La scheda

#iorestoacasa: cosa si può fare e cosa no dopo il Decreto del Governo contro il Coronavirus – DOMANDE E RISPOSTE

Ecco un semplice vademecum per orientarsi a seguito dell'entrata in vigore del Decreto del Premier Conte che ha trasformato l'Italia tutta - Molise compreso - in 'zona protetta'

Uscire, sì o no? Dopo l’entrata in vigore del Decreto del Presidente Conte che estende a tutt’Italia le restrizioni per arginare il contagio da coronavirus, molti si chiedono cosa è consentito fare e cosa no. In questo articolo-scheda proviamo a fare chiarezza

Il Decreto ribattezzato ‘Io resto a casa’ dovrà diventare la ‘bibbia’ di ogni italiano, e dunque è bene chiarirne le disposizioni. Posso uscire di casa? Posso andare a fare la spesa? Posso andare al lavoro? Sono queste alcune delle domande che gli italiani si stanno ponendo – non senza una certa dose di ansia – in queste ore.

Il Decreto firmato dal Presidente del Consiglio Conte nella serata di ieri ed entrato in vigore a partire da stamane 10 marzo su tutto il territorio nazionale è destinato ad entrare nella storia e a modificare – seppure per un periodo limitato, fino al 3 aprile – sostanzialmente il nostro stile di vita.

Ma come? Vediamo nel dettaglio alcune delle situazioni-tipo che riguardano tutti noi, tutti i giorni. Ma prima è d’obbligo una precisazione: restare a casa il più possibile è l’antidoto numero uno alla diffusione del contagio che sta mettendo in ginocchio il Paese. Nel caso si debba uscire, bisognerà tenere a mente di avere una distanza interpersonale di almeno un metro, da chiunque.

Autocertificazione

La regola generale è che si possa uscire solo per “comprovati motivi di lavoro” oppure “gravi esigenze familiari o sanitarie”. E che queste vadano autocertificate (qui il modulo, scaricabile dal sito del Ministero dell’Interno). Si dovrà scaricare dunque il modulo prestampato e compilarlo. Nel caso di controlli questo andrà esibito alle Forze dell’Ordine. Nel caso non lo si abbia portato saranno i controllori a farlo compilare e a verificarne, poi, la veridicità di quanto attestato.

Posso andare al lavoro?

Uscire per andare al lavoro si può: basta scriverlo nell’autocertificazione. In linea di massima è stato chiesto alle aziende di far lavorare i propri dipendenti a distanza, facendo ricorso al cosiddetto smart working e a far prendere ferie e congedi. Se però è impossibile evitare la presenza fisica in ufficio (azienda, studio) basterà attestarlo.

Posso andare in un altro comune?

Gli spostamenti da un comune ad un altro si possono fare solo per le motivazioni indicate (lavoro, salute, motivi personali). Se dobbiamo necessariamente spostarci per motivi come andare a fare la spesa, assistere un familiare solo e malato o andare a prendere i figli, possiamo farlo. Sempre portando con sé l’autocertificazione che lo attesti.

Posso andare a fare la spesa?

Il Decreto non vieta di andare a fare la spesa, per acquistare generi alimentari o di altro tipo. I negozi e i centri commerciali (quelli di media e grande dimensione così come i mercati saranno però chiusi il sabato e la domenica) sono aperti e qualsiasi compera è consentita. Vale sempre la regola di mantenere la distanza di sicurezza. Non siamo in tempo di guerra e non c’è pericolo di restare senza cibo.

Posso andare dal medico? E a fare una visita?

Si può uscire per andare dal medico, così come a fare esami diagnostici  e controlli. Anche in questo caso andrà fornita relativa autocertificazione ma i ‘comprovati motivi di salute’ sono fatti salvi dalla prescrizione di non uscire.

Per la prescrizione di farmaci ai malati cronici in Molise è stato attivato un servizio per cui la ricetta potrà essere richiesta telefonicamente al proprio medico. Una ricetta dematerializzata che servirà poi al paziente per ritirare i medicinali in farmacia. (Qui l’articolo che spiega tutto).

C’è però un ma. Nel caso in cui si temesse di aver contratto il virus non bisogna in alcun caso andare al pronto soccorso o negli studi medici ma chiamare il medico di base o i numeri verdi 0874/409000 e 0874/313000.

