere responsabili, non abbiamo alternative”.

Questi dunque i numeri aggiornati dei casi di infezione da Ccovid-19: tre persone sono ricoverati in Rianimazione, 4 in Malattie infettive all’ospedale Cardarelli, mentre nove persone sono in isolamento domiciliare.

Ore 17.30 – Asrem conferma e ribadisce: “Chi è tornato dal nord comunichi e resti a casa”

“Primo caso positivo a Campobasso: si tratta di una persona proveniente da Milano. Sono circa 400 le persone che, nei giorni scorsi, hanno fatto rientro in Molise dalle zone rosse e arancioni del Nord Italia.
Per esse la raccomandazione è sempre la stessa: comunicare il loro rientro, laddove non lo avessero ancora fatto, non muoversi assolutamente da casa per tutto il periodo della quarantena, evitare qualsiasi contatto al di fuori della propria abitazione, anche con i parenti più stretti, raccordarsi costantemente con le autorità sanitarie”: così nella nota inviata dalla Asrem, l’azienda sanitaria del Molise.

 

Ore 17 – Asrem avvia indagine epidemiologica per ricostruire i contatti dell’universitario 

Sono ore di grande confusione queste a Campobasso, dove è stato riscontrato il primo caso di Covid-19. Il giovane universitario rientrato da Milano si era segnalato ma non si trovava in isolamento. Ha avuto diversi contatti e ora è scattata l’indagine epidemiologica, ovvero il censimento delle persone con le quali ha avuto contatti diretti e prolungati.

 

Ore 16.30 – Positivo studente universitario residente a Campobasso, non si era segnalato

Un giovane rientrato dalla Lombardia nei giorni scorsi, dove frequenta le lezioni universitarie, trovato positivo al Covid-19. Si trova ricoverato nel reparto di Malattie Infettive del Cardarelli con febbre. Non è grave ma tenuto sotto stretta osservazione e in isolamento in una camera a pressione negativa.

 

FORUM SANITA’ PUBBLICA MOLISE SCRIVE A CONTE E SPERANZA

Il Forum per la difesa della Sanità pubblica di qualità del Molise scrive al premier Conte e al Ministro della Salute Speranza torna a chiedere l’emanazione di un “Decreto Molise” analogo a quello emesso per la Calabria al fine di ripristinare una reale, efficace ed efficiente Sanità pubblica, in grado di garantire il diritto alla salute dei cittadini nel rispetto dell’articolo 32 della nostra Costituzione.

“Gli sviluppi e la gestione della fase emergenziale ci inducono a chiedere un intervento urgente e straordinario del Governo, che vada in senso contrario a quanto richiesto dal Presidente della Regione Molise, che sembra non godere più della fiducia della maggioranza dei Molisani e neppure di quella della sua maggioranza in Consiglio regionale. Il Presidente Toma chiede al Governo Pieni Poteri, che in realtà sono già nelle sue mani. Quello che chiede, in realtà, è la rimozione di un Commissariamento esterno che, fuori da conflitti di interesse di vario tipo, ha portato alla luce molto di quanto per lungo tempo sottaciuto, ora regolarmente denunciato alla Corte dei Conti.

I fatti dicono che il Bilancio ASREM del Molise è gravato da un debito insormontabile per le finanze di una piccola regione, e per responsabilità da addebitarsi ai Presidenti Commissari del passato più o meno recente. Che si continua in una politica di ultra-finanziamento del privato perfino in piena emergenza, invece di investire nel Pubblico, riattivando strutture idonee ai bisogni, come richiesto anche dai sindaci, in particolare del Basso Molise, privo al momento di un qualsiasi Pronto Soccorso; che non si assume da tempo e con colpevole ritardo il personale indispensabile a far funzionare il servizio pubblico, che a gran voce lamenta anche la carenza delle necessarie protezioni per la sicurezza.

