Campobasso

Meno gente per il Corso, in supermercati e negozi: si inizia a capire la portata del Covid-19 fotogallery

Chiusi pub, cinema, sale scommesse, scuole di ballo, discoteche e musei. I negozi raccomandano il rispetto delle misure restrittive ai clienti (“due per volta e un metro di distanza”), hanno abbassato le saracinesche il ristorante giapponese, quello cinese, il pub 'Zeppelin' e la 'Piana dei Lupi'. In giro ci sono molti meno anziani e non si vedono tanti bambini. Impatto forte sulle attività sportive: la Nuova Pallavolo sospende gli allenamenti, le palestre contingentano le entrate ma solo per gli allenamenti individuali, stop a quelli collettivi. E le panchine del Corso sono vuote: non si parla più del Campobasso…

Pochi gruppetti di persone, vociare molto più ‘sincopato’ del solito, bar semi-deserti e traffico meno sostenuto del solito. Alle Poste e davanti alle farmacie file distanziate.

Forse i primi effetti delle misure restrittive decise dal Governo per fronteggiare l’emergenza Coronavirus stanno arrivando anche a Campobasso. Di solito il lunedì, terminato il weekend, l’afflusso generale di gente è abbastanza massiccio, tra spesa, pagamenti, qualche aperitivo e visite dal medico di famiglia. È evidente, invece, oggi 9 marzo, che le cose stanno cambiando sul serio. Seppure a piccoli passi.

Prendete i centri commerciali. Innanzitutto, è surreale osservare i cartelli che avvisano la clientela a rispettare alle casse la distanza di un metro. Passeggiando tra i reparti, si ascolta nitidamente la radio in sottofondo piuttosto che chiacchierate qua e là, schiamazzi, pianti di bambini. Ecco, i più piccoli non si vedono nei supermercati, e sono molti meno anche gli anziani: si sta recependo il consiglio-obbligo di restare a casa. Dagli altoparlanti dei supermercati si invitano, a intervalli stabiliti, tutti a rispettare le distanze e ad attenersi alle disposizioni. Insomma, clima molto particolare.

 

Scendendo in centro, Corso Vittorio Emanuele non è vuoto ma neanche pullula di persone, nonostante la giornata soleggiata il pienone è solo un ricordo. E le panchine sistemate lungo il perimetro del Municipio sono desolatamente vuote: l’argomento preferito dagli avventori era nelle ultime settimane il Campobasso Calcio. Ora si evita proprio di sedersi sulle panche in ferro: meglio mantenere le distanze. E’ necessario, purtroppo, sacrificare i rapporti sociali. Una triste realtà che però può aiutare molto.

 

A fronte di un calo delle presenze un po’ ovunque, c’è anche chi ha un esercizio commerciale privato ed è stato costretto a chiudere temporaneamente. È ormai risaputo che sono state sospese le attività di pub, cinema, discoteche, teatri, scuole di ballo, sale scommesse, musei. Ma è meglio rammentarlo a tutti. Per quanto riguarda ristoranti, bar e palestre, possono per ora restare aperti ma facendo rispettare la distanza di un metro. Code esterne alle Poste, lo stesso vale per le farmacie e per gli uffici comunali.

 

C’è qualcuno che lo annuncia su facebook, qualche altro tramite affissione di cartelli all’esterno. Come il ristorante giapponese di via IV Novembre che dal 2 marzo, prima ancora che venisse adottato il nuovo Decreto del Presidente del Consiglio, ha deciso di chiudere “in via precauzionale e in completa autonomia resteremo chiusi fino al 31 marzo”. Stessa decisione presa anche dal ristorante cinese ‘Hong Kong’, che resterà chiuso fino al 31 marzo, e dalla ‘Piana dei Lupi’ di contrada Selvapiana “per garantire a voi amici e clienti e ai nostri insostituibili collaboratori la sicurezza di evitare il diffondersi del contagio”.

Campobasso alle prese con le misure anti-coronavirus

E sulle vetrine dei negozi si avvisa che “si può entrare due persone per volta”. Oltre chiaramente al metro di distanza sempre da tenere a mente. Simpatica iniziativa di ‘Capracotta in città’ che sui social ha postato una foto di una ragazza sorridente con un cartello in mano: “I signori clienti sono pregati di mantenere un metro di distanza tra loro”.

 

I pub. C’è lo Zeppelin che annuncia la chiusura d’obbligo per Decreto, ma aggiungendo che “il motivo di questa decisione non è burocratico né economico, bensì etico, in quanto nonostante le perdite economiche avremmo potuto cercare di aggrapparci a qualche cavillo burocratico pur di tirare avanti qualche giorno. Ma la salute dei nostri avventori, nonché quella del nostro staff, è più importante di tutto il resto, ed è per questo che abbiamo deciso di non aprire fino a nuove disposizioni. Certi della comprensione che voi tutti avrete, vi preghiamo di pazientare fino a quando potremo tornare a divertirci e a berci una birra in compagnia”.

 

Risentiranno di queste misure sicuramente le attività sportive, quelle oggettivamente più esposte al rischio. Le palestre hanno dovuto limitare fortemente l’offerta. Le scuole di ballo hanno abbassato le saracinesche. La Mi Reina Dance School “si attiene alle disposizioni del Governo per il contrasto al diffondersi del Covid-19. Cerchiamo tutti di essere responsabili in questo momento delicato. Salvaguardiamo la nostra salute”. Lo stesso ha dovuto fare la Open Arts, che aveva deciso di chiudere già da qualche giorno per “salvaguardare la salute di tutti”.

Ristorante cinese

Si diceva delle palestre. La FisioPro rende noto che “tutte le attività collettive, ovvero pilates, allenamento funzionale, ginnastica dolce, balli di coppia, difesa personale, sono sospese fino al 3 aprile. Aperta la sala attrezzi con alcune regole ferree: distanza di un metro, utilizzo dell’asciugamano personale sugli attrezzi, pulizia degli stessi dopo l’uso, e gli ingressi sono contingentati, bisogna ottimizzare i tempi di allenamento”. Queste ultime decisioni riguardano soprattutto le ore di punta, quando all’interno delle palestre si concentrano decine di persone. Non sarà più possibile.

 

Simile quanto deciso dalla Fisiotech: “I corsi di fitness collettivi sono sospesi fino a nuova comunicazione ma gli allenamenti individuali continueranno nel rispetto delle restrizioni imposte”. La stessa Dinamic annuncia “ingressi contingentati e non permessi a chi proviene dalle zone rosse i ha sintomi influenzali”. E tutti annunciano sanificazioni da effettuare o già fatte.

 

E poi ci sono le società sportive, come la Nuova Pallavolo Campobasso, che avrebbe anche i requisiti per andare avanti con gli allenamenti ma ha voluto scrivere un’accorata lettera agli atleti e ai genitori dei bambini che frequentano i corsi: “Carissimi atleti e genitori, nonostante la nostra palestra abbia tutti i requisiti igienici e strutturali, riteniamo opportuno seguire le indicazioni dell’ultimo comunicato diramato. Quindi corsi di pallavolo sospesi”.

 

Scelte di responsabilità che dovrebbero essere assunte da tutti. Il Campobasso Calcio ha annunciato che “gli allenamenti da mercoledì (giorno della ripresa, ndr) si svolgeranno a porte chiuse per tutelare la salute di tutti. Si invitano i tifosi a non recarsi al campo per assistere alle sedute”.

Storie di ordinario cambiamento delle nostre abitudini.

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