Per una persona malata di tumore anche un gesto semplice come guardarsi allo specchio può causare una sofferenza profonda: un dolore doppio nella quotidiana lotta per sopravvivere al ‘male oscuro’. La chemioterapia cambia e snatura i tratti del volto a causa della graduale caduta dei capelli che il più delle volte viene nascosta con bandane o cappelli. La perdita della propria fisionomia, che si aggiunge alla vergogna di dover uscire di casa senza uno dei tratti distintivi della bellezza di una donna, è un altro trauma psicologico.
Anche se negli ospedali molisani sono stati messi in funzione caschi refrigerati per frenare l’alopecia, i benefici si ottengono solo nel 60% dei casi. Il che vuol dire che una donna su quattro in cura oncologica perde i capelli. E quando decide di provare a indossare una parrucca, deve affrontare una spesa non indifferente: si può arrivare a pagare fino a 500 euro per averne una di qualità, che con il suo materiale sintetico non provochi il surriscaldamento del cuoio capelluto oppure prurito o voli via al primo colpo di vento.
Parliamo dunque di una spesa che non tutte sono in grado di sostenere dal punto di vista economico. In molte regioni italiane è previsto un contributo per affrontare questa spesa, mentre in Molise c’è una proposta (un ordine del giorno per la precisione) presentata dalla consigliera regionale Aida Romagnuolo che ancora non viene nemmeno discussa dall’assise regionale. Il che vuol dire che pure i tempi per l’erogazione del contributo saranno lunghissimi.
Ecco perché appare particolarmente significativa l’iniziativa ‘Un angelo per capello’ lanciato in occasione della festa dell’8 marzo. L’obiettivo è consegnare una ciocca di capelli per donare una parrucca ai pazienti oncologici. “Può portarla anche a noi oppure si può inviare all’omonima associazione ‘Un angelo per capello’ che ha sede a Bari”, spiega a Primonumero Antonio D’Alessandro della Cisl, che sta collaborando a questo progetto.
“Possiamo dare un contributo di fiducia nell’affrontare le conseguenze e gli effetti della lotta contro una difficile patologia. Possiamo testimoniare vicinanza e solidarietà in un momento che per le donne è particolarmente difficile sotto il profilo psicologico. Siamo lieti di contribuire nel donare ciocche di capelli che serviranno a realizzare parrucche da donare alle pazienti oncologiche”.
D’Alessandro sottolinea anche l’importanza economica dell’iniziativa: “Viviamo un momento complicato in cui le condizioni economiche generali non sono semplici, sempre più persone si trovano ad affrontare situazioni di bisogno; ciò vale soprattutto quando una famiglia si trova davanti ad una patologia che, come è noto, colpisce un singolo paziente ma dispiega i suoi effetti sull’intero nucleo familiare. Donare una parrucca può sembrare un piccolo gesto ma se consideriamo il valore commerciale ed i costi ci rendiamo conto che si tratta di una spesa di circa 4/500 euro”.
Per informazioni ci si può rivolgere alla Cisl (0874/438420 è il numero della sede di via Ziccardi a Campobasso) oppure si può consultare il sito internet www.unangelopercapello.it dove è possibile leggere anche i requisiti per donare i capelli. Tra questi: la pulizia della chioma, non bisogna avere capelli trattati con colori o meches ad esempio. Inoltre la lunghezza della ciocca, che deve essere raccolta in una treccia, non deve essere inferiore ai 25 centimetri. Poi si può inviare in busta chiusa ad Associazione “Un Angelo per Capello”, C.da Montefreddo, 2 70029 Santeramo in Colle – Bari.
Si spedire la donazione attraverso: i normali servizi postali, corrieri espressi o servizi di spedizione (Raccomandate, Raccomandate A/R, etc.) che assicurano l’arrivo della spedizione. Occorre indicare il nominativo quale mittente, che ci permetta di controllare l’esito della spedizione.
L’associazione accetta anche donazioni anonime.
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