Campobasso

Il coronavirus spegne il Settenario e il coro del Venerdì Santo: sarà una Pasqua più triste

Tutto annullato per le misure restrittive decise dal Governo. In una lettera, il maestro Colasurdo, don Michele e don Marco si rivolgono a fedeli e cantori: “Ci saranno altre comunicazioni in prossimità della Settimana Santa, la forza del coro è il silenzio. Il prossimo anno sarà più bello ritrovarsi”. Il capoluogo dovrà rinunciare a riti e tradizioni che vanno avanti da secoli.

Sarà una Pasqua diversa, con tutti i riti collegati ad essa. A Campobasso da secoli si ripetono funzioni religiose e popolari che sembrano sospese nel tempo, quasi eterne per la loro unicità. Quest’anno purtroppo sarà diverso: niente prove per il coro del Venerdì Santo né per il Settenario. Giusto così, ci mancherebbe. Ma il groppo alla gola c’è lo stesso, anzi si amplifica in questo momento, considerando la partecipazione della cittadinanza ai riti descritti.

 

“Cari tutti, come potete ben immaginare, vi comunichiamo che continuano ad essere annullate tutte le prove per il coro del Venerdì Santo”. Le parole, rivolte ai cantori e ai fedeli, sono del maestro Antonio Colasurdo e di don Michele e don Marco. Inevitabile, del resto. La comunicazione riguarda anche il Settenario, ufficialmente annullato: “Sono altresì annullate le prove per il Settenario in onore della Vergine Addolorata (che si sarebbe dovuto tenere dal 28 marzo al 3 aprile) nella chiesa di Santa Maria della Croce e che, ovviamente, è annullato anch’esso”.

prove coro Venerdì Santo Campobasso 2019

Nulla ancora di certo sui riti legati alla Settimana Santa, ma viene da sé che sarà praticamente impossibile che si svolga la Processione del Venerdì Santo come la conosciamo da secoli: “È possibile che vi daremo qualche ulteriore aggiornamento in prossimità della Settimana Santa ma al momento non sappiamo dirvi altro, ben consapevoli del fatto che tutto ciò aggiunge sofferenza a sofferenza. Tuttavia, mai come in questo periodo, è indispensabile quell’unione di voci più volte chiesta in sede prove, semplicemente perché: “La forza del coro è il silenzio”. In conclusione, “rispettiamo le regole, restiamo a casa e cerchiamo di far tesoro di questo digiuno forzato. Il prossimo anno sarà più bello ritrovarsi”.

 

Per i campobassani si tratta di rinunce importanti. Il Settenario, detto in modo popolare Zuchetazù, le prove del coro del Venerdì Santo con la struggente ‘Teco Vorrei’, la Processione del Cristo Morto e della Madonna Addolorata, simboli inscindibili dall’anima del capoluogo. Come dice il maestro Colasurdo, si aggiungerà tristezza a tristezza. Ma è troppo importante resistere e seguire alla lettera le indicazioni restrittive del Governo proprio per tornare a respirare, presto, le sensazioni, le emozioni, anche le lacrime legate a tradizioni che affondano le proprie radici nel dna stesso di Campobasso.       FdS

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