Anche la Chiesa italiana fa la sua parte rispetto all’emergenza sanitaria coronavirus e, nonostante la decisione sia accompagnata da sofferenza, è inderogabile: niente messe e celebrazioni religiose, almeno fino al 3 aprile.
Le messe con i fedeli sono sospese dunque anche in Molise fino al 3 aprile, così come sono sospesi anche i funerali in chiesa: al loro posto si faranno solo le preghiere al cimitero. La Cei, Conferenza Episcopale Italiana, nella serata di ieri 8 marzo ha diffuso una nota che recepisce il decreto del governo e dà disposizione a tutti i parroci del Paese.
L’interpretazione fornita dal governo include rigorosamente le Sante Messe e le esequie tra le “cerimonie religiose”. Si tratta di un passaggio fortemente restrittivo, la cui accoglienza incontra sofferenze e difficoltà nei pastori, nei sacerdoti e nei fedeli tutti. “L’accoglienza del Decreto è mediata unicamente dalla volontà di fare, anche in questo frangente, la propria parte per contribuire alla tutela della salute pubblica”, scrive la conferenza dei vescovi italiani.
Non sarà sfuggito a nessuno l’inedita celebrazione dell’Angelus del Pontefice di domenica 8 marzo: “ingabbiato nella biblioteca”, così Papa Bergoglio che però ha dichiarato di essere vicino a tutti in questo momento difficile.
Per precauzione, questa settimana il Papa ha celebrato la sua messa mattutina a Santa Marta “in forma privata”, senza fedeli. Ma da lunedì il Papa ha disposto che le celebrazioni, sempre in forma privata, siano trasmesse in diretta streaming come è accaduto appunto con l’Angelus, “per consentire a chi lo vorrà di seguire le celebrazioni in unione di preghiera con il vescovo di Roma”.
In sostanza, il governo ha detto che anche le messe (celebrazioni ordinarie oltre a funerali e riti vari) rientrano tra gli eventi da sospendere e la chiesa, pur con sofferenza e difficoltà, ha dovuto accoglierlo per fare la propria parte a tutela della salute pubblica. Non ha voluto tirarsi indietro.
I vescovi del Molise hanno contattato i parroci per la sospensione di tutte le celebrazioni, non solo matrimoni ma anche le messe feriali e festive che quindi non si faranno più almeno fino al 3 aprile, per il momento. Anche perché è un modo per dire soprattutto agli anziani di restare a casa e non uscire.
E c’è chi ha fatto presto ad adeguarsi. A Termoli il sacerdote don Sergio Carafa, della parrocchia di Santa Maria degli Angeli, ieri ha svolto la celebrazione in diretta facebook, conquistandosi il ringraziamento e l’apprezzamento di tanti fedeli.
La nota della della Diocesi di Termoli-Larino non lascia adito a dubbi: “È confermata la sospensione delle Messe Feriali e festive pubbliche e delle altre celebrazioni, la chiusura degli oratori e la sospensione attività catechistiche e formative di qualsiasi genere fino a nuova comunicazione. Le chiese restino aperte perché chi desidera possa fermarsi per un momento di preghiera privata. È sospesa in tutta la Diocesi la celebrazione dei funerali. I sacerdoti sono invitati a spiegare ai parenti la situazione di emergenza che stiamo vivendo. Ci si potrà limitare a un breve momento di preghiera e di benedizione fatta direttamente al Cimitero, con la presenza dei soli familiari. Tale limitazione venga fatta scrivere anche sugli annunci funebri. Ad emergenza superata si potrà programmare con i parenti la celebrazione di una messa di suffragio alla presenza della comunità. È sospesa la celebrazione pubblica anche degli altri sacramenti che normalmente non vengono celebrati in quaresima. Gli uffici della Curia restano comunque aperti ma i fedeli sono invitati, per eventuali urgenze, a telefonare nei giorni e orari di apertura: lunedì-mercoledì-venerdì ore 9-12 (0875707148). A tutti i parroci viene chiesta la convinta adesione a queste indicazioni, in spirito di collaborazione con la pubblica autorità, a tutela della salute pubblica in questo momento di
emergenza”.
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