Lettera ai ministri e ai prefetti

“In Molise ospedali ibridi e privati privilegiati”: denuncia ai vertici nazionali di Laura Venittelli

In Molise “vengono stracciati giornalmente Indirizzi Operativi, Regole Nazionali e Linee Guida emanate dal Ministero delle Salute che prevedono la separazione degli ospedali destinati ai pazienti COVID, dalle strutture da destinare alle patologie tempo-dipendenti NO COVID, nonché il Piano Nazionale per l’utilizzazione prioritaria delle strutture pubbliche e, solo nell’ultima fase, anche delle strutture private”. Laura Venittelli, ex parlamentare molisana, scrive al  Ministro della Salute Roberto Speranza, al Ministro dell’Interno Lamorgese, al capo della Protezione Civile Angelo Borrelli, al commissario per l’emergenza Covid Arcuri, ad Andrea Urbani del Ministero della Salute e ai prefetti di Campobasso e Isernia denunciando che “le azioni del Governo Regionale e dell’Asrem, soprattutto negli ultimi giorni, con la sottoscrizione degli accordi con i privati accreditati Neuromed, Gemelli ed altri,  sono state dettate dalla palese violazione delle suddette Linee Guida del Ministero della Salute”.

Il riferimento è al fatto che nelle strutture private molisane, come all’Ospedale  Cardarelli di Campobasso e da ieri anche negli ospedali di  Termoli e Isernia,  “verranno ricoverati malati COVID-19, nonostante la presenza in altri reparti dei medesimi ospedali e delle medesime cliniche di malati oncologici e/o  malati con patologie tempo dipendenti  No Covid”. Tutto questo è assurdo, chiarisce Venittelli, e “aggravato dal fatto che la regione Molise potrebbe avvalersi degli Ospedali di Larino e Venafro, Ospedali che , seppur a tutt’oggi inutilizzati, sono muniti  di sale operatorie e di tutto il necessario per fronteggiare questa emergenza e per differenziare i ricoveri”.

“Ciò è ben chiaro agli organi regionali , tant’è che in un primo momento, in occasione della riunione del 12 marzo 2020, veniva chiesto ed ottenuto dalla struttura commissariale ( dott. Giustini e  dott.ssa Grossi )  il nulla osta al programma dell’Unità di crisi regionale che prevedeva, nella quarta fase, la riapertura delle strutture pubbliche di Larino, Venafro e Agnone. Dopo il rilascio del nulla osta si verificava- inspiegabilmente- il dietro front degli Organi Regionali (Presidente e vertici Asrem) sulla decisione relativa ai predetti nosocomi per passare, inspiegabilmente alle prestazioni delle strutture private accreditate con ulteriori oneri di spesa a carico della fiscalità molisana.

Nei giorni scorsi numerosi cittadini con raccolte firme on line e oltre 100 sindaci hanno chiesto al Presidente della Regione Molise, al Ministro della Salute, al dottor Borrelli, capo della protezione civile,  di mettere fine all’inadeguato “piano delle emergenze”  regionale, chiedendo la riapertura dei due Ospedali: il Vietri di Larino ed il Santissimo Rosario di Venafro, che potrebbero essere utilizzati sia come centro Covid che come centri NON COVID data la presenza di sale operatorie (praticamente inutilizzate), laboratori e  tutto quanto necessario per affrontare l’emergenza”.

La ex deputata di Termoli (Pd) rilancia la nota del commissario ad acta Giustini che denuncia il ricorso da parte del Presidente Toma, in palese violazione degli indirizzi nazionali, alle strutture private in luogo di quelle pubbliche.

“Nella Regione Molise non si guarda alle strutture pubbliche esistenti sul territorio e soprattutto non si guarda alla salute dei cittadini in una gestione dell’emergenza che sta creando preoccupazione in tutta la popolazione. Si pensi, tra le altre cose, che con la destinazione dell’Ospedale Cardarelli di Cb a “Centro HUB COVID regionale” si è resa inutilizzabile l’unica sala rianimazione del centro HUB per le patologie Tempo dipendenti  dell’intera Regione. Pregheremo Dio che nulla accada a ciascuno di noi”.

Da qui la richiesta agli organismi di indirizzo e controllo affinchè “ vogliate esercitare i poteri sostitutivi e/o di indirizzo per la tutela del superiore interesse dei cittadini molisani alla salute”-

 

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