Sfascio sanità

Ospedale chiuso, le minoranze alzano la voce: “Servono risposte, c’è improvvisazione”

Movimento Cinque Stelle e centrosinistra di Termoli vogliono chiarezza dal sindaco Roberti e dai vertici Asrem: "Rivolgersi all’ospedale di Vasto non è una pianificazione alternativa" dicono dal Pd, mentre i pentastellati criticano la scelta di rivolgersi alla sanità privata

Quando riaprirà l’ospedale San Timoteo? Perché occorre così tanto tempo per effettuare dei tamponi che altrove danno risposta in sei ore, mentre in Molise bisogna aspettare due giorni? E ancora: quando verranno sanificati i locali del nosocomio di viale San Francesco?

Interdetto l’ospedale, 150 bloccati dentro in attesa del risultato dei tamponi. C’è chi è lì da stanotte

Domande che al momento non trovano risposte. Anche per questo le minoranze del Comune di Termoli chiedono di avere chiarezza. Il Movimento Cinque Stelle, in particolare, ha chiesto trasparenza per l’ospedale e in generale per la sanità molisana, mentre il centrosinistra ha presentato una interrogazione al sindaco Roberti.

“Questa mattina abbiamo fatto pervenire al Presidente del Consiglio, al Ministro della Salute, al Prefetto di Campobasso, al Presidente della Regione Molise, al Sindaco di Termoli e all’Asrem una richiesta di interventi urgenti per l’ospedale San Timoteo di Termoli e la tutela del diritto alla salute per quanto riguarda l’emergenza Covid-19” scrivono i pentastellati.

“In particolare abbiamo chiesto se a seguito dei noti fatti verificatisi il giorno 5 marzo 2020 sono stati effettuati i tamponi a tutti i medici e a tutto il personale, trattenuti nell’ospedale San Timoteo di Termoli. Se sono disponibili, nella Regione Molise, i tamponi e tutto il materiale necessario, in numero congruo a soddisfare l’attuale emergenza. Se è stato disposto il montaggio del triage dinanzi agli ospedali pubblici: Cardarelli a Campobasso, Veneziale a Isernia, San Timoteo a Termoli, Vietri a Larino”.

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I grillino chiedono poi di sapere “quando si intende riaprire l’ospedale San Timoteo di Termoli, sanificato in tutti suoi ambienti e reso operativo per le emergenze e i ricoveri necessari, dovendo servire tutta l’utenza del basso Molise. Se sono stati aumentati i posti pubblici per la rianimazione da infettivi. Se è intenzione adibire l’ospedale di Larino dotato di strutture e macchinari idonei, all’accoglienza e alla cura dei pazienti, in un quadro generale di assunzioni del personale medico e infermieristico. Infine, visto che la Neuromed di Pozzilli e il Gemelli S.p.A., sono strutture “private accreditate” e  la Regione Molise è in piano di rientro per il riequilibrio del disavanzo sanitario abbiamo chiesto di fornire chiarimenti e a porre in essere ogni ulteriore iniziativa, volta a garantire la tutela della salute, che prediliga l’intervento pubblico a quello privato”.

Richieste simili quelle del centrosinistra di Termoli che ha proposto una specifica interrogazione urgente al Sindaco e chiede al Prefetto, al Presidente della Regione ed ai vertici dell’Asrem “quando verrà riaperto il nosocomio termolese o, in caso di sua non riapertura nell’immediato, quale sia un piano alternativo pensato dalle Autorità sanitarie per soddisfare gli utenti di Termoli e del Basso Molise non solo per l’eventuale cura del Coronavirus ma anche per la cura di altre patologie che purtroppo non si sono arrestate in questo periodo”.

La preoccupazione è evidente. “Molte persone ci fanno questa domanda a cui purtroppo non possiamo dare una risposta in quanto nessuno ci ha mai notiziato di quando l’ospedale riaprirà. Crediamo che i cittadini abbiano diritto di conoscere quale sarà il futuro del proprio diritto alla salute e sia un dovere dare delle risposte precise e puntuali. In caso contrario ci si affida solo all’improvvisazione.

Centrosinistra conferenza stazione

Anticipiamo che la possibilità di rivolgersi all’ospedale di Vasto non è una pianificazione alternativa posto che è nelle facoltà dei cittadini rivolgersi autonomamente presso la struttura sanitaria che si preferisce (eccezion fatta per le zone rosse) così come del resto fatto sinora da molti nostri cittadini. Ma l’ospedale di Termoli non solo è un luogo di cura di riferimento ed identitario per la nostra comunità ma ha rappresentato anche un punto di riferimento per molti pazienti di fuori Regione. Ne consegue che il suo patrimonio materiale ed immateriale (tutti gli operatori sanitari) non può disperdersi con una chiusura troppo prolungata”.

In tutto questo, dopo quasi una settimana dall’emersione del primo caso di positività al coronavirus all’interno dell’ospedale, la sanificazione del Pronto Soccorso e del San Timoteo non è ancora iniziata e ci sono ancora 47 degenti. Dalla Asrem hanno garantito che i tempi saranno stretti ma si tratta di rassicurazioni orali, non ci sono state tutto comunicazioni ufficiali.

Il Comitato S.Timoteo non si accoda al silenzio: “Riaprire subito Pronto Soccorso e Utic, si rischia troppo”

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