Che il numero dei contagiati, in relazione al numero di abitanti di un territorio scarsamente popolato lascia adito a dubbi circa l’efficacia delle misure fin qui adottate per il contenimento del contagio. Si segnala inoltre che continuano spostamenti, altamente pericolosi, di un gran numero di lavoratori impegnati nella produzione   di merci non di prima necessità da tutto il territorio regionale verso la zona industriale del luogo nel quale il numero dei contagiati si è rivelato maggiore. Il Forum chiama a sostenere la propria richiesta presso il Governo tutti i Parlamentari eletti dai Molisani”.

Ore 16  – Aumentano i casi in Abruzzo, sanificati gli ospedali

Si aggrava la situazione nel vicino Abruzzo a causa dell’aumento di casi di coronavirus e della positività anche di pazienti e medici nei vari nosocomi della provincia di Chieti.

In particolare una signora che era ricoverata nel reparto di ortopedia dell’ospedale Renzetti di Lanciano per una frattura al femore, è risultata positiva al Covid 19.

Tuttavia il direttore generale della Asl Lanciano-Vasto-Chieti Thomas Schael ha deciso di non chiudere l’intero ospedale ma di far evacuare il reparto di ortopedia e farlo sanificare.

Inoltre, secondo quanto disposto dalle norme volute dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dalla regione Abruzzo, non ci sarà quarantena per gli addetti all’assistenza sanitaria e ai servizi pubblici essenziali. Gli stessi operatori saranno sottoposti a vigilanza sanitaria e solo in caso di febbre sospenderanno la propria attività. La signora ricoverata trovata positiva è stata trasferita nel reparto di malattie infettive del nosocomio di Chieti.

Intanto anche gli ospedali di Vasto e di Ortona dove nei giorni scorsi ha lavorato un medico poi positivo al coronavirus, verranno sanificati ma non completamente evacuati. Secondo i dati riferiti alle scorse ore in Abruzzo sono 75 i casi accertati di Covid-19.

 

Ore 15.30 I numeri: 3 in Rianimazione, 3 in Infettive, 9 positivi a casa

Sono ancora 3 i pazienti affetti da Coronavirus ricoverati nella Terapia Intensiva di Campobasso: il medico termolese di 61 anni, la donna di Montenero di Bisaccia (anche lei di 61 anni) e l’uomo di 82 anni di Termoli, una delle persone della comitiva partita dalla cittadina adriatica per andare a sciare in Trentino. Le loro condizioni restano serie ma stabili e non si registrano aggravamenti dei quadri clinici.

Tre invece i ricoverati, a oggi (11 marzo), nel reparto di malattie Infettive del Cardarelli. E’ stato dimesso un giovane avvocato di Termoli ricoverato nel reparto per sospetto Covid-19 che invece, dopo il test effettuato (che ha anche postato sui social) è risultato negativo. La febbre che ha accusato nei giorni scorsi non è dovuta all’infezione che sta fermando il mondo. Nove invece ancora i casi di positività tenuti sotto sorveglianza sanitaria nelle rispettive abitazioni.

Quindici complessivamente i casi di contagio accertati.

 

Ore 14.30 – Autopsia per l’89enne di Sesto Campano prima vittima molisana del coronavirus

Sarà l’autopsia a chiarire le cause del decesso dell’anziano di 89 anni di Sesto Campano (paese in provincia di Isernia), la prima vittima molisana del coronavirus. L’uomo è deceduto due giorni fa dopo il ricovero a inizio mese all’istituto Spallanzani di Roma. Sarà effettuato l’esame autoptico anche sul 51enne di Campobasso deceduto al Cardarelli. Era arrivato in ospedale con un problema di insufficienza respiratoria ma il tampone effettuato dopo la sua morte ha escluso il contagio da covid-19.

