Pubblico e privato

Molise entra nella fase 4 dell’emergenza. Toma: “Coinvolti tutti gli ospedali”

Si entra nella fase 4 dell’emergenza Covid19. E’ la più alta, quella di livello superiore oltre la quale c’è solo la maxi-emergenza. E tutti gli ospedali molisani, sia pubblici che privati, vengono coinvolti nel combattere il virus, curare i malati e adottare il protocollo stabilito dall’Istituto Superiore di sanità. Lo ha riferito intervenendo in diretta al telefono al TG delle 14 di Teleregione il presidente regionale Donato Toma.

Questo vuol dire che l’ospedale Cardarelli resta Hub covid Hospital della regione, ma il Veneziale di Isernia e il San Timoteo di Termoli faranno da ospedali spoke, quindi di secondo livello nell’accoglienza di malati anche di coronavirus. Dipenderà chiaramente dal numero di contagi che è sensibilmente aumentato nelle ultime ore.

Vengono poi coinvolti anche il Gemelli-Cattolica di Campobasso e il Neuromed di Pozzilli. Non basta, perché Toma ha assicurato che anche gli ospedali di Venafro e Larino verranno implementati per far fronte all’emergenza.

“Gli ospedali di continuità verranno utilizzati e possibilmente dotati di medici, in particolare tramite i reparti meno impegnativi come la Chirurgia o la Medicina generale. Ma questo avverrà solo se ci dovesse essere bisogno” ha garantito Toma riguardo al Santissimo Rosario e al Vietri.

Il governatore è inoltre intervenuto sulla possibilità che vengano fatti tamponi anche agli asintomatici fra gli operatori sanitari. “Attualmente non riteniamo utile fare tamponi a tappeto, ma stiamo considerando di ampliare la realizzazione di test sugli operatori sanitari venuti a contatto con i contagiati. Sono valutazioni di tipo scientifico e non politico” ha chiarito il presidente.

Sul punto una conferma è arrivata anche dal direttore generale Asrem Oreste Florenzano nella diretta con Telemolise durante il Tg delle ore 14: “I tamponi – ha chiarito anche per rispondere alle sollecitazioni per uno screening a tappeto che arrivano da più parti e in special modo da diversi consiglieri regionali – vengono decisi da uno staff sanitario che valuta con questo tipo di indagine e con l’esame dello stato di salute delle persone l’eventualità o meno di fare i tamponi. Siamo procedendo per sottoporre comunque il personale sanitario a tamponi il più possibile”.

Sempre a proposito di valutazioni di carattere Scientifico, Toma ha fatto sapere che attende nel pomeriggio la relazione medico-scientifica dell’Azienda sanitaria regionale per decidere sulla possibilità che Cercemaggiore venga dichiarata zona rossa.