Dibattito pubblico

Pandemia e vittime, la Garante: inaccettabile la discriminazione nei confronti degli anziani

“La pandemia da Coronavirus non sia strumento di discriminazione nei confronti delle persone anziane. I toni e le parole ascoltati in questi giorni, riguardo all’età delle vittime e dei contagiati, non possono in alcun modo essere accettati né tollerati in un Paese che vuole definirsi civile e nel quale dovrebbe essere in vigore il diritto alla salute per tutti”.

A parlare è la Garante regionale dei Diritti per la persona, Leontina Lanciano, che esprime la propria disapprovazione per il modo in cui, in troppi casi, si fa riferimento alla fascia di popolazione della terza età in relazione al diffondersi del Covid-19. “Molto spesso, seguendo i dibattiti e gli approfondimenti dedicati alla cronaca dell’epidemia – aggiunge la Garante – ho registrato una leggerezza, a mio avviso, inammissibile con cui si fa riferimento alla scomparsa delle persone più anziane. Il messaggio che passa è che, in qualche modo, queste perdite siano più accettabili rispetto a quelle delle persone più giovani”.

Tutto ciò, rimarca la dottoressa Lanciano, non deve verificarsi oltre: “In questo modo – sottolinea – viene deformato il significato intrinseco del diritto alla salute, costituzionalmente sancito e valido indistintamente per tutti i cittadini. Non può passare una libera interpretazione che conferisca alla vita dei ‘nonni’ meno valore di quella dei ‘nipoti’.

Inoltre, vale la pena ricordarlo, oltre ad essere una questione di rispetto dei diritti fondamentali è anche una questione di rispetto della dignità personale, che deve essere osservata nei confronti di tutti. Invito, pertanto, ciascuno a dare la giusta considerazione a ogni vita umana, senza discriminazioni. E auspico – conclude la Garante – il ricorso ad una diversa dialettica, che affronti con un lessico appropriato e con la dovuta sensibilità le tristi conseguenze dell’emergenza in atto in questo momento”.

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