 

Ore 14 – Ospedale di Termoli verso la sanificazione. Asrem: “Forse si farà domani”

“Al San Timoteo siamo riusciti a dimettere quasi tutti i pazienti, ne restano cinque che dimetteremo fra poco”. A dirlo il direttore generale dell’Asrem Oreste Florenzano in diretta a Telemolise, dove conferma anche i 15 contagi in regione (uno deceduto). “Ci siamo preparando quindi per effettuare la sanificazione dell’ospedale di Termoli che probabilmente riusciremo a fare nella giornata di domani. Poi definiremo la tempistica per la riapertura del presidio. E’ una riapertura importante e colgo l’occasione per ringraziare tutto il personale sanitario e in particolare quello di Termoli che più di tutti ha patito questa emergenza”.

E’ aumentato poi il numero delle persone che si è segnalato all’Azienda sanitaria dopo essere tornato dalle regioni del Nord: sono 400, quasi il doppio rispetto alle 240 che già si erano censite.

 

ore 9 – I contagi in regione restano 15

Resta stabile il bilancio dell’emergenza coronavirus in Molise. Con le dimissioni di ieri 10 marzo dal reparto di Malattie Infettive dell’uomo di 64 anni residente a Montenero di Bisaccia – coniuge della donna considerata la paziente 1 della regione e che è ancora in rianimazione – il quadro ha registrato un leggero miglioramento. Restano stabili i numeri dei contagi in Molise, fermi a quota 15. Tre persone risultano ricoverate in terapia intensiva. Si tratta dell’82enne termolese ricoverato ieri, del medico 61enne sempre di Termoli, le cui condizioni sono ancora gravi ma in miglioramento, e appunto della donna di Montenero di Bisaccia di 60 anni. Quattro le persone che si trovano in Malattie Infettive al Cardarelli. Infine otto sono in isolamento domiciliare. Un molisano finora è deceduto a causa del covid-19, l’89enne di Sesto Campano che era ricoverato allo Spallanzani di Roma.

 

ore 8 – Sospese fino al 22 marzo le prestazioni ambulatoriali ‘non urgenti’ nei Distretti sanitari di Termoli, Campobasso e Isernia.

L’Asrem ha reso noto, nella serata di ieri 10 marzo, che al fine di limitare il potenziale rischio di contagio rappresentato dall’accesso dei pazienti nelle strutture sanitarie – sia a garanzia dei cittadini stessi che degli operatori sanitari impegnati nelle attività correlate alla gestione dell’emergenza sanitaria – le prestazioni delle attività ambulatoriali erogate presso le strutture ambulatoriali ricadenti nei distretti sanitari di Campobasso, Isernia e Termoli sono sospese fino al 22 marzo, salvo eventuali proroghe.

Analogamente sono sospese, con decorrenza immediata e per lo stesso periodo, tutte le attività di specialistica ambulatoriale erogate dalle strutture private accreditate per prestazioni di specialistica ambulatoriale e di riabilitazione ambulatoriale e semiresidenziale. “Le prestazioni domiciliari riabilitative continueranno ad essere erogate nel pieno rispetto di quanto stabilito dalle norme ministeriali emanate in piena sicurezza attraverso l’utilizzo di dispositivi di protezione”.

Le attività ambulatoriali saranno organizzate al fine di assicurare comunque l’erogazione delle prestazioni ambulatoriali recanti motivazioni d’urgenza, nonché quelle di dialisi. Viene sospesa altresì attività libero-professionale intramuraria eventualmente svolta presso le strutture distrettuali. Sono sospese altresì le prenotazioni per posti disponibili in agenda rientranti nel periodo 11 marzo-22 marzo delle prestazioni presso le strutture distrettuali ritenute dal prescrittore ‘brevi’, ‘differibili’ e ‘programmabili’.

Sarà possibile prenotare se attraverso il call center che attraverso gli sportelli CUP solo le prestazioni recanti motivazioni d’urgenza. “Al fine di non creare disagi alla cittadinanza a seguito delle presenti disposizioni, i direttori dei distretti contatteranno i pazienti già prenotati, al fine di organizzare in assoluta sicurezza e nel pieno rispetto di quanto prescritto dalle disposizioni ministeriali, l’eventuale rinvio di quanto programmato o l’erogazione delle prestazioni ritenute indifferibili.

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