Chi ha almeno 37,5 di febbre non deve assolutamente uscire di casa. E chi risulta positivo al coronavirus o si trova in quarantena ha il divieto assoluto di uscire.

Posso andare a trovare i miei parenti? E i figli? E i familiari malati?

Si potrà senza dubbio uscire per andare a riprendere i figli (in caso i genitori siano separati e vivano in comuni diversi, per esempio). Quanto ai genitori/parenti, dipenderà caso per caso. Se il familiare in oggetto è malato, privo di assistenza domiciliare e dunque siamo noi gli unici a potersene occupare, ciò può costituire un motivo valido per spostarsi, anche se si tratta di andare in un altro comune. Ma se i nostri genitori, seppur anziani, sono in buono stato di salute, non ci sarà motivo di andarli a trovare.

Posso fare una passeggiata?

Il Decreto non vieta affatto di uscire di casa. Sono vietati gli spostamenti, da un comune ad un altro, fatti senza una delle motivazioni indicate ma ciò non significa che non si possa fare una passeggiata nella propria città/paese o che si debba autocertificare anche questo. Il Decreto afferma invece che vanno evitati gli assembramenti di persone, di radunarsi in folle che non permettono di mantenere la giusta distanza tra le persone.

Posso andare a trovare la mia ragazza/il mio ragazzo?

Se il nostro partner vive in un comune diverso dal nostro lo spostamento non sarà consentito, ma anche se la città è la stessa sono assolutamente sconsigliati i contatti interpersonali ravvicinati. Purtroppo l’amore ai tempi del coronavirus è sacrificato in nome della salute.

Posso fare sport?

Andare a correre, fare un giro in bicicletta, insomma fare sport all’aperto non è vietato, sebbene la regola sia sempre quella di tenersi a debita distanza da altre persone. Per quanto riguarda palestre, piscine, scuole di ballo, il discorso muta. Queste attività dovranno restar chiuse fino al 3 aprile.

Posso andare in farmacia?

La risposta è sì, queste sono aperte. Chiuse invece il sabato e la domenica quelle presenti nei centri commerciali.

Posso andare al bar? E al ristorante?

Bar e ristoranti restano aperti, ma la chiusura è prevista alle 18. È chiaro che il senso di #iorestoacasa privilegia il restare all’interno della propria abitazione piuttosto che recarsi in luoghi frequentati da altre persone.

Posso andare al cinema, al teatro o nei musei?

La risposta è no, e la ragione è che sono chiusi fino al 3 aprile.

Scuole e Università

Le lezioni nelle scuole di ogni ordine e grado e nelle Università sono sospese fino al 3 aprile. Potranno invece – anzi sono incentivate – essere svolte con modalità a distanza.

Posso prender i mezzi pubblici?

I trasporti pubblici funzionano e dunque sì a treni, tram, metropolitane, bus e taxi. Resta ferma la necessità – anzi l’obbligo nel caso di controllo – di autocertificare il motivo dello spostamento.

Posso andare a messa?

Le messe sono sospese fino al 3 aprile, e ciò comprende anche funerali e cerimonie. I luoghi di culto sono aperti, ma anche in questo caso vanno evitati gli assembramenti.

Gli uffici pubblici sono aperti?

Sì, ma è sconsigliato recarvisi se non per motivi strettamente necessari.

Posso viaggiare come turista?

Sull’intero territorio nazionale gli spostamenti per motivi di turismo sono assolutamente da evitare. I turisti italiani o stranieri che già si trovano in vacanza in Italia devono limitare gli spostamenti a quelli necessari per rientrare nei loro luoghi di residenza/domicilio.

 

Vi lasciamo con un tocco di colore e di ironia, a cura di Antonio e Jacopo Andriani

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Parafrasi = il Corona Virus, secondo la fantasia della voce narrante e del disegnatore, ha ridefinito i colori della bandiera italiana; il verde ne esce snaturato, sbiadito, per nulla vivace. La mascherina è necessaria a tutto lo Stivale ma posizionata in Sicilia, regione che come forma più si avvicina all’importante oggetto sanitario. Nel disegno c’è solo il tricolore, anche il mare ha perso la sua naturale cromaticità. Lavoro congiunto father and son, Antonio e Jacopo Andriani.

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