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La speranza di farcela corre da un balcone all’altro sulle note di ‘Viva l’Italia’ e l’inno di Mameli

C’è sempre il rovescio della medaglia, come in ogni cosa. Anche in questo momento difficile legato all’emergenza sanitaria in atto i primi segnali in tal senso stanno arrivando, giorno dopo giorno. Noi di Primonumero, a cadenza quotidiana, vi proporremo una di queste iniziative di resilienza. Sono anche queste le storie da raccontare, quelle che davvero costituiscono un ‘antivirus’, appunto. Antidoti, intrisi di positività e – in molti casi – di creatività che ci aiuteranno a superare questo terribile incubo

Forse è l’Antivirus per eccellenza, sin qui, di questi giorni surreali in cui stiamo imparando a reinventarci modi per stare assieme. Lo abbiamo fatto, in tutto il Paese, in primis con i ‘balconi d’Italia’, i flashmob canori, emblemi di cittadini che si tendono simbolicamente la mano dall’interno delle proprie case.

La bellezza dei flashmob sta nel fatto che sono diventati un appuntamento quasi irrinunciabile per esternare tutte le emozioni che ci riguardano  in questo momento. Emozioni di paura e speranza, di angoscia e fiducia. Sentimenti contrastanti che trovano espressione nella musica, nei concerti improvvisati, in applausi e urla di incoraggiamento.

E il Molise, in queste estemporanee prove di ritrovata comunità, si è dimostrato presente, come dimostrano i video che in questi giorni abbiamo pubblicato sulla nostra pagina facebook. Il capoluogo, Campobasso, si è dimostrato particolarmente sensibile. E se all’inizio partecipare ai flash mob, previsti con cadenza quasi quotidiana, sembrava solo un fatto dettato da euforia rispetto alla novità, adesso il flash mob – o qualunque tipo di iniziativa che abbia come palcoscenico i balconi – è diventato l’occasione per stabilire quei contatti che ci mancano sempre più, costretti come siamo all’isolamento domestico.

Strade e quartieri che siamo abituati a vedere desolati e silenziosi – ora come prima dell’emergenza coronavirus – d’un tratto si animano ed esplode una sorta di gioia collettiva. Chi ha visto mai lo spettacolo che, per esempio, è andato in scena in vari quartieri di Campobasso domenica sera. Tutti, affacciati sui balconi, hanno acceso le torce per illuminare le proprie speranze e quelle altrui, e per manifestarsele reciprocamente, così da renderle più forti.

L‘inno di Mameli, in genere seguito da lunghi applausi, non ha mai emozionato come in questi giorni. Brani come L’Italiano di Cotugno, Azzurro di Celentano, Volare di Modugno, che da sempre hanno cementificato il nostro sentirci parte di una stessa comunità. E poi c’è Viva l’Italia di De Gregori, che ha magicamente scaldato la serata di tanti molisani, ‘con gli occhi aperti nella notte triste’. Ma che hanno scelto, come l’Italia, di resistere.

 

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